Il Mondiale 2023 è giunto ormai alla conclusione, con l’incoronazione della Spagna quale squadra campione. Terza invece la Svezia. La redazione di ZeroaZero è molto felice di avervi accompagnato per questo mese alla scoperta di un torneo che, per certi aspetti, segnerà sicuramente una svolta. Ma non per questo ci sentiamo di chiudere soltanto con la finale. Nonostante la competizione sia terminata, conviene fare un ultimo grande riassunto per vedere cosa ci ha lasciato questa nona edizione della Coppa del Mondo. Giusto per assicurarci di aver detto tutto quello che era necessario.
È difficile inserire le parole “imprevedibilità” e “calcio femminile” nella stessa frase. Generalmente, questo sport ha quasi sempre visto trionfare la squadra favorita, o quantomeno più forte. E invece il Mondiale 2023 è stato ricco di sorprese. La fase a gironi è costata cara a Canada, Brasile e Germania, e ha visto l’accesso agli Ottavi di Nigeria, Giamaica, Marocco e Sudafrica. Buoni anche gli esordi di Irlanda, Filippine e Zambia, sorprendente quello del Portogallo, e un buon comportamento generale anche del Vietnam, per quanto concretamente non abbia lasciato segni eclatanti. A differenza di Panamá, che all’ultima giornata contro la Francia ha tirato fuori l’orgoglio. Alla fine dunque, la competizione resterà nella storia del movimento. Se la prima o l’unica, sarà soltanto il tempo a stabilirlo. Menzione anche per l’ottima Colombia.
Un difetto che si può imputare alla nona Coppa del Mondo è quello di non essere stata una competizione che ha brillato per gioco e occasioni create. A buoni primi tempi, hanno fatto seguito riprese senza particolari occasioni. Dai Quarti di Finale in poi, le partite sono state più intriganti, ma la scorsa edizione resta superiore per livello tecnico. Ovviamente, la competizione di quest’anno è stata gravemente influenzata dall’assenza di diversi talenti, tra infortuni e discussioni con il proprio CT. Questo si è poi riflesso nell’equilibrio degli incontri. Ma tra le due edizioni, ZeroaZero sceglie l’imprevedibilità del 2023. Infatti la partecipazione del pubblico negli stadi ha sfiorato le 2 milioni di presenze.
Abbiamo fatto fatica a scegliere solo 6 partite da ricordare in questa edizione, e probabilmente ritorneremo sull’argomento. Ma della nostra scelta, siamo più che convinti.
Svezia-Sudafrica 2-1: è stata la prima partita in cui abbiano segnato entrambe le squadre, decisa all’ultimo secondo da un difensore quale Ilestedt. In più, il Sudafrica ha giocato un’ottima prova, dimostrando il talento di Kgatlana e la propria semplicità di gioco.
USA-Paesi Bassi 1-1: è stato un incontro equilibrato, con un ottimo primo tempo delle Neerlandesi, e una ripresa più arrembante delle Statunitensi. Ritmo alto, occasioni poche ma tutte nitide, fanno di questa gara notturna un’ottima prova delle qualità delle due Nazionali.
Germania-Colombia 1-2: decisamente indimenticabile la vittoria delle Cafeteras, che hanno battuto le vicecampionesse di Europa con una rete meravigliosa di Caicedo, e una rete al 97′ di Vanegas. La partita che meglio riassume il concetto di imprevedibilità.
Portogallo-USA 0-0: la partita più iconica forse della forma delle americane. Il Portogallo gioca con il cuore, divora tre gol cogliendo un palo al 91′ che per poco non le qualifica a spese delle campionesse del Mondo. Esordio indimenticabile delle Lusitane.
Australia-Francia 0-0 (7-6 dcr): per lo spettacolo mostrato tra regolamentari e supplementari, era agevolmente tra le peggiori partite mai viste ad un Mondiale. I 20 rigori finali però, sono valsi l’attesa, tanto più che è stata la serie di penalties più lunga di sempre, e di qualsiasi edizione, sia maschile sia femminile.
Spagna-Inghilterra 1-0: non è stata una finale particolarmente esaltante, però che due Nazionali arrivino all’ultimo appuntamento senza averne mai giocato uno in precedenza (relativamente alla Coppa del Mondo) non accadeva – per ovvi motivi – dal 1991, la prima volta assoluta. Tensione in campo, gara tesa, occasioni poche ma buone, l’hanno resa una sfida difficile da dimenticare. Soprattutto in Spagna.
Un altro dei dati emersi dall’edizione 2023 del Mondiale, sono state le tensioni tra lo staff e le giocatrici. Diverso invece il caso dello Zambia, con il CT accusato di molestie e violenza sessuale, sul quale la Federazione deve fare luce al più presto. Anche perché la stessa è stata accusata di aver coperto Mwape per non sporcare l’immagine della Nazionale. La Spagna invece, aveva avuto tensioni con Jorge Vilda dopo l’Europeo 2022, con 15 calciatrici che lo avevano messo in croce. Situazione abbastanza politica, con il CT e la RFEF che avevano minacciato ritorsioni, mentre alcune giocatrici facevano dietrofront, e altre di formazioni rivali del Barcellona ad approfittare della situazione.
