Nella notte del 31 dicembre 2021 Danilo Iervolino, grazie ad un’offerta di 10 milioni di euro, ha permesso alla Salernitana di continuare il suo cammino in Serie A. L’imprenditore è diventato ufficialmente il presidente della società campana il 13 gennaio 2022. Dal suo arrivo, i granata hanno centrato l’obiettivo salvezza lo scorso campionato così da poter giocare nella massima serie anche quest’anno. Inoltre, sono state impiegate parecchie risorse per rafforzare la rosa ad oggi a disposizione di Sousa che sta dando i suoi frutti. Di fatti Fazio e compagni stando disputando una stagione che nonostante qualche incidente di percorso li vede al sedicesimo posto in classifica con 27 punti. Quindi a più 8 dalla zona retrocessione.
Iervolino è entrato a far parte, in quanto presidente della Salernitana, del sistema calcio italiano da poco più di un anno. Nonostante ciò, ha le idee ben chiare sul percorso che vorrebbe intraprendere con la propria società e su quali sono i cambiamenti che sarebbe necessario introdurre. Ospite del forum organizzato dalla redazione del Mattino si è espresso in questi termini: “Senza una politica di rigore si è tutti destinati a cadere. Anche i grandi club. È necessario, anzi indispensabile un vero equilibrio finanziario. E questo lo dico dopo aver già investito oltre 50 milioni di capitale in questa società”.
Iervolino è anche intervenuto in merito alle sue aspirazioni e quelle della Salernitana: “Per quanto riguarda la mia squadra, sono piuttosto ambizioso e credo di averne tutte le ragioni. La tifoseria è leggendaria e se la si compara all’ampiezza demografica della città, è certamente la prima al mondo. Sono convinto si possano raggiungere grandi obiettivi. L’imperativo in questi contesti è la progettualità. In caso contrario di rischia di continuare a spendere ingenti somme per prendere grandi giocatori e poi bruciarli. Continuando così fintanto che il denaro a disposizione non finisce”. L’imprenditore ha anche elogiato l’attuale allenatore: “Mister Sousa è un profilo internazionale che ci ha permesso di rivedere un gioco corale e collettivo. Ha riportato vitalità ed emozioni. Il mio sogno nel cassetto? Trovare giovani talenti. Esattamente come ha fatto il Napoli con Kvaratskhelia. Mi complimento con De Laurentiis. Ha portato in Italia un campione assoluto ad una cifra accessibile”.
Secondo Iervolino, è fondamentale rimodulare la metodologia delle assemblee in Lega. Innanzitutto, bisognerebbe scindere i problemi di calendario da quelli dei diritti del market, dall’approccio del mercato e dagli aspetti aspetti commerciale. Senza dimenticare che al momento sarebbe indispensabile un consiglio più forte con piene deleghe: “Concordo pienamente con l’iniziativa di prendere in considerazione gli investimenti di un fondo per i diritti televisivi. Questo lo penso per vari motivi. In primo luogo se non si è in grado di gestirli è corretto affidarsi a chi è del campo. Inoltre, se con la nostra gestione valgono dieci, mentre in mano ad altri il valore è venti c’è evidentemente un problema di fondo: non siamo in grado di valorizzare il prodotto che offriamo. Da ultimo, sono favorevole perché i circa 3 miliardi tra equity dei fondi ed il debito che si potrebbero contrarre, metterebbero i conti a posto. Mettendo così in sicurezza il calcio italiano”.
Iervolino è convinto che aspirare alla gestione della Premier League sia troppo ambizioso. Pertanto, al momento basterebbe avvicinarsi al modello spagnolo: “Il primo passo sarebbe al modello de LaLiga. Il 31 marzo è prevista una nuova assemblea di Lega. Qui parlerò personalmente dell’argomento. Sono convinto questa sia un’occasione imperdibile per salvare e rilanciare il calcio italiano”. Il presidente della Salernitana ha ben chiari i motivi per cui non è ancora stato raggiunto un accordo in merito: “A qualcuno non ne sono chiare le potenzialità. In parte è colpa anche della Legge Melandri: la distribuzione del denaro non sarebbe più correlata a questa normativa e perciò più proporzionale ed equa. E qui sorge un altro problema. Nella Serie A, tra la prima e l’ultima in classifica sui diritti tv c’è una differenza quasi triplicata in favore dei grandi club. Questo è vergognoso se si pensa che i costi della Lega sono invece proporzionati per tutte le società. Nel campionato inglese la differenza tra la capolista e chi si trova in ultima posizione è di soli 1,8 milioni”.
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