L’Inter, che ha la possibilità di allungare in classifica, dato il pareggio della Juventus sul campo del Genoa di due giorni prima, affronta allo Stadio Olimpico di Roma la Lazio, reduce dalla sconfitta in Champions League sul campo dell’Atletico Madrid, che si trova in campionato in una deludente posizione di centroclassifica. I nerazzurri sono reduci dal pareggio interno contro la Real Sociedad, che è costato il primo posto nel girone della massima competizione europea. In attesa del rientro di Pavard, Inzaghi conferma Bisseck come braccetto di destra, autore di un’ottima prova contro l’Udinese, insieme ai soliti Acerbi e Bastoni. Per il resto l’11 è esattamente quello titolare.
Nella fase iniziale della gara la Lazio si mostra maggiormente propositiva, tenendo in mano il pallino del gioco, pur senza creare grandi occasioni da gol. L’opportunità più invitante è un colpo di testa di Immobile che si spegne sul fondo. Dopo una mezz’ora giocata sotto ritmo, l’Inter piano piano comincia a fare la sua partita e crea maggiori apprensioni alla retroguardia biancoceleste. Al 40′ Marusic sbaglia un retropassaggio e ne approfitta Lautaro, che scarta Provedel in uscita e appoggia di sinistro a porta vuota, mettendo così a segno il suo 15esimo gol in campionato.
Anche nel corso della ripresa i biancocelesti partono all’attacco, e dopo pochi minuti Rovella sfrutta un errore di Calhanoglu e si invola verso la porta avversaria, ma calcia su Sommer da ottima posizione. A metà ripresa Thuram sfrutta un preciso passaggio di Barella e di sinistro batte l’incolpevole Provedel. I nerazzurri terminano la gara in scioltezza e vanno in qualche occasione vicini a mettere a segno il terzo gol. Nel finale da segnalare un rosso ai danni di Lazzari per espressione non proprio educata nei confronti dell’arbitro Maresca.
Nella gara appena conclusa si può evidenziare l’eccezionale momento psicofisico dell’Inter, che porta a casa la terza vittoria consecutiva, nonchè la tredicesima in 16 giornate, e allunga a 4 il suo vantaggio sulla Juventus seconda. Il dato forse più sensazionale è il +32 di differenza reti, che dimostra come la squadra sia forte in tutti i reparti e abbia imparato rispetto ad un anno fa a leggere meglio i vari momenti della gara.
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