In questi ultimi giorni in casa Napoli si è respirata aria di tensione. Protagonisti Osimhen e alcuni video pubblicati dalla società sul profilo ufficiale TikTok.
Sono due i video pubblicati su TikTok dalla società che hanno scatenato l’ira di Osimhen e del suo agente Calenda. Il primo vede Osimhen paragonato ad una noce di cocco, con tanto di slogan “I’m a coconut”, ma quello che ha scatenato definitivamente il caos è stato il video pubblicato il 26 settembre. Durante la partita contro il Bologna, dopo aver ricevuto fallo l’attaccante chiede il rigore e poi lo sbaglia. Il video è stato poco dopo rimosso, ma comunque troppo tardi visto che in quel momento aveva già superato i 400K like. Un video che sembra prendersi gioco del calciatore che si è infatti sentito ridicolizzato. Infatti, il pareggio di quella partita è costato ai napoletani l’allontanamento dall’Inter attualmente capolista.
Il suo manager Calenda ha espresso disappunto sul suo profilo X, pubblicando testuali parole: “Quanto accaduto oggi sul profilo ufficiale del Napoli sulla piattaforma TikTok non è accettabile. Un filmato che deride Victor è stato prima reso pubblico e poi, ma ormai tardivamente, cancellato. Un fatto grave che crea un danno serissimo al giocatore e si somma al trattamento che il ragazzo sta subendo nell’ultimo periodo tra processi mediatici e fake news. Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali ed ogni iniziativa utile a tutelare Osimhen”.
Il Napoli si è adesso esposto giustificando le azioni sui social come leggere e senza alcuna intenzione di derisione. La società ha infatti pubblicato un comunicato che recita: “Il Calcio Napoli, onde evitare qualsivoglia strumentalizzazione sul tema, precisa di non avere mai voluto offendere o prendere in giro Victor Osimhen, patrimonio tecnico della società. A dimostrazione di ciò, durante il ritiro estivo, il Club ha fermamente respinto ogni offerta ricevuta per il trasferimento all’estero dell’attaccante. Rappresenta dato di esperienza comune il fatto che sui social, in particolare su TikTok, da sempre, il linguaggio espressivo viene realizzato con leggerezza e creatività, senza avere avuto, nel caso che ha visto protagonista Osimhen, alcuna intenzione di dileggio o di derisione. Comunque, se Victor avesse percepito una qualsiasi offesa nei suoi confronti questa era estranea a qualsivoglia volontà della società”.
Un tentativo di far rientrare la tensione. Tentativo riuscito, come annuncia La Gazzetta dello Sport, Calenda ha deciso di non procedere con una causa nei confronti del club. Molti i punti di vista che si sono diffusi sui social. In tanti pensano che l’ira di Osimhen e del suo agente sia data dalla volontà dell’attaccante di lasciare il Napoli, altri pensano che sia esagerata la reazione del giocatore.
In relazione alle parole della società: siamo sicuri che il linguaggio definito dal Napoli come “leggero” non sia piuttosto un linguaggio intaccato da superficialità? Certo TikTok ha una strategia comunicativa che spesso si basa sull’ironia, metodo che attira l’attenzione soprattutto dei più giovani, ma parlare di leggerezza in relazione alla creatività è fuorviante. Il messaggio che la società trasmette parlando di leggerezza, implica una poca attenzione alle parole e ai contenuti che si pubblicano, come se tutto fosse ammesso su TikTok. La responsabilità delle pubblicazioni non può ricadere sulla piattaforma.
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