Il primo match della 6a giornata di Serie A ha visto la Juventus, reduce dal pesante k.o contro il Sassuolo, trionfare per 1-0 sul Lecce. La sfida dell’Allianz Stadium si è giocata a ritmi mediamente bassi, senza grandi emozioni. La squadra di Max Allegri è riuscita però nel suo intento, riuscendo a portarsi a casa i tre punti grazie al gol di Arek Milik.
Come ci si poteva aspettare, dopo gli errori col Sassuolo, difensivamente il match dei bianconeri è pressoché impeccabile, con Szczesny spettatore non pagante e i quinti sempre molto bassi a limitare le ali salentine. Lo stesso non si può dire della fase offensiva, in cui la squadra di Allegri mostra ancora troppe lacune. La costruzione passa quasi sempre dai piedi dei difensori, con alcuni lanci a innescare Chiesa, dato lo scarso coinvolgimento del centrocampo troppo trafficato. Quando il Lecce riprende il possesso della sfera, l’unico modo per i bianconeri di creare occasioni diventa alzarsi in pressione sulla trequarti per recuperare il pallone. Questa situazione di gioco, già vista in molte partite della Juventus, come spesso accade svanisce col passare dei minuti. Nella ripresa il ritmo non decolla e i padroni di casa si affidano a giocate dei singoli, senza mai riuscire a costruire coralmente occasioni. È proprio da un’azione casuale che scaturisce il vantaggio bianconero. Sugli sviluppi di un corner, McKennie alza il pallone trovando la testa di Rabiot, che di sponda è bravo a servire Milik, cinico nel realizzare uno dei più facili tap-in. Alla Juve basta questo: il match non decolla e la squadra di Allegri gestisce senza troppa difficoltà il vantaggio fino al fischio finale.
Ci si aspettava decisamente di più dal Lecce di D’Aversa, soprattutto dopo la partenza da imbattuto in campionato. La squadra pugliese non si rende mai pericolosa, non tirando nemmeno una volta nello specchio della porta. L’intenzione degli ospiti, più che provare a vincere, sembra non voler perdere e cercare di mantenere lo 0-0. Complice la buona prestazione difensiva della Juventus, gli esterni del Lecce, decisivi contro il Genoa, non riescono mai a trovare spunti, ritrovandosi spesso chiusi dai quinti bianconeri. Difensivamente la squadra di D’Aversa riesce a reggere gli attacchi, seppur non sufficienti, della Vecchia Signora. La voglia di osare è però troppo poca, e nemmeno dopo il gol subito il Lecce riesce a costruire occasioni. Persino le sostituzioni, che contro il Genoa avevano regalato i tre punti, si rivelano estremamente inefficaci, come dimostra la mezz’ora di Kaba terminata con un doppio giallo per simulazione. Ai salentini è forse mancato il coraggio per provare a mettere i bastoni tra le ruote ad una Juve non più spaventosa come qualche anno fa.
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