L’ultima spiaggia per la Champions League in casa rossonera si chiama Lazio: la squadra di Pioli, dopo il pari interno – e la brutta prestazione – contro la Cremonese, non può più sbagliare. Dall’altro lato, a San Siro arriva una delle squadre più in forma del campionato: i biancocelesti di Sarri sono di fronte infatti a un primo vero e proprio match point per l’Europa che conta.
La partita conta, e dal modo in cui le due squadre approcciano al match lo si evince in modo chiaro e netto. Primo quarto d’ora di gioco che scivola via senza grandi sussulti, con fasi di gioco interlocutorie e di studio tra le due compagini, se non fosse per l’uscita di scena di Rafa Leao al minuto 11: il portoghese sente tirare la parte alta interna della coscia e, per precauzione in vista Euroderby, non rischia e viene sostituito da Saelemaekers. Tanta intensità, con diversi contrasti e poco gioco.
E’ proprio da un contrasto, perso, che però si stappa la partita (18′): Casale serve fuori area Marcos Antonio, su cui si avventa Bennacer che gli sradica il pallone, triangolo nello spazio stretto con Giroud, e di piatto spiazza Provedel per il vantaggio rossonero. La Lazio prova a organizzare una reazione, ma lo fa in modo disordinato e nervoso, come lo dimostrano i due cartelli gialli per due interventi duri di Romagnoli e Marusic; la squadra di Sarri fatica nella gestione del pallone e nel movimento nello spazio, e allo scoccare della mezz’ora subisce il raddoppio. Maignan dà il pallone a Theo Hernandez (30′), che parte in un favoloso coast to coast: il francese arriva al limite dell’area, si accentra e scarica un sinistro sotto l’incrocio dei pali imprendibile per l’estremo difensore ex Spezia.
Dopo una prima mezz’ora di tanta intensità e intraprendenza offensiva, e forte del doppio vantaggio, il Milan si mette a protezione del vantaggio, senza incorrere in chissà quali pericoli: prima ci prova Immobile, fermato nella sua percussione centrale da un grande intervento di Kjaer, poi è il turno di Zaccagni che sbatte ancora una volta sul difensore norvegese. Sul finire di frazione sono però proprio i rossoneri a sfiorare addirittura al tris con Saelemaekers e Theo Hernandez stoppati entrambe le volte da un ottimo Casale.
I primi minuti sono in linea con quanto visto per gran parte del primo tempo, con il Milan a fare la partita e la Lazio a soffrire, soffocata nel suo possesso palla dalla grande intensità rossonera, e per poco Messias non cala il tris (56′): tiro al volo dell’ex Crotone su deviazione in area di Casale e palla che finisce sul fondo non di molto. I biancocelesti faticano tremendamente e Sarri prova a cambiare le carte in gioco pescando dalla panchina: dentro Pedro e Lazzari, fuori Zaccagni – per qualche fastidio fisico – e Marusic. Il leit motiv però non cambia, con gli uomini in maglia rossonera che dominano in lungo e in largo e con la Lazio che non calcia mai nello specchio della porta: il Milan dimostra grande maturità, gestendo molto bene il match alternando fase di recupero a fase di pressing e offensività. Le occasioni latitano per entrambe, e la sensazione è che solo una scintilla possa cambiare il corso – e l’esito della sfida -.
Per gli ultimi 10 minuti Sarri si affida alla freschezza tecnica e fisica di Cancellieri, che rileva Ciro Immobile autore di una solita prestazione di sostanza ma di poca incisività. Pioli invece capisce che può gestire le risorse in vista della semifinale di Champions, e concede un po’ di riposo anche a Theo Hernandez, rilevato da Ballo-Toure. Il primo vero tentativo della Lazio arriva al minuto 87: Luis Alberto inventa dentro per Luca Pellegrini che si sgancia all’interno dell’area e calcia, con la palla che termina però sull’esterno della rete. Cinque minuti di extra time concessi, con gli ospiti che ci provano un paio di volte da palla inattiva con Luis Alberto su punizione e poi con un colpo di testa di Romagnoli da angolo battuto dallo spagnolo: è troppo poco però, con il Milan che conserva il 2-0 e si rilancia in zona Champions League.
[Fonte foto: Twitter Milan]
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