Risultato amaro per la Juventus a Marassi, contro un Genoa mai arrendevole. Il primo tempo regala il vantaggio ai bianconeri, con l’asse Vlahovic-Chiesa che si guadagna il rigore, trasformato dall’azzurro. Nella ripresa il Grifone scende in campo alla ricerca del pareggio, che arriva puntualmente al 47′ con Gudmunsson. Al 53′ episodio arbitrale a sfavore dei bianconeri, con un fallo di mano di Bani in area di rigore su cui il VAR non è intervenuto, scatenando le polemiche in casa Juve.
Il Genoa si presenta al match in un momento decisamente negativo della sua stagione: solo un punto guadagnato nelle ultime quattro partite, contro l’Empoli. Complice l’assenza di Retegui, Gilardino punta su un attacco leggero, formato da Gudmunsson e Messias, con Malinovskyi subito dietro ad innescarli. I rossoblu partono in difficoltà, a causa dell’ottimo inizio di gara di Chiesa, Vlahovic e dell’ex Cambiaso, genovese e genoano. La partenza difficile culmina in un errore di Badelj, che perde il pallone in una zona pericolosissima del campo. Vlahovic, dopo averlo recuperato, serve Chiesa in area, che supera Martinez in uscita e si guadagna il calcio di rigore. Sul dischetto va proprio l’attaccante azzurro, che spiazza l’estremo difensore rossoblu e porta in vantaggio la Juventus. Il Genoa, però, invece di subire la botta psicologica, non si scompone e, anzi, preme sull’acceleratore per ritrovare il pari. La squadra di Gilardino alza il baricentro e trova a più riprese cross molto interessanti, su cui però la difesa bianconera va a nozze. Il Grifone chiude il primo tempo in svantaggio, consapevole però di poter credere nel pari.
La Juventus arriva a Marassi in grande forma, dopo tre vittorie e un pari, contro l’Inter, nelle ultime 4 giornate. La squadra di Allegri punta nuovamente a sorpassare i nerazzurri, impegnati domenica sera contro la Lazio, ma deve fare i conti con un’assenza importante. Il tecnico livornese deve infatti fare a meno di Rabiot, nemmeno tra i sostituti dopo una botta al costato rimediata in allenamento. Al suo posto Miretti, con Nicolussi Caviglia in panchina pronto ad entrare. La Vecchia Signora parte forte con un’occasione di Chiesa costruita molto bene da Cambiaso. L’esterno bianconero serve di tacco il figlio d’arte, che trova la risposta di pugni di Martinez sulla sua conclusione secca. Il duo d’attacco juventino sembra particolarmente ispirato, e al 21′ ancora Chiesa confeziona un gran cross su cui Vlahovic in spaccata non trova lo specchio della porta. Il gol, però, è nell’aria, e dopo pochi minuti i due costruiscono l’azione che porta al calcio di rigore. Belle le immagini subito prima del penalty, con Vlahovic che consegna il pallone a Chiesa, che gli chiede se sia sicuro di volerglielo cedere. Il serbo non ha dubbi e il figlio d’arte non sbaglia, portando in vantaggio la Juventus. Come spesso accaduto, la squadra bianconera nel finale di primo tempo si abbassa molto a difesa dell’1-0, risultando estremamente efficace e non facendo mai correre pericoli a Szczesny.
Il Genoa parte molto forte nel secondo tempo e anche il suo tecnico sembra crederci, mandando in campo Ekuban per Vasquez. La mossa di Gilardino porta i suoi frutti con il gol del pari al 47′. Frendrup tocca di punta verso l’area di rigore bianconera. Il neo entrato Ekuban stoppa di petto e serve di testa, in un numero quasi circense, Gudmunsson. L’islandese in spaccata col sinistro ritrova il gol che mancava dall’undicesima giornata contro il Cagliari. La partita si trasforma, acquisendo vivacità, con entrambe le squadre alla ricerca del vantaggio. Il Grifone rischia di mandare tutto all’aria pochi minuti dopo, con un errore gravissimo di Martinez che regala il pallone a Chiesa. Il portiere rossoblu è poi bravo ad immolarsi sulla conclusione dell’attaccante bianconero, evitando il gol. La restante parte di secondo tempo regala tanta intensità, ma poche concrete occasioni da parte delle due compagini, troppo imprecise al momento della conclusione o dell’ultimo passaggio. Risultato comunque molto positivo in casa rossoblu, che può dare sicuramente una spinta psicologica non indifferente per le giornate successive.
