Il 25 febbraio 2012 la Serie A vive una partita spartiacque della propria, recente storia. Una vicenda tanto clamorosa che è stata definita da Adriano Galliani come la chiave di volta per l’andamento del campionato del futuro. Il Milan campione d’Italia in carica affronta l’ancora imbattuta Juventus di Antonio Conte in una sfida decisiva per le sorti del vertice di quell’annata. I bianconeri stanno vivendo una stagione di rinascita dopo le vicende di calciopoli, ma sono i rossoneri ad essere in testa. 50 punti per gli uomini di Massimiliano Allegri, 49 per la Vecchia Signora. Davanti ad un Meazza allestito per le grandi occasioni i padroni di casa, già avanti 1-0, vedono annullarsi la rete del raddoppio, realizzata da Sulley Muntari. La partita termina 1-1, con un gol non convalidato a Matri sponda opposta, ma la svista di Tagliavento e Romagnoli entra di diritto nella cronaca di questo sport.
Dopo il vantaggio firmato Nocerino, che apre le danze e stappa la partita al 14′, la Juventus sembra accusare il colpo e il Milan trova il raddoppio con Muntari. San Siro esplode in un urlo di gioia, rimandato però in gola da Tagliavento che non convalida la rete. L’arbitro ritiene che la palla non abbia completamente varcato la linea di porta, si resta 1-0. Successivamente anche ai bianconeri viene annullato il gol a Matri, che equilibra le sviste del direttore di gara. C’è chi però, come Zvonimir Boban nel post partita, sostiene che i due errori siano medesimi ma con un peso specifico diverso. Alla fine finisce 1-1, grazie al pareggio (stavolta regolare) messo a referto dall’ex Cagliari al 83′.
Il Milan infatti era davanti in classifica alla Juventus e, nonostante il pareggio finale li veda ancora in vetta e lo scudetto sia poi stato perso successivamente a quel match, andare avanti di due reti in casa avrebbe potuto cambiare la partita. I bianconeri hanno poi pienamente meritato di vincere quel campionato, che gli ha permesso di aprire un ciclo glorioso durato nove anni. Il gol di Muntari resta però l’episodio spartiacque della Serie A moderna. Provate ad immaginare un Diavolo vittorioso e a +4, magari vincitore a fine anno. I rossoneri, seguendo questo scenario e a detta sempre di Galliani, non avrebbero venduto Ibrahimovic e Thiago Silva l’estate seguente. Inoltre, chissà, magari anche Carlos Tevez avrebbe scelto di vestire i colori rossoneri invece di prendere la strada di Torino. Esattamente 11 anni fa il campionato italiano ha imboccato un bivio.
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