ZERO A ZERO

La stagione 1964-65 rimane tutt’ora una delle migliori della storia dell’Inter, prima e unica squadra italiana ad essere salita nello stesso anno sul tetto d’Italia, d’Europa e del Mondo. La squadra comincia la stagione fresca del titolo di campione d’Europa, avendo superato il 27 maggio 1964 il Real Madrid nella finale di Coppa dei campioni di Vienna. A settembre dello stesso anno lo squadrone di Helenio Herrera diventa la prima squadra italiana ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale, superando gli argentini dell’Indipendiente a seguito di uno drammatico spareggio.

In campionato la squadra parte con il freno a mano tirato, tanto da arrivare ad accusare ad un certo punto 7 punti di ritardo dal Milan capolista. La squadra pare avere maggiore interesse a difendere il titolo europeo, con la prospettiva di giocare a San Siro l’eventuale finale. Dopo aver superato Dinamo Bucarest agli ottavi e Rangers ai quarti, la squadra nerazzurra affronta in semifinale il Liverpool, in quello che si preannuncia come un durissimo doppio confronto.

Inter, rimonta leggendaria: Liverpool travolto

La gara di andata, nell’inferno di Liverpool, termina 3-1 per i padroni di casa, con Sandro Mazzola che tiene vive le speranze dei nerazzurri si sperare in vista del ritorno a Milano. Il 12 maggio 1965, in un San Siro stracolmo e ribollente fino all’inverosimile, la squadra sblocca il risultato dopo 8 minuti grazie a una magistrale punizione di Mariolino Corso. Due minuti dopo Peirò sfrutta con astuzia un indecisione del portiere Lorenzo e segna il gol del raddoppio, pareggiando il conto complessivo. Poco dopo lo scoccare dell’ora di gioco Facchetti, in uno dei suoi celebri inserimenti offensivi, dal limite dell’area mette dentro il gol del definitivo 3-0, che vale la seconda qualificazione consecutiva dell’Inter alla finale di Coppa dei Campioni. Il 27 maggio la squadra di Herrera conquisterà il suo secondo alloro europeo, piegando di misura il Benfica di Eusebio.