La squadra di Inzaghi vola. Nel 2023 gioca 55 partite complessive, ed alla fine dell’anno si ritrova in vetta alla Serie A con 45 punti in 18 partite giocate. I nerazzurri segnano, tanto, si ritrovano con una differenza reti di +34 (42 gol fatti ed 8 subiti) e vincono 14 partite, tra cui scontri diretti importanti (per esempio, il sonoro 5 a 1 rifilato al Milan nel derby di inizio campionato).
Le uniche note dolenti sono i sostituti in attacco, con Sanchez che non brilla ed Arnautovic che prima si fa male e poi funziona ad intermittenza dopo il ritorno in campo, e le partite con Sassuolo (l’unica, sinora, sconfitta ottenuta dall’Inter) ed il pari col Genoa. Per il resto tante note positive per i nerazzurri, che concludono l’anno (quasi) nel migliore dei modi e con un bel gioco.
Madama vola, vince quando conta e fa vedere che è presente più che mai nella lotta scudetto. La mancanza delle coppe europee probabilmente ha aiutato (ne avevamo proprio parlato in questo articolo). Nonostante il “cortomusismo” che fa fare rumore, Allegri porta a casa 13 vittorie (solo una in meno dell’Inter) e tiene ancora vivo il sogno di campione d’inverno, in quanto la Juve si trova a -2 dalla capolista Inter con ancora una partita del girone d’andata da giocare. Grande nota positiva i giovani Yildiz ed Huijsen, che quando chiamati in causa rispondono sempre presente.
Più volte occupa la testa della classifica (anche se solo per una notte) e si guadagna un 8 più che meritato, nell’auspicio che il 2024 porti altre gioie.
Girone d’andata da dimenticare per colei che veniva definita l’antagonista numero 1 dell’Inter. Nonostante il mercato molto dispendioso effettuato dal nuovo ds Furlani, i neoacquisti giocano poco (ma quando lo fanno, lo fanno bene) e soprattutto ci sono tanti, troppi infortuni. Le vittorie non mancano, certamente, ma pesano i 7 punti di distacco dalla vetta della classifica ed anche le tante (e molto discusse) scelte tattiche effettuate da Pioli a partita in corso. Proprio la posizione di Stefano Pioli è stata messa in discussione più volte dalla tifoseria rossonera, ma la dirigenza ha sempre scelto di andare avanti con il mister della vittoria scudetto. Per ora la scelta sembra pagare, vedremo però cosa farà questo Milan nel 2024, sperando che possa migliorare sempre di più.
Nella foto è presente una delle più grandi sorprese di questo girone d’andata. Si, parlo proprio di Giacomo Bonaventura. Sono partito da lui perché, per l’appunto, compare nell’immagine, ma è doveroso parlare della Fiorentina nel collettivo. Finalmente la Viola dimostra ciò che si aspettavano un po’ tutti, ovvero la capacità di lottare non solo per la Conference League. Italiano compie un ottimo lavoro nonostante qualche scivolone qua e la, come la sconfitta casalinga contro l’Empoli, ed anche un attacco che sembra andare ad intermittenza.
Tuttavia, Beltràn nelle ultime partite sembra essere più affidabile ed anche capace di risultar decisivo in assenza di leader come Nico Gonzalez. Parliamo poi dell’uomo in foto: Jack Bonaventura, in una delle sue migliori stagioni a livello realizzativo. In diverse partite è lui a prendere in mano le chiavi della squadra e la sua assenza si fa sentire quando non è in campo, dimostrando quindi di essere uno dei trascinatori di questa viola. Un’altra sorpresa è Luca Ranieri, che si è preso di forza la titolarità all’inizio di questa stagione dimostrandosi sempre concentrato, ed anche goleador nelle partite che contano. Queste premesse sembrano portare ad un altro anno positivo. I punti dal terzo posto sono solo 3, vedremo come si tramuteranno a fine campionato. Quel che possiamo dire è che, certamente, la Fiorentina sta andando molto bene ed il 7 è più che meritato.
