Spesso il calcio è capace di regalare emozioni impreviste o assolutamente impronosticabili. Di quelle talmente incredibili che anche i diretti interessati stentano a metabolizzare quanto realizzato. Potrebbe essere questa la risposta alla seriosa espressione di Ivan Provedel dopo aver realizzato in extremis il gol del pareggio nella sfida di Champions League tra la sua Lazio e l’Atletico Madrid. Di testa. All’esordio assoluto nella competizione. Da portiere. Ripetiamo: da portiere, il ruolo meno propenso alla rete che esista nel calcio. Eppure, il giocatore friulano non è l’unico nel suo ruolo ad essere andato a segno nella massima competizione europea per club.
In ordine cronologico, il primo dei membri di questa ristretta cerchia è il bulgaro Ivankov. Nel 2000 il nostro militava nella compagine capitolina del Levski Sofia, la quale ebbe modo di affrontare nei preliminari di Champions League i lussemburghesi del Dudelange. In entrambe le sfide del doppio confronto, l’estremo difensore si prese la responsabilità di trasformare i due calci di rigore assegnati ai suoi. Il tutto con estremo successo.
Quando si parla di quegli elementi che assurgono al ruolo di “bestie nere” per una squadra, un calciatore etc., non si può non nominare il conflittuale e curioso rapporto che intercorse tra la Juventus e il portiere Hans-Jorg Butt. Il tedesco ha all’attivo circa 30 gol realizzati in carriera, di cui 3 in Champions League. Ironia della sorte, tutti su rigore, ciascuno con una maglia diversa ma tutti e tre contro la medesima squadra: i bianconeri. Il primo episodio si registrò nel 2001, anno in cui il teutonico militava nell’Amburgo, l’anno successivo da estremo difensore del Bayern Leverkusen ed infine nel 2010 da guardiano della porta del Bayern Monaco. In queste ultime due occasioni, il classe 1974 contribuì significativamente all’eliminazione dei torinesi dalla competizione.
Il nigeriano Vincent Enyeama è un altro di quei portieri da iscrivere nell’albo dei rigoristi. Nella fattispecie, il suo anno di grazie fu il 2010-2011. Qui, da estremo difensore degli israeliani del Maccabi Tel Aviv, mise a segno due reti in quell’edizione della Champions League entrambe dal dischetto: dapprima contro il Salisburgo nei preliminari e, in seguito, nella gara della fase a gironi persa contro l’Olympique Lione. Curiosità: in quella gara andò a segno anche un giovanissimo Miralem Pjanic, allora stella nascente dei francesi.
Insieme all’ultimo arrivato Provedel, Sinan Bolat risulta essere l’unico estremo difensore ad essere andato a segno su azione nella fase finale della massima competizione europea per club. Nello specifico, nell’ultima giornata dei gironi dell’edizione 2009-2010, il numero 1 turco contribuì con un colpo di testa contro l’AZ Alkmaar a garantire un’agrodolce retrocessione in Europa League alla sua squadra: lo Standard Liegi. La marcatura, infatti, evitò ai belgi un piazzamento all’ultimo posto della graduatoria e, di conseguenza, permise la permanenza nelle coppe europee.
Per concludere, l’ultimo portiere andato a segno nella massima competizione europea per club prima del laziale è Eloy Casals. Siamo nel 2014, anno in cui il nostro protagonista, allora portiere degli andorrani del Santa Coloma, andò a rete nei preliminari della competizione contro gli armenti del Banants. Lo stacco di testa dell’estremo difensore consentì alla compagine dei Pirenei di accedere al secondo turno di qualificazione.
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