Cata Coll (Spagna): a soli 22 anni, il giovane portiere del Barcellona ha esordito in Nazionale maggiore nel bel mezzo del Mondiale. Dopo le prestazioni opache di Misa, infatti, Vilda dagli ottavi di finale ha scelto di puntare su di lei. La numero 23 non ha affatto sentito il peso dell’esordio e in tutto il percorso ha dimostrato sicurezza tra i pali, soprattutto nelle uscite. Ottima scoperta, ora il club blaugrana dovrà prendere una decisione: continuare con Paños o puntare sulla nuova gioventù?
Amanda Ilestedt (Svezia): il nuovo acquisto dell’Arsenal ha disputato un torneo ad altissimi livelli. Da difensore centrale ha rischiato di vincere la classifica marcatori con ben 4 reti segnate (complice, purtroppo per noi, la pessima preparazione italiana dei calci piazzati). Oltre all’apporto offensivo, però, la svedese ha retto benissimo anche in difesa risultando la migliore dietro. Con ben 3 premi MVP ha sfiorato anche il premio di miglior giocatrice del torneo.
Alex Greenwood (Inghilterra): la giocatrice del Manchester City aveva l’ingrato compito di dover sostituire capitan Williamson e si è fatta trovare pronta. Insieme alla compagna Bright ha costruito un muro davanti alla porta inglese. Peccato che la sua partita peggiore sia stata proprio la finale, ma se le lionesses sono arrivate fino a lì è anche grazie alla sua solidità dietro.
Olga Carmona (Spagna): il terzino del Real Madrid aveva iniziato il torneo in sordina, perdendo anche il posto da titolare sia agli ottavi che ai quarti. Per la spagnola, però, questa è stata una grande spinta motivazionale e nelle ultime partite si è regalata un finale da favola segnando due reti pesantissime che hanno regalato la coppa alle iberiche. Ora non c’è dubbio: la fascia sinistra della Roja è sua. Emozioni contrastanti, purtroppo, per la giovane 23enne che proprio al termine della finale ha ricevuto la notizia della perdita del padre.
Teresa Abelleira (Spagna): la giovane del Real Madrid si è vista chiamare in causa con il difficilissimo compito di sostituire una giocatrice del calibro di Patri Guijarro. Eppure la classe 2000 ha inanellato una prestazione maiuscola dopo l’altra, dimostrando l’esperienza di una veterana e facendo girare a meraviglia il centrocampo spagnolo sia in fase di possesso che in interdizione. Altra bellissima scoperta.
Jill Roord (Olanda): quattro gol in sole cinque partite per il neo acquisto del Manchester City. La centrocampista non si è fatta notare nella partita contro la Spagna, ma ha comunque sfornato prestazioni ottime durante tutto il percorso delle Oranje. Il gol contro gli Usa è il marchio di fabbrica di questa giocatrice che fa dell’inserimento offensivo il suo punto di forza. Grande conferma per lei questo Mondiale, peccato pensare che non disputerà la prossima Women’s Champions League.
Aitana Bonmatì (Spagna): in assenza della miglior forma di Alexia, era lei l’osservata speciale tra le spagnole. La centrocampista del Barcellona si era un po’ spenta dopo il gol all’esordio. La sua qualità, però, è venuta sempre più fuori lungo il cammino e in finale ha definitivamente dimostrato di essere tra le migliori centrocampiste al mondo (la migliore in questo momento?). MVP della finale e miglior giocatrice del Mondiale: c’è aria di Pallone d’Oro.
Hinata Miyazawa (Giappone): protagonista assoluta del Mondiale giapponese. La centrocampista, spostata come ala, ha dato libero sfogo alle sue qualità dimostrandosi fondamentale. La Spagna, vincitrice del torneo, ha perso solo contro le nipponiche e in quella partita la classe ’99 è stata devastante con una doppietta ed un assist. Oltre a questa prestazione sontuosa, ha segnato anche una doppietta contro lo Zambia ed una rete agli ottavi contro la Norvegia. Il capocannoniere che non ti aspetti!
Salma Paralluelo (Spagna): che talento questa ragazza! Per fortuna quando si è trovata a dover scegliere tra calcio e atletica leggera ha scelto la prima opzione regalandoci, ora, giocate di pura classe. Può crescere ancora molto, ma il talento inopinabile e la velocità mostruosa la rendono già incredibilmente esplosiva in campo. I suoi gol sono stati fondamentali nel cammino delle spagnole verso la finale. Premio come miglior giovane del Mondiale assolutamente meritato. La classe 2003 dopo le vittorie con U17 e U20, può già vantare 3 Mondiali vinti a soli 20 anni.
Kadidiatou Diani (Francia): dopo l’infortunio di Katoto, la calciatrice ormai ex Psg si è presa sulle spalle l’attacco francese, sfiorando il titolo di capocannoniere. Sommando reti (4) e assist (3), è la giocatrice del torneo che più di tutte ha lasciato il segno in fase offensiva. Il Lione si è appena portato a casa una delle attaccanti europee dal futuro più roseo.
Lauren Hemp (Inghilterra): dopo un Europeo disputato ad alti livelli, la classe 2000 si è ripetuta anche in campo internazionale. Ha giocato le prime partite giocate un po’ in ombra, poi l’attaccante del Manchester City ha ingranato risultando importantissima per le lionesses prima con il gol del momentaneo pareggio contro la Colombia, poi con la rete del vantaggio nella semifinale contro l’Australia (in cui ha anche messo a segno l’assist per Russo).
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