La squadra di Allegri parte male nella ripresa e subisce un gol inusuale per la difesa bianconera. Il Genoa si infila troppo facilmente in area trovando il pari con Gudmunsson, costringendo la Juve a rialzarsi alla ricerca del vantaggio. La reazione bianconera è immediata e Chiesa sfiora il gol su un errore clamoroso di Martinez. La squadra di Allegri si affida molto alle giocate in velocità di Cambiaso, sempre pericoloso sulla destra ed autore di cross molto insidiosi su cui spesso è costretto a deviare in corner l’estremo difensore rossoblu. Sei minuti dopo il gol del pari, un episodio può cambiare la partita: un tocco di mano di Bani in area non viene visto da Massa, che però non è nemmeno richiamato dal VAR, scatenando le polemiche bianconere per un rigore che di fatto avrebbe cambiato il match. Al 79′ si rivede Weah dopo una lunga assenza. Proprio lo statunitense pesca sul secondo palo Chiesa, che trova una deviazione in corner. Dieci minuti dopo è ancora la squadra bianconera a sfiorare il gol, con Bremer che di coscia colpisce su un calcio d’angolo. Martinez è molto bravo a deviare nuovamente il pallone. Nel finale spazio anche per il giovane Yildiz, subentrato al posto di un ottimo Cambiaso. I tentativi bianconeri si spengono al triplice fischio di Massa al 94′. La Juventus perde l’occasione di sorpassare nuovamente l’Inter, che avrà l’opportunità di andare a +4 sui bianconeri in caso di vittoria contro la Lazio.
Nelle fila rossoblu è doveroso citare Gudmunsson che, oltre al gol, ha messo spesso in difficoltà la difesa bianconera, grazie alla sua velocità. L’islandese è stato inoltre fondamentale nella costruzione delle occasioni del Genoa, venendo spesso incontro all’altezza del centrocampo a prendersi il pallone. Grande prestazione anche per l’ex De Winter, mai in difficoltà e decisivo in alcune chiusure. Da menzionare anche le prestazioni di Ekuban, con l’assist per Gudmunsson a pochi minuti dal suo ingresso in campo, e Vasquez, uscito proprio per l’attaccante ghanese, ma autore di un primo tempo di costanza e qualità nelle giocate. Male Badelj, il cui errore sarebbe costato la terza sconfitta di fila per gli uomini di Gilardino.
Tra i bianconeri ottime prestazioni di Chiesa e Cambiaso. Il primo, oltre al gol, è ispirato e contribuisce quasi sempre alle azioni offensive della Juventus. L’attaccante azzurro è in gran forma e lo dimostra la sua pericolosità dalla trequarti in avanti. Il secondo, in una partita emotivamente speciale, non delude e risulta spesso infermatile sull’out di destra. Molti sono i cross piovuti dalla sua fascia, spesso insidiosi e chiusi in corner dalla difesa del Genoa. Prova sufficiente di Vlahovic: brutto errore davanti a Martinez, ma grande passaggio per il rigore conquistato da Chiesa, consegnato proprio dal serbo al suo compagno di reparto. Male la difesa bianconera, troppo passiva nel gol del Genoa, infilatosi troppo facilmente nell’area di rigore della Juventus. Prestazione negativa per Miretti, giustificato in parte dalla difficoltà nel sostituire un totem come Rabiot. Da sottolineare un aspetto extra campo: le dichiarazioni di Allegri in merito al rigore negato sono di esempio per tutti gli allenatori di Serie A. Il tecnico livornese, più volte interpellato sull’episodio che ha, di fatto, sfavorito la sua squadra, non alimenta le polemiche e anzi cerca di spegnerle, complimentandosi con Massa e con la terna arbitrale. Allegri si limita poi a sottolineare come si stia parlando di una situazione soggettiva, in cui è normale che ci siano pareri contrastanti, non trattandosi di un episodio come un fuorigioco, deciso oggettivamente. Dichiarazioni per nulla scontate che, in un calcio spesso ricolmo di polemiche, sono di grande esempio per molti colleghi.
Con il pari di ieri sera il Genoa sale a 16 punti, a +4 sull’Empoli terzultimo. La Juventus accorcia di un solo punto le distanze con l’Inter, impegnata domenica sera all’Olimpico contro la Lazio, con l’occasione di allungare sui bianconeri.
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