La sfida tra campioni del mondo, che si sono incrociati per la prima volta da allenatori, si è conclusa con i 3 punti per il Genoa di Gilardino, che piega la Salernitana di Inzaghi di misura.
Per i campani è crisi, infatti la squadra granata al momento si trova ultima con soli 4 punti e la sconfitta a Genova non offre che prospettive di profondo rosso.
Andiamo quindi il comportamento di Rossoblu e Salernitana in campo nel match di venerdì sera.
Il Genoa di Gilardino è una squadra molto intraprendente nel primo tempo, con un approccio molto aggressivo, tanto da far salire addirittura i difensori in fase di impostazione nella metà campo avversaria.
Importanti le mezze ali durante i possessi d’attacco, sia in fase di creazione che per non creare inferiorità numerica nei confronti della difesa campana. Uomini chiave Badelj e Malinovskyi, entrambi coinvolti in diversi cambi gioco, che vengono eseguiti maggiormente dall’ucraino. Milan si fa vedere anche su palla inattiva, andando a centimetri dalla gioia personale sugli sviluppi da calcio d’angolo
Proprio Ruslan è colui che riesce a trovare Gudmundsson, che questa volta sfonda per vie centrali, un lato in cui l’islandese tende a non colpire. Questa volta Albert, con un dribbling fulmineo manda al bar Gyomber e da fuori area fredda un Ochoa che non può nulla, portando avanti i suoi.
Retegui è l’uomo più cercato dai suoi nell’apertura della partita, ma un contrasto proprio con Gyomber, ed un tiro scoccato dai suoi piedi poco dopo lo mettono KO. L’argentino stringe i denti, ma durante l’intervallo viene sostituito. Gli esami non hanno rilevato particolari ricadute, un’ipotesi non poco temuta dopo la sua sostituzione, ma rimane comunque in dubbio per la sfida contro il Cagliari.
Nota di merito per la prestazione offerta da Sabelli, che si mette in tasca Mazzocchi e sfiora anche il gol. Sicuramente uno dei migliori, se non il migliore dei suoi.
La squadra di Super Pippo Inzaghi è in crisi nera. Non riesce a trovare la quadra e perde in modo molto sfortunato.
Nel primo tempo subisce l’assedio del Genoa, che cerca di metterli il più possibile in difficoltà con le palle passate in profondità ai suoi arieti principali, ed anche sulle palle inattive. Proprio su sviluppo di palla inattiva Ochoa deve prima superarsi, e poi essere aiutato dal legno.
La dietro non brilla Gyomber, che soffre tanto Gudmundsson. Nel gol dell’1 a 0, è lui ad esser dribblato dall’islandese che poi metterà in porta il vantaggio Rossoblu, e nella ripresa viene ammonito, dovendo saltare la prossima partita in quanto diffidato.
La davanti invece non incide Candreva, che cerca di essere presente nelle azioni granata (cosa che non riesce più volte a Cabral, troppo indietro in diverse occasioni), senza però rendersi pericoloso. Antonio viene sostituito all’intervallo, anche se l’uomo che subentra (Bohinen) non offre una prestazione di gran lunga migliore rispetto all’87.
Disastroso invece Dia, che spreca due occasioni colossali per una Salernitana incredibilmente intraprendente nel secondo tempo. A Boulaye è mancato il cinismo, o meglio “l’istinto da killer”, una caratteristica chiave in situazioni del genere. Sfortuna per Mazzocchi, che nonostante la sofferenza nei confronti di Sabelli, va a tanto così dal pareggio. Solo la traversa ferma Pasquale, che rimane quindi a secco.
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