Eleonora Bernabei, centrocampista classe 2004 del Torino FC, ci ha raggiunto ai nostri microfoni per una chiacchierata tra passato, presente e futuro.
Cosa rappresenta per te il calcio? Qual è il tuo rapporto con questo sport? Cosa ti ha spinto a diventare calciatrice?
“Il calcio per me è letteralmente vita, riesce ad essere una valvola di sfogo. Andando a fare un semplice allenamento, io esco dal campo che sono più rilassata. Questo sport è sempre stato al primo posto in qualsiasi scelta mi trovassi a fare. In realtà ho iniziato a prendere a calci la palla, subito dopo aver iniziato a camminare; quando avevo due anni mi sono guardata tutto il mondiale 2006, mi sono poi addormentata durante i tempi supplementari della finale. A cinque anni un mio amico mi aveva detto che sarebbe andato a provare nella squadra del nostro paese. Tornata da scuola ho chiesto ai miei genitori di poter andare a provare, e da quel momento non ho più smesso”.
Quale persona ha avuto grande influenza nella tua carriera fino a questo momento?
“Gli unici che dovrò sempre e solo ringraziare per tutti i sacrifici fatti, tutto il tempo che mi sono stati appresso sono la mia famiglia. Ovvero mia madre, mio padre e mio nonno, loro hanno sempre creduto in me”.
Qual è il tuo ruolo preferito in campo? Come l’hai scelto?
“Devo essere sincera fino all’anno scorso avrei detto ala. Ma arrivata qua al Torino ho dovuto comunque adattarmi perché mancavano ancora tante persone. E adesso come adesso giocare a centrocampo mi piace tantissimo. Perché alla fine qualsiasi pallone sempre dal centrocampo deve passare, il gioco si basa proprio lì”.
Chi sono i tuoi idoli calcistici?
“A livello femminile Alex Morgan è sempre stata un esempio. Ma per come ha lottato per diventare quello che è adesso. A livello maschile sempre seguito Cristiano Ronaldo, anche lui per la passione che ci ha sempre messo. Ha sempre fatto il doppio di tutti gli altri, perché ha sempre voluto essere il migliore”.
Qual è l’aspetto migliore dell’essere calciatrice?
“Noi calciatrici giochiamo per passione, perché abbiamo voglia di crescere e di far crescere anche il calcio femminile. Oramai molti calciatori giocano solo per i soldi, con noi questo discorso non potremmo mai farlo perché quelle cifre non le prendiamo ma neanche lontanamente. In campo infatti tutti possono vedere la passione che ognuna di noi mette”.
MapaSportsAgency: cosa hai pensato quando sei stata contattata? Quale è stata la tua prima impressione?
“Sono stata contenta perché sono tutti aspetti che fanno capire che hanno visto in me qualcosa che non in tutte hanno visto. È un motivo di crescita e di autostima anche. Aiuta a continuare a crescere e a lottare per raggiungere un obbiettivo”.
Cosa ti ha spinto a scegliere MapaSportsAgency. Cosa ti ha incuriosito di più? Cosa ti ha convinta?
“Sicuramente avendo visionato un po’ il profilo il fatto di vedere solo ragazze è sicuramente molto più rassicurante. La maggior parte delle agenzie si basa tanto sul maschile, invece questa agenzia si concentra su noi ragazze. E avendo così tante ragazze mi rassicura molto. Fino ad adesso non mi è andata molto bene sulla questione procuratori, spero che questa agenzia posso aiutarmi a fare il salto che ho sempre sognato di fare”.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Sia personali sia legati al calcio?
“Il mio obbiettivo principale è diventare una vera e propria calciatrice, arrivare ad essere l’idolo di qualche ragazzina, poter far vedere che con tanti sacrifici e mettendoci passione si può arrivare ai nostri obbiettivi. Un secondo obbiettivo che mi è sempre piaciuto è arrivare a fare pubblicità, essere conosciuta anche nell’ambito dei social”.
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