Riccardo Maspero, un calciatore che i tifosi del Toro si ricorderanno abbastanza bene o di cui, almeno una volta, hanno sentito parlare. Nativo di Lodi, l’ex centrocampista giocò in Serie A proprio nella squadra granata dal 2000 al 2003, e poi anche nella Fiorentina dal 2003 al 2004 quando la Viola, all’epoca in Serie B, affrontava la risalita post fallimento.
Nella sua parabole granata, l’episodio più famoso è sicuramente il Derby della “buca”, scavata proprio da lui stesso, che fece sbagliare a Salas il rigore che avrebbe fatto vincere la partita alla Juventus di Marcello Lippi. Quel derby finì 3 a 3, con una rimonta pazza dei granata che Maspero portò a compimento con il gol del pareggio sulla respinta di un colpo di testa di Ferrante, parato prontamente da Buffon.
Riccardo ha gentilmente raggiunto i nostri microfoni, per parlare del Derby della Mole sia nel passato, che nell’era recente.
Il suo Toro era, probabilmente, sulla carta inferiore alla Juventus. Questo lo si può vedere anche nel presente, ma il suo Toro i derby li giocava in modo più spensierato, senza pensare al risultato. Pensa che questo Toro manchi di coraggio nell’affrontare queste partite?
“All’epoca il Torino aveva più attaccamento alla maglia. Tanti calciatori erano italiani, e conoscendo la storia ed anche i valori del Toro, inconsciamente ci mettevano quel qualcosa in più per provare a portare a casa il risultato. Ora tanti giocatori sono stranieri e, non conoscendo la storia del Torino, la storia è un po’ diversa”.
Negli ultimi anni il Toro ha giocato i suoi derby migliori fuori casa, tant’è che sono maturati ben 3 pareggi, e per poco non sono arrivate anche delle vittorie? Che spiegazioni si è dato lei? Giocare in trasferta può portare più leggerezza mentale nei Granata?
“No, io preferirei giocare il Derby sempre davanti ai miei tifosi. In partite atipiche, soprattutto come queste, il fattore campo conta molto. Quando giochi davanti ai tuoi tifosi hai quella spinta in più, che diventa fondamentale. Evidentemente, negli ultimi anni, abbiamo visto un’altra versione del Toro che si sentiva più “sicura” in trasferta, ma che ha comunque solo sfiorato diverse volte il grande risultato”.
Il Toro ha giocato, diverse volte, dei derby con intensità e provando a portare a casa il risultato. Sul più bello, però, gli è sempre mancato quel qualcosa in più per riuscirci. Cosa serve secondo lei, a questa squadra, per provare a vincere la partita?
“La Juve obiettivamente è la squadra più forte, ma si è sulla buona strada per riuscire ad ottenere un ottimo risultato. La cattiveria c’è, serve solo un po’ più di determinazione per far arrivare il Toro a ciò che è già sfuggito più volte”.
Tra i tanti fattori interessanti di questo derby c’è sicuramente lo scontro tra Zapata e Bremer, che si preannuncia di grande agonismo. Il colombiano non ha mai avuto vita facile contro Gleison, che allo stesso tempo però non ha ancora trovato la forma ideale. Pensa che possa essere una delle chiavi della partita, e chi potrebbe avere la meglio?
“Secondo me Zapata è un ottimo acquisto per questo Torino, è un giocatore che attacca l’area e gli spazi, è il giocatore che serviva. Speriamo che possa mettere in difficoltà la fase difensiva (della Juve) e soprattutto Bremer. Ma non c’è solo un duello da vincere, bisogna vincere anche le altre sfide su tutti i restanti lati del campo”.
4 clean sheet in 7 partite. E’ un Toro che fonda la sua forza sull’assetto difensivo. Quanto può incidere l’assenza di Buongiorno? Dall’altro lato è una Juve che spesso va in difficoltà in fase difensiva (e i 4 gol presi contro il Sassuolo ne sono la riprova). Che partita si aspetta?
“Che una squadra non prenda gol è un fatto che potrebbe far pensare che “porti equilibrio”. Ma, alla fine, bisogna anche saper segnare. 2 clean sheet sono avvenuti con degli 0 a 0, bisogna saper fare gol, perché con 38 clean sheet retrocedi”.
La Juve, con Allegri, fatica a trovare alternative alle giocate dei singoli. Fatica a costruire azioni corali riproponibili in più partite. Sembra sempre che si affidi appunto alla giocata del campione. Anche contro l’Atalanta si è visto come Chiesa fosse il più cercato dai compagni nella speranza che inventasse la giocata per il gol. Come può migliorare sotto questo aspetto?
“Questo è un problema di Allegri. Lui ha in mano le chiavi della squadra e sa come gestire i suoi uomini al meglio. Si sa che le squadre di Allegri non offrono del gioco spettacolare, ma lui è sicuramente quello giusto per far giocare bene i singoli, senza produrre però azioni corali”.
In cosa, secondo lei, questo Torino può ritenersi alla pari o superiore alla Juventus?
“La forza e l’aggressività. Questi sono lati in cui il Toro è superiore alla Juve. Juric ha donato una mentalità che può mettere in difficoltò qualsiasi squadra. Il Toro deve essere bravo, quindi, a nascondere i suoi punti deboli ed evidenziare quelli bianconeri per tutti i 90 minuti, perché se sbagli anche un solo minuto contro i campioni, prendi gol”.
Altra finale tra Bitonto e TikiTaka Francavilla, che sono scese in campo al PalaFlorio di…
Nelle scorse settimane si sono giocate entrambe le semifinali della Serie A di futsal femminile,…
La Serie C Femminile chiude la stagione regolare lasciando spazio ai playout e alla finale…
Ore molto delicate per la Femminile Molfetta, al seguito di presunte dichiarazioni rilasciate da alcune…
La Serie C Femminile è a soltanto una giornata dalla conclusione del campionato, e sostanzialmente…
La finale più attesa nella storia della UWCL non ha deluso le aspettative. Barcellona e…