Bologna: 8
La sorpresa del campionato. È una crescita graduale, ma completamente inaspettata quella del Bologna, che parte sin dalla prima partita in cui Thiago Motta prende le redini della squadra: ovvero una sconfitta per 1 a 0 contro l’Empoli. Da li, però, i rossoblu migliorano sempre di più, dando filo da torcere anche a squadre come l’Inter, fino ad arrivare ad oggi. Ora il Bologna è una squadra che gioca a calcio, che diverte e si diverte in campo. Tra la tecnica ed il fiuto del gol di Zirkzee, gli assist di Ndoye ed i gol di Orsolini, gli emiliani sono quinti e continuano a sognare, regalandosi anche il vanto come una delle uniche squadre che è riuscita a rimontare l’Inter a San Siro.
Un plauso va fatto a Thiago Motta, che si dimostra sempre di più un grande allenatore dopo il buon operato compiuto con lo Spezia.
Campionato sinora sufficiente per la squadra di Gasperini, che si trova ben saldo alla zona Europa ma lascia comunque diversi punti per strada. Pesa la sconfitta nello scontro diretto contro il Bologna, ma bisogna dare atto alle partite contro Juventus e Milan. Nella prima sono tanti i rimpianti e la prestazione è molto buona, mentre nella seconda i 3 punti vengono portati a casa meritatamente. Ottima conferma quella di Lookman, mentre De Ketelaere sembra essersi un po’ perso.
Anche la Roma di Mourinho lascia diversi punti per strada, tanto che si trova solo al 7° posto dopo 18 partite. Gli aspetti positivi però non mancano, e la vittoria contro il Napoli sembra anche aver rivitalizzato la squadra per certi versi.
Nonostante a Dybala non manchi mai qualche acciacco, la coppia d’attacco formata da lui e Lukaku funziona, tanto che i 2 si trovano rispettivamente a 4 ed 8 marcature in campionato. Ottima la conferma di Edoardo Bove, che dimostra ancora una volta di essere una pedina importante per i giallorossi, così come quella del Faraone El Shaarawy. L’ex Milan sa essere decisivo in situazioni spinose, soprattutto nella vittoria col Monza al 92°, arrivata con un suo gol. Si inserisce bene nel sistema anche Sardar Azmoun, che sinora ha saputo comportarsi bene quando chiamato in causa.
La stagione dei campioni d’Italia è un disastro. Cominciata male e, per ora, proseguita peggio. Il feeling tra i giocatori (soprattutto Kvaratskhelia) ed il neo allenatore Rudi Garcia sembra non sbocciare mai, tanto che il Napoli nelle prime 5 partite raccoglie solo 8 punti. La sconfitta con l’Empoli è la goccia che fa traboccare il vaso, e Garcia viene quindi esonerato, ma con Mazzarri la situazione non sembra essere migliorata più di tanto. Il Napoli dopo 18 partite è 8° a pari punti con la Roma (28), ed al momento si trova fuori da tutto.
Troppo poco, davvero troppo poco per la squadra campione d’Italia.
Anche i biancocelesti deludono e non poco. L’inizio di stagione è disastroso, 4 punti in 5 partite sono davvero troppo pochi. L’attacco manca, in alcune occasioni è totalmente assente e l’unico a brillare è Luis Alberto. Immobile e Felipe Anderson, che dovrebbero essere i trascinatori della squadra, sono più assenti che presenti in diverse occasioni. Una delle poche note positive di questa Lazio è sicuramente il mercato, che ha portato in squadra ottime aggiunte come Rovella e Guendouzi. Anche Kamada inizia bene, ma poi si spegne, tuttavia non si può ancora parlare di flop. Nota di merito anche per Provedel, probabilmente il migliore per rendimento dei suoi sino a qui. Però, dopo essere tornata in Champions dopo 3 anni, ci si aspettava sicuramente molto di più dagli uomini di Sarri.
