Gli elevati costi di gestione non permettono di sostenere la squadra professionistica in Serie A.
Fonte: UC Sampdoria
L’U.C. Sampdoria comunica il proprio disimpegno dal calcio femminile professionistico. La Sampdoria tornerà a investire nel calcio femminile, che sarà anche cardine dei futuri progetti sociali per la città. La società sarà presente nelle scuole per favorire l’integrazione delle ragazze nel calcio, con inclusione e senza pregiudizi. Purtroppo le situazioni economiche ereditate e i costi eccessivi della gestione di una squadra femminile professionistica in Serie A non ci permettono di continuare in questo momento. Tutto ciò anche per rispetto ai creditori e ai dipendenti della Sampdoria che hanno sostenuto diversi sacrifici negli ultimi mesi e continuano a farlo per garantire il futuro del club.
Questo il comunicato stampa apparso sul sito ufficiale della Sampdoria il 19 luglio 2023. Così Radrizzani e Manfredi, attuali proprietari del club, hanno deciso di rinunciare alla squadra femminile in Serie A. Le motivazioni sarebbero gli elevati costi di gestione che non permetterebbero di sostenere nel modo giusto una squadra femminile in Serie A.
La breve storia della Sampdoria Women
La Sampdoria Calcio Femminile è nata nel 2020 ed è stata iscritta nel girone Liguria del campionato di Eccellenza. Nell’estate del 2021 l’ex Presidente Ferrero acquista il titolo del Florentia San Gimignano che da tanti anni si impegnava in serie A. Così Ferrero costruisce una squadra per competere con le più forti della Serie A, squadra guidata dal mister Antonio Cincotta. Nel campionato del 2021-2022 concludono al 6° posto con 31 punti, raggiungendo anche i quarti di finale di Coppa Italia. la stagione 2022-2023 è stata da subito difficile, la squadra si vede sempre all’ultimo posto tanto che il mister Cincotta viene esonerato e sostituito dall’allenatore Mango che riesce a portare a Sampdoria alla salvezza. Salvezza che non ha comunque evitato l’esclusione della squadra femminile dalla Serie A.
Fonte: UC Sampdoria
Le dichiarazioni
Attraverso il proprio profilo Instagram Antonio Cincotta, ex allenatore della Sampdoria Women, ha commentato la chiusura del dipartimento femminile esprimendo il suo disappunto verso una decisione così drastica.
La storia femminile della Sampdoria iniziò esattamente due anni fa tra tanti ostacoli. Era Luglio, non avevamo neanche una giocatrice e dovevamo giocare la Serie A. I primi mesi fantastici, e poi altra improvvisa difficoltà con l’arresto del Presidente. Le ragazze non si piegarono e la stagione finì con il più grosso risultato della carriera mia da Allenatore, sesti, con qualche Big alle nostre spalle. In questa stagione vissuta ancora con più patemi, sempre ad un centimetro dalla bancarotta, nonostante tutto le ragazze sono state ancora gloriose. Una storia di grande umiltà finita inaspettatamente così. La riflessione più profonda, oltre al sentimento di sconforto, è che il calcio femminile deve continuare a crescere affinché le squadre acquisiscano Sponsorship e interessi diretti, evitando di essere accusate di sopravvivere solo grazie al “mecenatismo” del dipartimento maschile. Una sfida per un settore che deve continuare a crescere anche nella sostenibilità.
Non sono mancate anche le parole delle protagoniste di questa storia, sarebbe a dire le calciatrici che, all’improvviso si sono trovate a dover dire addio alla loro squadra. Tra loro Amanda Tampieri, portiere, ha espresso la sua amarezza con una storia su Instagram:
Nonostante i mille problemi e mancanze, noi ragazze ci siamo fatte in 4 per la Sampdoria, onorando la maglia dal primo all’ultimo secondo e soprattutto rispettandola, cosa che non è stata reciproca. Dispiace; soprattutto dispiace, non aver salutato le mie compagne staff come si deve, perchè anche questo non ci avete lasciato… poi si continua a parlare di professionismo e rispetto.