Se nell’Inter c’è un dato incontrovertibile sulla differenza tra la stagione 2021/2022 e quella 2022/2023 riguarda il centrocampo. E, in particolare, il ruolo di Brozovic all’interno dello scacchiere nerazzurro.
Nella scorsa annata, il periodo negativo della truppa di Inzaghi, adesso atteso dalla sfida al Porto, è coincisa con l’assenza dal terreno di gioco del centrocampista croato. Una squadra spenta l’Inter senza di lui, lenta nel giro palla e incapace di alzare i ritmi delle giocate. Non a caso infatti, l’ex tecnico della Lazio, in diverse occasioni fece notare la totale assenza di una vera alternativa a Brozovic. I vari Sensi, Vecino, Gagliardini e Vidal hanno dimostrato non solo di non avere caratteristiche neppure assimilabili a quelle del croato, ma di essere – a parte Gagliardini – totalmente fuori dal progetto. E infatti sono stati ceduti nella scorsa sessione di mercato. La società quindi, sull’onda di questa situazione, decise nel calciomercato estivo di colmare tale lacuna con l’acquisto di Asllani.
Arrivato all’Inter a titolo temporaneo (4.5 milioni) con opzione di riscatto (10 milioni) dall’Empoli, il regista albanese non ha soddisfatto le aspettative della dirigenza nerazzurra, e i numeri lo dimostrano: 17% di partite giocate da titolare, 23% di minuti giocati, 0% di partecipazione al gol. Ed è evidente, e preoccupante, l’ultimo dato: se un regista ha un tasso di partecipazione alle reti del tutto nullo, qualche problema sussiste.
La vera salvezza di Inzaghi però – e la vera svolta rispetto alla scorsa annata – è stata turca: nome Hakan, cognome Calhanoglu. Nel momento della prima assenza stagionale di Brozovic, l’intuizione di arretrare l’ex Milan nella posizione di regista è stata la chiave di volta della stagione – e del futuro dell’Inter: 87% di partite giocate da titolare, 80% di minuti complessivi in campo e un tasso di partecipazione al gol pari al 16%. Con la scoperta del “nuovo regista”, il Biscione ha risolto in casa il problema della dipendenza dal croato. Il centrocampista turco ha dimostrato di avere non solo le capacità tecniche, ma anche la duttilità mentale per ricoprire il ruolo di metronomo della squadra.
Le prestazioni di Calhanoglu unite alla necessità del club di Zhang di fare cassa hanno, probabilmente, posto l’Inter nella posizione di poter fare definitivamente a meno di Brozovic. La partenza a giugno potrebbe infatti risultare utile allo scopo di non dover cedere obbligatoriamente altri big della rosa: da Lautaro a Dumfries, passando da Barella a de Vrij.
Come detto, affinché la cessione di Brozovic possa essere totalmente scevra da rimpianti, è necessario, accanto alla conferma di Calhanoglu, di un intervento sul mercato. E, al momento, il nome principale è uno: Morten Hjulmand. Sul calciatore del Lecce, seguito dalle principali big italiane (Roma, Milan e Juventus) i nerazzurri si sono mossi d’anticipo, effettuando nelle scorse settimane primi sondaggi. La richiesta è di circa 15 milioni, valutazione che Marotta e Ausilio potrebbero tentare di abbassare con l’inserimento di alcuni giovani come contropartite; tra tutti, i nomi più gettonati sono quelli di Fabbian (che però verrà valutato almeno nella prima parte del ritiro estivo) e Mulattieri.
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