I granata cominciano in arranco, tanto che nelle prime 9 partite conquistano solo 9 punti e si trovano a +3 dalla zona retrocessione, ma poi con il cambio modulo e l’inserimento delle due punte (cosa che Juric aveva già utilizzato in precedenza con Sanabria e Belotti) il Toro cambia faccia. La squadra gioca diversamente e comincia a vincere. Zapata e Sanabria insieme si rivelano fondamentali, così come l’apporto di Buongiorno che prova metterci sempre una pezza (tanto che la sua assenza causa infortunio si sentirà e non poco). Molto positiva anche l’annata di Tameze, che si dimostra ancora una volta molto versatile, interpretando bene il ruolo di difensore centrale nella difesa a 3 di Juric ed essendo più volte uno dei migliori come rendimento.
La classifica in zona Europa è molto corta, il Toro è ora nel mezzo ma con soli 4 punti di distacco dal 7° posto. Sinora l’annata si può considerare positiva.
L’uomo in foto è colui che ha tenuto in più occasioni a galla il Monza. Andrea Colpani è sempre più il trascinatore della squadra di Palladino, che a sua volta dimostra di essere sempre di più un allenatore valido. Anche per il Monza si può fare un discorso analogo a quello del Torino: la squadra non brilla, ma non sfigura nemmeno. È vero, loro si trovano nella parte destra, ma in una classifica così corta tutto può succedere, e visto il filo da torcere che hanno dato a squadre come Roma, Napoli e Juventus possono sicuramente provare ancora una volta a dire la loro.
Il rendimento dei rossoblu era per certi versi inaspettato, dato che molti li davano come candidati alla lotta salvezza. Invece la squadra di Alberto Gilardino porta a casa tanti risultati, e quando lo fa lo da nel migliore dei modi. Nella sua roccaforte solo il Milan è riuscito a prevalere, se si parla di scontri contro le big del campionato, mentre tutte le altre hanno fatto fatica. La sonora vittoria per 4-1 contro la Roma è sicuramente la miglior partita di questo Genoa, che con la genialità di Gudmundsson, la corsa di Sabelli e soprattutto il killer instinct di Retegui ha detto la sua più volte. Degna di nota anche la stagione di Dragusin, pedina fondamentale per il ritorno in Serie A dello scorso anno, capace di segnare anche a squadre come l’Inter.
Corvino ha ancora una volta colpi di genio nello scovare talenti, e trova Pontus Almqvist e Nenad Krstovic, due pedine fondamentali sinora di questo Lecce. Riesce anche a sostituire Hjulmand con Ramadani, giocatore che in mezzo al campo ha sempre reso bene facendo il suo. La squadra di D’Aversa è una delle sorprese di questo campionato, che abbiano fermato in casa la Lazio ed il Milan non è di certo un caso. Nelle prime giornate sono incredibili ed assaporano anche l’alta classifica, sensazione che però durerà poco. Tuttavia, la stagione è molto positiva ed i presupposti per continuare a fare bene ci sono tutti.
Il Frosinone dei giovani sorprende tutti, regalandosi quindi il titolo di “Cenerentola” di questa Serie A. Grazie al grande talento di Matìas Soulè (che già si era espresso in qualche occasione con la maglia della Juventus), ed anche al fondamentale apporto di uomini come Turati, Monterisi, Romagnoli e Barrenechea, i ciociari volano. Degno di menzione anche l’allenatore, ovvero Eusebio di Francesco, subentrato dopo la partenza dell’autore del sogno Frosinone: Fabio Grosso.
Di Francesco si concede una sorta di “rivincita” dopo il disastro di Cagliari e la brutta conclusione del rapporto con la Roma, portando quindi il Frosinone ad un rendimento totalmente inaspettato.
7- ai gialloblù, sperando di vederli splendere ancora.
