É attualmente in corso il trentaduesimo turno di Serie A, giornata in cui abbiamo assistito al derby campano tra Napoli e Salernitana, partita che può consegnare il terzo scudetto al Napoli. Infatti grazie alla vittoria dell’Inter sulla Lazio, alla squadra partenopea serve vincere questa partita per laurearsi matematicamente come campione d’Italia, un risultato storico arrivato nell’anno in cui nessuno avrebbe mai pensato di poterlo raggiungere.
Dopo 33 anni la squadra partenopea ha la grossa occasione di tornare sul tetto d’Italia nella cornice spettacolare dello stadio Diego Armando Maradona, ma dall’altra parte la Salernitana vuole fare risultato per rinviare la festa scudetto e anche per proseguire la sua striscia di otto risultati utili consecutivi.
La cornice del Maradona è veramente emozionante, con i supporters napoletani che cercano di spingere i propri beniamini ad un goal aspettato 33 anni. Il Napoli parte forte con le combinazioni dei suoi giocatori offensivi ed i colpi di testa di Osimhen che però non battono al momento Ochoa. Il copione del match è quello previsto: i padroni di casa fanno la partita, mentre gli ospiti cercano di difendersi ordinatamente ed aspettano potenziali occasioni di contropiede. Al ventiduesimo minuto arriva l’occasione più grande del Napoli, ancora con Osimhen di testa, che colpisce verso la porta ma trova pronti i riflessi di Ochoa. La squadra di mister Luciano Spalletti fatica a creare occasioni da goal, vista la linea difensiva attenta e molto bassa della squadra di Salerno. Infatti mister Paulo Sousa ha preparato la partita con la propria squadra interamente ad aspettare sotto la linea del pallone gli attacchi napoletani, impedendo ai fantasisti avversari di trovare spazi pericolosi tra le linee o di cercare la profondità di Osimhen. Al 41′ il Napoli si fa pericoloso con un bel tiro di Anguissa dalla lunga distanza, che dopo aver colpito al volo ha trovato la parata di Ochoa. Il primo tempo si chiude senza reti.
Il secondo tempo inizia in modo vibrante, visto che entrambe le squadre cercano di giocare a viso aperto, grazie anche ad un assetto un pelo più offensivo della Salernitana. Al cinquantunesimo minuto Kvaratskhelia con un destro a giro da fuori area mette paura agli ospiti, ma il suo tiro non trova lo specchio della porta. Al sessantunesimo minuto il Napoli passa su calcio d’angolo: è Olivera, l’uomo meno atteso forse, a sbloccare una partita che si stava complicando sempre di più. Nella bolgia del Maradona Elmas con una serpentina palla al piede sfiora il goal del 2-0 al 65′, ma il suo sinistro si spegne a lato. Ora il Napoli sulle ali dell’entusiasmo continua a rendersi pericoloso, stavolta con Raspadori, il cui tiro viene però murato. La Salernitana cerca la reazione e dalla distanza ci prova Kastanos, ma Meret non si fa sorprendere. Kvaratskhelia sfiora il goal del raddoppio, con un tiro mancino che per millimetri non trova il palo lontano, mentre pochissimi attimi dopo Lobotka si vede murare il suo tiro a pochi passi dalla porta di Ochoa. All’ottantatreesimo la Salernitana trova il pareggio con un grandissimo goal di Dia, che batte Meret con una grande giocata sulla fascia destra e un tiro a giro di sinistro sul secondo palo. Al minuto 86 ancora il georgiano del Napoli a sfiorare il goal, ma stavolta è Ochoa a negargli la gioia della rete. In un finale stupendo la Salernitana sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Bohinen, che termina alto. Al 92′ Simeone pericolosissimo, ma Ochoa respinge la conclusione ravvicinata dell’argentino. Finisce 1-1 tra Napoli e Salernitana, con gli ospiti che rimandano la festa scudetto napoletana e ottengono il nono risultato utile consecutivo.
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