Tra poche ore la Juventus e l’Inter si daranno battaglia sul prato di San Siro nel match valido per il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Nella giornata di ieri l’allenatore bianconero, Massimiliano Allegri ha comunicato l’assenza di Dusan Vlahovic che salterà la gara per una distorsione alla caviglia rimediata in allenamento. Per ovviare all’assenza dell’attaccante serbo, il tecnico livornese potrebbe tirar fuori dal cilindro l’ennesima “Allegrata“, ossia un attacco leggero, tutto tecnica, dinamismo e strappi. Angel Di Maria accanto a Federico Chiesa impiegato nel ruolo di “falso 9“. Una tentazione che permetterebbe ad Allegri di giocarsi la carta Milik, centravanti puro, a partita in corso. Situazione utile anche in caso si vada oltre i 90 minuti.
L’assenza di Dusan Vlahovic per la partita di questa sera contro l’Inter, ha costretto Max Allegri a schierare “centravanti” Federico Chiesa. Per qualcuno l’idea di schierare il classe ’97 nel ruolo di “falso nueve” potrebbe sembrare l’ennesima “Allegrata“, eppure quel ruolo Chiesa lo ricoprì già in passato quando ancora vestiva la maglia viola della Fiorentina. L’idea di spostare l’attuale numero 7 bianconero al centro dell’attacco venne a Stefano Pioli.
È il 2018 e la Fiorentina di Pioli si ritrova con un attacco del tutto sterile nonostante i nomi a disposizione dell’attuale allenatore del Milan. Simeone in crisi fisica e psicologica, come sta capitando a Vlahovic in bianconero, il serbo all’epoca giovanissimo e neanche titolare, un Chiesa ancora acerbo e Mirallas che era il migliore dei suoi. Per tentare di risolvere la crisi offensiva della Viola Pioli tentò una mossa che ai più apparve a dir poco sorprendente. Schierare Chiesa centravanti. Questa sorprendente idea, Pioli la “ruba” a Sarri ed Ancelotti che hanno avvicinato Mertens ed Insigne all’area di rigore ottenendo ottimi risultati e tanti gol. L’esperimento “falso 9” di Chiesa non generò i risultati sperati e l’esterno tornò alla sua posizione naturale. Oggi però le cose sono diverse, il giocatore è più maturo sia a livello mentale che fisico e questo potrebbe consentirgli di adattarsi meglio al nuovo ruolo. Inoltre giocando più vicino all’area di rigore risparmierebbe molte energie che gli permetterebbero di essere più esplosivo negli ultimi 30 metri. Vedremo se l’idea di Pioli diventerà o meno l’ennesima “Allegrata” che cambia la partita.
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