E quando, nell’ultima giornata della fase a gironi, il Giappone si è imposto 4-0, la polveriera sembrava destinata a scoppiare. Invece, in qualche modo, c’è chi ha messo l’orgoglio da parte e dato tutto per il bene comune. Vilda ha le sue colpe e i suoi errori, ma alla fine se la Nazionale ha vinto il Mondiale, qualche merito è anche suo, quantomeno a livello sportivo. Sicuramente, disporre della rosa del Barcellona (pur senza Mapi León, straordinaria sui piazzati, e Guijarro, doppietta nell’ultima finale di Champions) ha aiutato, ma sono anche le stesse giocatrici di cui dispone Giráldez. Per l‘Italia invece, è stato difficile trovare compattezza, tra convocazioni discutibili, staff tecnico che si è fatto la guerra ed errori marchiani individuali. Inutile girare ulteriormente il dito nella piaga, ma la differenza tra una Nazionale ricca di talento e una che disponeva solo di alcune individualità superiori alle altre, è stata netta.
I trofei del Mondiale 2023 sono stati i seguenti:
Sui trofei del Mondiale 2023, ZeroaZero ha poco da obiettare. L’unico appunto è che, con una visione più ampia, supportata peraltro da statistiche certificate, il guanto d’oro fosse nettamente appannaggio di Zecira Mušović, sempre sul pezzo in ogni partita (e 11 parate contro gli USA tra l’altro), a differenza di Earps, poco brillante sino alla finale. Se giungere in finale è il requisito fondamentale per conquistare il premio, allora anche Cata Coll poteva vincerlo, soprattutto considerato che – a 22 anni – ha dimostrato sicurezza sia con le mani, sia soprattutto con i piedi. Premio miglior giovane a Salma Paralluelo, terzo Mondiale vinto dopo i trofei con l’U17 e l’U20. Menzione per il premio fair-play al Giappone, che esattamente come la Nazionale maschile, lascia sempre puliti gli spogliatoi al termine dell’incontro, oltre ad un biglietto di ringraziamento.
E ora ci concediamo una piccola carrellata di momenti divertenti, per trarre un po’ di leggerezza nel nostro servizio di cronaca. Al di là del refuso mostrato in immagine, ci sono altri tre momenti esilaranti. Il primo avviene durante Spagna-Zambia. la direttrice di gara Jeong, nell’assegnare il 4-0 ad Hermoso, si incarta nella spiegazione, contraddicendosi ed incartandosi, anche per l’emozione e la fatica. Alla fine, la rete viene concessa. Il 5-0 invece, viene comunicato senza errori nella dizione.
Il secondo momento riguarda il dibattito a distanza tra Beerensteyn e Leroux. La Neerlandese si burla dell’eliminazione delle Statunitensi, salvo poi divorarsi malamente due gol nel quarto contro la Spagna. Leroux, una volta certificata l’eliminazione dei Paesi Bassi, le fa il verso. E pensare che la USWNT aveva postato su Instagram, dopo l’1-1 del girone, una foto di Martens e Morgan, taggando l’account ufficiale delle Oranje scrivendo “rispetto”. Non avevano aggiunto l’aggettivo specificativo corretto, evidentemente. E sempre a proposito di dialettica, le Britanniche, nelle dichiarazioni raccolte da PaperSport, si vantavano di sapere come vincere le finali. Una sorta di “It’s coming home” (lo slogan dell’Europeo maschile 2021) al femminile. E infatti, è finita allo stesso modo.
Dopo esserci concessi un momento di ironia, torniamo immediatamente seri. Perché c’è una cosa che di questo Mondiale 2023 non va per nulla dimenticata. Si tratta della sparatoria avvenuta ad Auckland, all’interno di un cantiere di un centro commerciale, che ha portato a 6 feriti e alla morte di 3 persone, aggressore compreso. Un evento che ha macchiato l’esordio, per quanto totalmente slegato dalla competizione sportiva. Ma ci ricorda ancora una volta di quanto lo sport sia un momento di svago, di lavoro e di emozione. Le situazioni più gravi però, sono altre, e hanno veramente a che fare con la vita e con la morte.
A questo, va aggiunto un momento vergognoso durante la premiazione finale della Spagna. Luis Rubiales, presidente della federcalcio spagnola (mica un lüc qualsiasi), ha ben deciso di dare una dimostrazione di maschilismo e sessismo vomitevole baciando in bocca Jennifer Hermoso. La stessa giocatrice si è poi lamentata, dicendo che la cosa non le è affatto piaciuta, essendo un gesto disgustoso e spiazzante, e non ha nemmeno saputo reagire. A questo punto, non ci si può stupire della protezione riservata a certi personaggi, come l’ex CT messo in croce da Boquete, e del perché Vilda abbia avuto tutto questo potere.
Infine, menzioniamo anche le prese in giro delle giocatrici spagnole e olandesi alle tradizioni neozelandesi. L’obiettivo del Mondiale è stato proprio sensibilizzare sul tema del razzismo, e sulle discriminazioni perpetrate sulle minoranze, con tanto di scuse per secoli di oppressione. Dare spazio alle tribù in uno scenario così importante significa molto. Peccato che certe ironie siano saltate fuori. In ultimo, un pensiero ad Olga Carmona, che nel giorno più felice della sua vita, ha ricevuto la triste notizia della perdita del padre.
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