Al Brisbane Stadium di Brisbane, la finalina per il terzo posto tra Svezia e Australia vede il successo scandinavo per 2-0. Le svedesi così conquistano il loro quarto bronzo dopo i podi del 1991, del 2011 e del 2019. Per l’Australia invece, la sensazione di essere andate oltre il valore della propria rosa, ma la vittoria più grande è rappresentata dall’essere stata un grande esempio per la propria Nazione. Stadi sempre pieni, record televisivi infranti, e le emozioni trasmesse, saranno certamente di ispirazione per le nuove generazioni, come avevamo detto in precedenza.
Il primo tempo è molto acceso, soprattutto dalla seconda metà in poi. Il primo squillo è opera di Blackstenius, che dopo solo un minuto chiama in causa Arnold. L’Australia cresce con il passare dei minuti, soprattutto intorno al 20′. Poco dopo infatti, Raso addomestica un cross di Carpenter e calcia di destro sul primo palo, dove Mušović si fa trovare pronta e respinge. Al 26′ invece, Blackstenius – toccata lievemente da Hunt – riesce ad allargare per Asllani, il cui cross è raccolto da Rolfö che trova l’opposizione della traversa. Il fallo di Hunt però, obbliga Foster alla revisione VAR, e alla fine alle Blågult viene concesso il rigore.
Dal dischetto Rolfö è implacabile e la Svezia passa in vantaggio. Le Matildas reagiscono prontamente, con una deviazione aerea di Kerr che termina alta sopra la traversa. Nel finale si susseguono botte e risposte. Al 41′ e al 43′ Angeldal e Rolfö provano, senza particolare successo, la conclusione a giro, poi al 45′ Mušović blocca in due tempi una conclusione di Cooney-Cross dal limite. Nel recupero, grandissima parata di Arnold su Angeldal, imitata dalla bella respinta di Mušović sul destro di Kerr. In mezzo, una conclusione di Blackstenius sul fondo, pressata da un difensore. Svezia-Australia vanno al riposo sul punteggio di 1-0.
Nella ripresa la sfida resta accesa, ma sono le svedesi a cercare di chiudere subito il discorso. Asllani al 52′ chiama in causa Hunt, che le mura la conclusione. Dieci minuti dopo, la giocatrice del Milan trova il sospirato 2-0, aprendo e chiudendo la triangolazione con Blackstenius. La numero 9 propone un tiro di mezzo esterno sul quale Arnold non riesce ad intervenire. Le Blågult hanno anche la palla del potenziale tris al 66′, vanificata sia dall’errore di Blackstenius che calcia sul portiere, sia da un fantomatico fuorigioco. Al 70′ invece, sugli sviluppi di una punizione, ci prova Polkinghorne, trovando la respinta di Mušović.
Di fatto, l’incontro termina qui. Nel finale la retroguardia svedese contiene le sfuriate confuse delle Matildas, per la logica conclusione della gara.
SVEZIA (4-2-3-1): Mušović; Andersson, Eriksson, Ilestedt, Björn; Rubensson, Angeldal; Rolfö, Asllani (68′ Hurtig), Rytting Kaneryd (89′ Sembrant); Blackstenius (68′ Blomqvist). C.T.: P. Gerhardsson
AUSTRALIA (4-4-2): Arnold; Catley, Polkinghorne (74′ Chidiac), Hunt, Carpenter (74′ Nevin); Foord, Cooney-Cross, Gorry (60′ van Egmond), Raso (60′ Vine); Kerr, Fowler. C.T.: T. Gustavsson
Marcatrici: 30′ Rolfö rig., 62′ Asllani
Ammonizioni: 45’+1′ Gorry (A), 89′ Rubensson (S), 90’+4′ Hurtig (S)
Arbitro: Cheryl Foster (WAL)
Note: recupero pt 8′, st 6′
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