Il Sassuolo funziona un po’ si e un po’ no. La squadra ha incredibili picchi, come le vittorie da vera e propria ammazza grandi contro Juventus ed Inter, ed anche scivoloni come le sconfitte con Frosinone, Monza e Genoa. Gli va comunque dato merito, perché sono stati sinora gli unici a battere l’Inter in tutto il campionato, facendolo per di più a San Siro, ma allo stesso tempo non si può non ignorare il fatto che la zona retrocessione sia solo a 2 punti di vantaggio. La classifica è corta, ma gli uomini di Dionisi sono più in bilico che mai.
La peggior squadra della Serie A per rapporto di rendimento. 2 vittorie in 18 partite sono poche, troppe poche, ma sono comunque di un peso specifico incredibile. Battere il Milan a San Siro (su rigore, è vero) non è cosa da tutti e distruggere il Bologna con un sonoro 3 a 0 non è facile, ma pesano tantissimo anche le 11 sconfitte ottenute sino a qui.
Sono state tante le perdite (quella di Beto soprattutto) e non sono state rimpiazzate nel modo giusto. Della bella Udinese che abbiamo visto l’anno scorso non è rimasto praticamente nulla, neanche Mister Sottil esonerato dopo 9 giornate, se non Lazar Samardzic. L’ex Lipsia, assieme a Lucca, trascina la squadra a 17 punti in classifica, ed ora sembra però ai saluti. La situazione dell’Udinese non è delle migliori e vedremo come i Pozzo proveranno a mettere una pezza su delle lacune mostrate da questa squadra, che si prepara ad una seconda parte di campionato improntata sulla lotta per la salvezza.
L’Hellas Verona gioca 2 partite: quella per non retrocedere, ma anche quella finanziaria. Per quanto riguarda il rendimento c’è ben poco da dire, se non un elogio rivolto a Terracciano e Suslov (con il primo che è ormai diretto verso Milanello) vista la mancanza di gioco e risultati. La squadra ora deve vendere, e molto probabilmente in questo mercato vedrà partire pedine importanti come Faraoni.
La lotta per non retrocedere sarà ardua, visto che le ultime 4 sono racchiuse in soli 2 punti. Ai posteri la sentenza.
Coinvolti più che mai nella lotta salvezza i sardi vengono trascinati dal goleador Pavoletti, autore di una grande prodezza col gol in rovesciata nel recupero che ha regalato la vittoria contro il Sassuolo. La squadra di Ranieri però subisce anche grandi imbarcate, come il 4 a 1 contro la Roma, e nelle retrovie traballa tanto da essere la terza peggior difesa della Serie A (31 gol subiti, ex aequo col Frosinone). Al momento si trovano a pari punti col Verona, in una lotta per non retrocedere che si preannuncia ancor più frenetica.
12 gol subiti nelle prime 4 partite ed allenatore esonerato subito. Così si può riassumere sinora l’annata dell’Empoli, che in estate saluta Parisi, Asllani, Bajrami e soprattutto Vicario. I toscani faticano, sono sempre in arranco e riescono ad uscire indenni dallo scontro diretto contro il Cagliari grazie ad uno strepitoso Caprile.
La situazione non è disastrosa, in quanto la salvezza è ad un punto solo di distanza, ma non è nemmeno delle più rosee.
La peggiore in classifica e la peggiore nelle nostre valutazioni. In una lotta salvezza così serrata 12 punti sono davvero troppo pochi. Sono tantissimi i 36 gol subiti dai granata nelle prime 18 partite, e sono pochissime le sole 2 vittorie ottenute (pari merito con l’Udinese). La squadra granata ha dovuto attendere ben 13 giornate per ottenere la prima vittoria, ed il successo di Verona dona comunque un po’ di speranza. Tuttavia il 2023 è stato concluso all’ultimo posto. Vedremo se con il ritorno di Sabatini Salerno vedrà compiersi un altro miracolo.
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