La Nazionale riparte da Andrea Soncin. E qui sarebbe già la notizia. Non perché sia stato nominato un nuovo CT al posto dell’uscente e ormai contestata Milena Bertolini, ma perché di Soncin sappiamo poco e niente.
Di solito quando si annuncia un nuovo allenatore, che sia di un club o meglio ancora della nostra amata Nazionale, si decantano le sue qualità e le sue esperienze, citando i suoi successi e la sua carriera.
Solo che di carriera non è che ci sia molto da dire.
Da giocatore, una vita passata nelle serie minori, con qualche sporadica apparizione in massima serie da giovane, poi la carriera da allenatore.
Carriera da allenatore passata sempre con i colori arancioneroverde del Venezia, prima come collaboratore delle giovanili, a cui segue l’incarico di allenare l’Under-17, la Primavera, fino ad essere collaboratore tecnico di Paolo Zanetti la stagione della promozione in A e quella successiva.
Allo stesso Zanetti, subentra a fine stagione per scongiurare una retrocessione ormai inevitabile.
Terminata la stagione, torna ad allenare la Primavera, eccetto la parentesi di 6 giorni di nuovo ad interim in prima squadra in Serie B.
Insomma, non proprio l’identikit che ci si aspetterebbe da chi ha il ruolo di risollevare il morale e i risultati delle nostre Azzurre.
Può darsi che in FIGC fossero troppo concentrati sulla sezione maschile, e a trovare un allenatore formidabile come Spalletti, che effettivamente merita tutta la stima e che ha dimostrato in carriera di cosa è capace.
Inoltre, c’è da dire che Spalletti di esperienza nel calcio maschile ne ha da vendere, ma cosa possiamo dire sul suo collega?
Non solo Soncin non ha mai allenato una prima squadra, ma non ha mai avuto nulla a che fare con il mondo del calcio femminile.
Dunque, per cercare di correre ai ripari, la FIGC ha ben pensato di fare womenwashing, nominando come sua seconda la vera esperta ed allenatrice di calcio femminile, l’ex calciatrice nonché fino a pochissimo tempo fa allenatrice dell’Under-16 della Nazionale, Viviana Schiavi.
Sorge allora spontanea la domanda: perché proprio un allenatore senza esperienza piuttosto che valide alternative? Vedasi le opzioni Panico o lo stesso Donadoni, che pur senza esperienza nel mondo femminile, ha comunque allenato ad alti livelli, compresa la Nazionale maschile.
È forse una questione di budget? Forse hanno dato tutti i soldi disponibili a De Laurentiis?
Ai posteri l’ardua sentenza.
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