Siamo alle solite. Come spesso accaduto nel corso degli anni, potrebbero profilarsi alcuni stravolgimenti per quanto riguarda la composizione del prossimo campionato di Serie B.
In ordine cronologico, l’ultima compagine che è stata in grado di guadagnarsi sul campo la promozione al campionato cadetto è stato il Lecco, vittorioso nella finale playoff contro il Foggia. La compagine lacustre, di conseguenza, ha potuto rimettere piede nella seconda divisione calcistica nostrana dopo ben 50 anni (ultima partecipazione nella stagione 1972-1973). Questo meritato traguardo, tuttavia, potrebbe essere rovinato da un dettaglio non affatto indifferente: la questione stadio. L’impianto attuale, denominato Rigamonti-Ceppi, non risulta omologabile a causa del mancato rispetto di alcuni parametri, su tutti la capienza non sufficientemente abbondante. Questo deficit potrebbe comportare l’estromissione della compagine società lecchese dal secondo campionato italico. La mancata partecipazione alla Serie B risulta essere piuttosto reale anche per il fatto che la proposta da parte del Lecco di giocare in un altro stadio i propri incontri casalinghi (nella fattispecie, lo stadio Euganeo di Padova) è giunta fuori tempo massimo. Questo termine, inoltre, è perentorio e immune a qualsivoglia deroga. A peggiore ancora di più la situazione è un dettaglio che rischia di divenire decisivo: vista la promozione in cadetteria, i lombardi non hanno presentato richiesta di iscrizione al campionato di Serie C. Essendo decorso il termine ultimo, l’esclusione dalla seconda serie avrebbe effetti nefasti: il Lecco dovrebbe ripartire dai Dilettanti. Questo è quanto riportato da La Casa di C.
Altra società che potrebbe essere esclusa sub iudice dalla Serie B è la Reggina. La natura di questa possibilità, differentemente dalla questione Lecco, attiene alla sfera economico-amministrativa. Per quanto concerne la selezione calabrese, bisogna accertare che siano stati pagati i contributi Inps e Irpef più il saldo del piano di ristrutturazione. Alle 22.00 del 20 giugno, data della scadenza per il versamento sul portale della FIGC, non risultavano versati i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023. Questa inadempienza, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, potrebbe costare l’esclusione della squadra granata, la quale stanno cercando di sistemare i bonifici richiesti entro il 30 giugno.
Qualora si dovesse procedere all’esclusione di una delle due compagini, a risalire sarebbe il Brescia, retrocesso attraverso i playout contro il Cosenza. La società di Cellino ha già presentato tutta la documentazione per procedere all’eventuale riammissione. A ruota seguirebbe il Perugia, a sua volta succeduto da Spal e Benevento.
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