Dopo l’addio in panchina di mister Garcia il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha puntato tutto su Walter Mazzarri per provare a rilanciare gli azzurri dopo sconfitte e prestazioni non brillanti. Ma gli azzurri, dopo la vittoria dello scudetto, sembrano non essere più gli stessi ammirati nella splendida cavalcata che li ha portati alla vittoria del tricolore.
La guida tecnica di mister Garcia è durata soltanto pochi mesi. Viste le scelte tecniche, spesso discutibili, del mister e il malcontento nello spogliatoio e visti i risultati e le prestazioni degli azzurri, sicuramente al di sotto delle aspettative, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis ha visto nel ct toscano, Walter Mazzarri, il sostituto più adatto in questo momento delicato. Ad attendere il nuovo ct c’era una sfida molto difficile,non solo, cambiare rotta di prestazioni e risultati, ma anche ricompattare un gruppo che sembrava aver perso quella coesione e quel gioco che lo scorso anno con mister Spalletti lo hanno eletto campione d’ Italia dopo 33 anni. Ma se inizialmente ci era parso di ammirare un Napoli diverso ed un gruppo finalmente coeso, ora dopo sconfitte nette e importanti come quelle con Inter e Roma, abbiamo netta l’idea che le difficoltà che vi erano precedentemente siano ancora irrisolte.
Con la nuova guida tecnica ci sono stati dei cambiamenti nel gioco che però ha mostrato,allo stesso modo, grandissime lacune. Mister Mazzarri ha sempre utilizzato il 3-5-2 o in rari casi il 3-4-3. Ma lui stesso ha dichiarato di aver osservato con attenzione e ammirazione il Napoli vincente di Spalletti e di averne carpito molti segreti. Quindi si era immaginato che, il tecnico, avrebbe potuto ripetere in parte le prestazioni passate. Mazzarri infatti non ha stravolto il modulo degli azzurri e ha adottato il 4-3-3. Una garanzia visti gli interpreti a disposizione. Ci si aspettava che molti giocatori avessero molto più spazio, rispetto a quello avuto con Garcia ma per molti non è stato così. I giocatori più talentuosi ( Osimhen e Kvaratskhelia in primis) devono ritrovare l’entusiasmo e il rendimento passati. Nulla di tutto questo è avvenuto. Osimhen non sembra più essere il trascinatore di un tempo e Kvaratskhelia, pur provando spesso a saltare l’avversario, non sembra riuscire più ad essere letale nei dribbling e nelle giocate.
Questo stop e questa sessione di mercato potrebbe giovare agli azzurri che potrebbero cogliere l’occasione per invertire la marcia. Arrivati a questo punto del campionato, e con questa posizione in classifica, riteniamo che l’unica vera soluzione sia una piccola “rivoluzione” negli interpreti e nel gioco. Con acquisiti mirati e ponderati si potrebbe andare a mirare li dove la squadra ha le maggiori difficoltà. Certi gli addii di Elmas e Zanoli i primi obiettivi sembrano essere un terzino destro ( che potrebbe dare fiato ad un ormai esausto Di Lorenzo) e un esterno d’attacco. Non ci resta che attendere le nuove gare per vedere quali saranno le novità nell’ organico e nel gioco e soprattutto se sarà ancora Mazzarri la guida tecnica capace di riportare gli azzurri nelle zone di classifica che contano.
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