Il 17 febbraio del 2010 rappresenta una pagina amara per il calcio italiano a livello internazionale. Ma, soprattutto, per i tifosi gigliati. La Fiorentina, avendo superato la fase a gironi agevolmente da capolista davanti a Lione, Liverpool e Debreceni, passa alla fase finale dell’ex Coppa dei Campioni. L’avversario è il Bayern Monaco.
Il match di andata degli ottavi di finale si svolge alla Fußall Arena München. I viola si affidano a Gilardino (ancora oggi è il miglior marcatore in Champions per i fiorentini con 9 reti) e all’estro di Jovetic, i bavaresi lanciano i soliti Robben e Ribery. L’incontro comincia subito con ritmi incalzanti. Gli ospiti vanno vicini al gol con Natali, che di testa schiaccia sul fondo su cross teso di Vargas da calcio piazzato. Poi, però, sale in cattedra il Bayern con dei contropiedi devastanti: da uno di questi nasce il vantaggio dei Die Roten; Robben scappa via in dribbling e serve Ribery. Il francese viene atterrato in area da Kroldrup: Gomez nello sviluppo dell’azione segna ma il suo gol viene annullato perchè l’arbitro aveva concesso precedentemente rigore. Penalty trasformato poi da Robben nel terzo minuto di recupero del primo tempo, che finisce 1-0 per i padroni di casa.
Nella ripresa, dopo 5′, la Fiorentina trova il pari: corner di Marchionni, la palla carambola addosso a Jovetic che assiste involontariamente Kroldrup: il danese si fa trovare pronto e insacca alle spalle di Butt. E’ 1-1. Il Bayern accusa il colpo, i ragazzi di Prandelli non ne approfittano e sono costretti a fare un lavoro immane in difesa pur di tenere il risultato. Il primo duro colpo avviene al 73′: Robben prova la sortita sulla fascia e Gobbi alza il gomito commettendo fallo. Per Ovrebo è rosso diretto. Prandelli inserisce Felipe per Jovetic per compensare in copertura. Ma ciò non basterà. I tedeschi assedieranno l’area avversaria (ghiotta occasione fallita da Klose all’88’, calcia in curva su traversone di Lahm) fino a quando non accade l’evento nefasto: all’89’ Robben calcia un missile dalla distanza, Frey respinge, Olic appoggia a Klose che segna il 2-1. Tutto normale, se non fosse che il bomber ex Lazio è in fuorigioco di almeno 2 metri. Il 3-2 del ritorno non bastò per permettere il prosieguo del cammino europeo della Fiorentina. Ovrebo non ha avuto mai una fama da direttore di gara invidiabile. Il 6 maggio 2009 fu reo di non aver fischiato almeno tre rigori al Chelsea nella gara dei Blues contro il Barcellona (costò l’eliminazione dei londinesi). Si ritirò nel 2010 a 45 anni anzitempo.
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