Calcio Femminile

UEFA WOMEN’S CHAMPIONS LEAGUE: LE PILLOLE DELLA 4a GIORNATA (20/21-12-2023)

8 spunti di riflessione per quest'ultima giornata del 2023

La 4a giornata della UEFA Women’s Champions League mette fine al 2023 della massima competizione europea per club, e delinea sempre più i tratti distintivi di ogni girone. A gennaio, il turno decisivo della manifestazione, che ci dirà le partecipanti alla fase ad eliminazione diretta. Ecco le pillole del quarto dei sei turni della fase a gironi.

1. Il calcio passa in secondo piano

Prima della trattazione delle ultime due serate della 4a giornata della UEFA Women’s Champions League, occorre partire da quanto avvenuto nel pomeriggio a Praga. Una sparatoria nell’università ha portato all’uccisione di 14 persone e al ferimento di altre 25, e probabilmente l’assalitore si è macchiato di ulteriori omicidi nei giorni antecedenti. Un attacco che non può che lasciare sgomenti. Ovviamente, il calcio deve passare in secondo piano. Infatti, la partita tra Slavia Praga e St. Pölten è stata rinviata a data da destinarsi. Sabato 23 sarà istituito il lutto nazionale.

2. Roma, la vittoria con l’Ajax è stata solo un caso?

La sconfitta per 3-1 del Tre Fontane con il PSG inguaia di certo la Roma, che ora si trova all’ultimo posto del Girone C. Sconfitta peraltro meritata, in un’altra gara giocata non al massimo delle possibilità, ma quantomeno preferibile all’andata sul piano atletico. Troppi errori tecnici però in fase di impostazione, troppo nervosismo, e una gestione sbagliata dei momenti decisivi.

Chawinga apre al 26′ grazie sia ad un controllo errato, sia all’uscita tardiva di Ceasar, poi serve il raddoppio a Katoto nel secondo. Tris di Albert al 78′, e gol della bandiera di Giugliano su punizione, grazie a Kiedrzynek che sporca una buona prestazione con un piazzamento rivedibile. Insomma, in un mese le Giallorosse hanno sprecato quanto di buono fatto nei precedenti due turni. Il 2-2 con il Bayern, seppur in rimonta, aveva certificato una buona prestazione, mentre il 3-0 all‘Ajax era stato molto cinico.

Eppure dall’ultima pausa Nazionali, la Roma ha subito un calo fisico, certamente dovuto ai numerosi impegni delle sue giocatrici. Rinunciare poi ad Haavi all’ultimo, non ha aiutato, ma la squadra pare affaticata e con poche idee. Se già con il Como si è dovuto ricorrere alle titolari per ribaltare la sfida, peraltro beneficiando di due rigori molto dubbi, qualche domanda va legittimamente posta.

3. Il Real Madrid è eliminato

Nel Girone D, il Real Madrid è ultimo con un punto, a sei lunghezze di distacco dal 2° posto, con sole due giornate da disputare. Di fatto, la fine delle speranze dell’accesso ai Quarti. Nemmeno una vittoria (e un pareggio tra Häcken e Paris FC) può riaprire il discorso. Sicuramente, le Merengues possono lamentarsi dell’arbitraggio, che ha visto la direttrice di gara accordare un rigore generosissimo – per usare un eufemismo – alle Parigine.

Ma a parte questo, va anche detto che la difesa si è concessa – nelle precedenti tre giornate – degli errori che a questi livelli sono imperdonabili. E purtroppo, anche l’attacco ha perso brillantezza. In questo turno Nnadozie è stata strepitosa, ma nelle precedenti gare serviva quel pizzico di cattiveria in più. E purtroppo sono situazioni che si sono ripetute anche in Liga. Il Paris FC ritorna in corsa grazie alla trasformazione di Thiney – che bel cucchiaio quello della 38enne! – e miete così una vittima illustre.

Per concludere, nel caso del Real si può parlare di fallimento europeo. D’altronde per crescere bisogna passare anche da queste porte. È ovvio che anche la dirigenza dovrà impostare un mercato, specialmente quello estivo, che attiri le migliori giocatrici del panorama europeo/mondiale. Il tutto sia per provare a mettere il bastone tra le ruote al Barcellona in gara secca, sia per essere competitive in Champions.

4. L’Ajax e l’irresistibile leggerezza dell’esordio

Esordire in una competizione di livello nel calcio femminile non è mai facile. Farlo in questo periodo storico, è ancora più difficile, in quanto il peso dell’esperienza si fa valere spesso. Fortunatamente, siamo entrati in una fase di grande equilibrio nella fascia medio-alta, e questo permette ad alcune realtà di emergere grazie al talento. È quello che sta facendo l’Ajax nel Girone C, che nella 4a giornata della UEFA Women’s Champions League supera il Bayern 1-0 e si pone al comando del proprio raggruppamento in solitaria.

