Quando si parla di calcio femminile, non si può non parlare di uno degli esempi più belli di questa disciplina, citando una donna in particolare: Carolina Morace. Nata nel 1964 a Venezia è laureata in giurisprudenza all’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Appassionata di calcio fin da bambina, fa il suo esordio nel 1978 (a soli 14 anni). La sua carriera è ricchissima di successi: ha vinto 12 campionati italiani, due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, laureandosi per 11 volte capocannoniere della Serie A. Ha militato in varie squadre di club: Belluno, Verona, Lazio, Trani, Reggiana, Milan, Torres, Agliana, Modena.
Altrettanto ricca e meravigliosa la sua carriera in maglia azzurra. Ha collezionato 150 presenze e segnato 105 reti, diventando la seconda miglior marcatrice della Nazionale italiana dopo Patrizia Panico. Tutti questi grandi risultati la consacrano come la giocatrice italiana più forte di tutti i tempi. Concluse l’attività agonistica nel 1998 ed intraprese quella da allenatrice con altrettanti successi.
Intraprese da subito la carriera in panchina guidando il settore femminile della Lazio. Ma nell’estate del 1999 passò alla Viterbese e divenne la prima donna a guidare una formazione maschile in ambito professionistico.
L’esperienza fu breve poiché si dimise già nel mese di settembre dopo le prime due giornate del campionato di Serie C1. A causare la decisione furono gli esoneri dei suoi stretti collaboratori, cioè la vice Elisabetta Bavagnoli e il preparatore atletico Luigi Perrone. Dal 2000 al 2005 sedette quindi sulla panchina della nazionale femminile italiana. Nel febbraio 2009 divenne l’allenatrice della nazionale femminile canadese.
Prima donna a entrare nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria “Calciatrice italiana” 2014. Ha guidato importanti club del calcio femminile con ottimi risultati. La squadra del Milan femminile ad esempio; in rossonero terminò la sua esperienza nel maggio 2019, dopo un fantastico terzo posto in Serie A. Il 31 gennaio 2021 tornò in biancoceleste, stavolta con la Lazio femminile, squadra militante all’epoca in Serie B.
Con la squadra laziale, ha vissuto una vera e propria impresa sportiva. Dalla 15ª giornata non perse un incontro, anche grazie alla capacità realizzativa della bomber Adriana Martín, scalò via via la classifica dalla 5ª posizione alla prima, conquistando, a due giornate dalla fine, la matematica promozione dopo la vittoria nel derby con la Roma Calcio Femminile, e poi la vetta della classifica della Serie B a scapito del Pomigliano. Confermata alla guida della squadra anche per la stagione 2021-2022, tuttavia l’impatto con la Serie A non fu dei più semplici. La sua avventura con le biancocelesti termino presto, ma con la sua impresa ha saputo regalare un risultato è un obbiettivo storico a questo importante club.
La sua grandissima cultura l’ha portata a scrivere un bellissimo libro che consigliamo di leggere,non solo a chi ama questo sport, ma a chiunque voglia conoscere la vita ed il pensiero di una donna magnifica. Non è soltanto una biografia sportiva, ma un diario intimo.
Morace rivela, per la prima volta in pubblico, l’amore per sua moglie Nicola e tutto ciò che ne ha fatto una donna libera e indipendente, sfidando spesso i tabù
Dice: “Il mondo del calcio è pieno di pregiudizi e di omofobia. Non biasimo chi non fa coming out. Per molti uomini il non farlo è una forma di protezione. Credo che sia giusto farlo quando si è pronti, quando si è sicuri di poter togliere la maschera e non rimetterla più“. Il suo libro “Fuori dagli schemi” è un manifesto femminile per il calcio! Contro tutti i pregiudizi. Il ritratto di una Donna combattente forte, coraggiosa e anticonformista. Nella vita non ha paura di niente tranne che dei ragni: «Se fossi nata maschio, per farmi largo nella vita, avrei fatto a botte con tutti». “Non ho mai detto “Da grande voglio giocare a pallone”, ho giocato e basta. E dico: non chiedete il permesso di fare una cosa che vi fa stare bene. Fatela. Assecondate il vostro talento. Sarà dura, ma vi sentirete vivi, veri e speciali“.
Noi di ZeroaZero diciamo: grazie Coach Morace per aver assecondato e di averci mostrato il suo meraviglioso talento, non fermandosi solo ad esso, ma mostrandoci ancora di più la sua persona e le sue idee belle e rivoluzionarie. È vero spesso è dura farlo, lo è stato sicuramente anche per lei, ma lei sì che è speciale!
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