Federica Parsani, difensore classe 1996 del Monterosso, squadra attualmente capolista dell’Eccellenza Lombarda, si racconta ai nostri microfoni, tra passato, presente e riflessioni sul calcio femminile.
Come hai iniziato a giocare a calcio? La tua famiglia ti ha sostenuto? Quali sono i sacrifici che hai fatto?
“Ho iniziato a giocare tramite mio fratello gemello. Vedendolo andare agli allenamenti, l’ho seguito e da lì non ho più smesso. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto e tutt’ora sono i miei primi tifosi. I sacrifici sono stati tanti ma ne è valsa la pena”.
Quando hai capito che il tuo ruolo era il difensore? Hai scelto questo ruolo solo per motivi tecnici o anche “comportamentali” e attitudinali?
“In realtà ho fatto in passato anche altri ruoli, ma il difensore credo sia quello che mi si addice di più, sia per motivi tecnici sia comportamentali. Mi piace guidare le mie compagne da dietro, vedendo tutta la prospettiva”.
Brescia e Monterosso: il tuo passato e il tuo presente. Cosa hanno rappresentato le Rondinelle per te?
“A Brescia è stata un esperienza breve diciamo, ma intensa. Mi sono tolta molte soddisfazioni, e abbiamo fatto dei buoni risultati. Inoltre, la società è sempre stata all’altezza, e c’è un motivo se le migliori calciatrici sono passate da lì”.
Perché la scelta del passaggio al Monterosso? Cosa ha rappresentato per te? E perché hai scelto tale club?
“Ho cambiato perché avevo voglia di nuova sfide e di avere più responsabilità, e cercare di portare alla squadra quello che ho imparato nei presenti anni. E sopratutto voglia di vincere e salire di categoria”.
Che significato ha vincere con il Monterosso? Sei pronta per guidare le tue compagne in Serie C?
“Vincere vorrebbe dire ripagare tutti i sacrifici fatti. L’anno scorso non siamo riuscite a vincere per poco, e quest’anno ce lo meritiamo. Non vedo l’ora di salire e guidare la squadra in Serie C”.
Il campionato di Eccellenza lombardo è di altissimo livello, tant’è che molti lo paragonano a un girone D di serie C. Sei d’accordo? Chi ti ha impressionato di più sia come squadra che come calciatrice?
“Sì, confermo che il livello della categoria negli ultimi anni si è alzato. Come giocatrice devo essere di parte, la migliore di quest’anno secondo me è il nostro bomber Citaristi. Come squadra secondo me, il 3Team ha fatto un buon campionato ed è un ottimo avversario”.
Ti chiediamo un giudizio sul calcio femminile lombardo, e sul calcio femminile in generale (professionismo ecc). Cosa miglioreresti se fossi a capo della Divisione femminile?
“Secondo me, ci sono ancora tantissime cose da migliorare, anche se abbiamo già fatto dei grandi passi. Per le categorie inferiori sarebbe ottimo avere ancora più seguito ed interesse. E soprattutto, dare a disposizione alle calciatrici più strumenti per migliorarsi”.
Il calcio femminile progredisce, e quindi anche le figure che ci lavorano: tra queste ci sono sicuramente i procuratori. Tu sei seguita? Se si, da chi? Che ne pensi?
“Io sono seguita da MapaSportsAgency, nella figura di Davide De Masi. Mi trovo molto bene, ed è molto importante avere una figura così per una calciatrice. Una persona che ti appoggia, ti dà consigli, e ti segue. Non è un solo rapporto professionale, ma anche di stima tra le parti”.
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