Basta un diagonale di Leuchter al 28′ per definire l’incontro, con le Bavaresi che rischiano di essere inguaiate dal ritorno del PSG. Insomma, la patata bollente non è tra le mani olandesi, e l’essere libere da ogni pressione permette loro di godersi il primato e una stagione che per loro è storica sotto ogni aspetto. La difficoltà sarà ripetersi, ma quello è l’obiettivo della prossima stagione.

5. Il Benfica diventa grande

Il Benfica doveva dimostrare di essere finalmente diventato grande, di aver compiuto il salto di qualità dopo la vittoria dell’andata. È quello che la squadra di Lisbona ha fatto, portando a casa un 1-1 in rimonta e nonostante la sofferenza. Non sono crollate né al vantaggio di Reuteler né al fallo da rigore di Lúcia Alves su Wamser. Pauels certifica il proprio valore salvando sul penalty di Freigang, l’attacco mostra cinismo con il guizzo di Nycole Raysla.

Un pareggio che vale mezza qualificazione di fatto. L’Eintracht a livello globale è un pelo più forte, ma paga l’inesperienza in campo internazionale. In queste due sfide infatti, è uscita la voglia del Benfica di dimostrare la propria crescita in questi tre anni. Una crescita che ovviamente coinvolge anche il bacino della nazionale. Insomma, le Biancorosse sono ben avviate verso la fase ad eliminazione diretta.

6. Barcellona e Lione già qualificate ai Quarti

I primi verdetti di questa giornata riguardano le qualificazioni ai Quarti di Finale di Barcellona e Lione. Insomma, non certo la prima delle novità. Due partite che certificano la caratura delle due compagini, le due – assieme al ritrovato Chelsea di cui parleremo poco più avanti – in grado di potersi contendere il trofeo più ambito. Le Blaugrana vanno avanti grazie al 7-0 sul Rosengård, tra gli assist di Bonmatí, i gol di Walsh, Graham Hansen, Paralluelo (doppietta), Pina, Torrejón e l’autogol di Samuelsson. Migliore in campo per le ospiti Mukasa, incolpevole sui gol e capace di evitarne altri 5. Per il Lione invece, un pareggio che lascia qualche incertezza.

7. Brann: è tua la copertina del giovedì

Ed è proprio il pareggio del Lione che ci conferma che il Brann può ambire ai Quarti di Finale, indipendentemente dal risultato dell’altra sfida. Le norvegesi giocano aggressive, puntano più volte l’area, ma sulle facce di cross le attaccanti sbagliano i movimenti. Nella prima frazione invece, le Lionesi segnano ai primi tiri. Majri volge in rete il cross di Carpenter, Ada Hegerberg (per lei sfida “in famiglia” visto il ritorno della sorella Andrine, ex Roma) trasforma un rigore molto generoso concesso per spallata di Lund a Carpenter.

Riapre Kielland con un bolide all’incrocio, poi l’espulsione di Horan per insulti ad un’avversaria mette le Biancorosse in condizione di poter pareggiare. Endler evita tre marcature, ma all’ultimo istante Gaupset risolve in mischia e trova un 2-2 preziosissimo. Impensabile per un’esordiente in Champions League giocare con tale intensità e ottenendo risultati simili qualche anno fa. Vuol dire che il livello delle squadre – a livello generale – si è alzato. Ovviamente, questi risultati sono possibili quando la “grande” si accontenta di quanto fatto o non è particolarmente in forma.

8. La 4a giornata di UEFA Women’s Champions League segna il ritorno del Chelsea

Il Chelsea batte l’Häcken per 3-1 e va in vetta del proprio girone, disputando una partita convincente sotto diversi aspetti. Kerr e la doppietta di Cuthbert riportano le Blues dove vorrebbero essere (e dove dovrebbero essere), ma le Giallonere hanno disputato una buona gara. Due le traverse colpite da Anvegård, veramente sfortunata in questa giornata.

Bene aver pareggiato nel primo tempo, e soprattutto, aver dimostrato che le squadre della Damallsvenskan non hanno nulla da invidiare alle squadre più prestigiose e forti del panorama femminile internazionale. Rispetto a sole due stagioni fa, un salto avanti incredibile. Certo, Lione e Barcellona, lo stesso Chelsea, e altre squadre che nemmeno si sono qualificate, sono avanti per molti aspetti, ma l’Häcken (e si spera anche l’Hammarby per la prossima stagione) dimostra che anche le squadre di media fascia possono essere insidiose.

Sebastiano Moretta

Appassionato di calcio femminile, F1 e ciclismo. Amante della storia dello sport, specialmente quella del calcio femminile.

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