La 7a e terzultima giornata della Serie A Femminile giunge alla conclusione senza particolari stravolgimenti di classifica. D’altronde dopo un weekend incredibile come quello di una settimana fa, era difficile presagire ulteriori cambiamenti. Vittorie dunque per tutte le favorite, nonostante alcune sfide tirate, mentre si registra un altro pareggio per un Milan che dimostra ancora una volta tutti i suoi limiti, da quelli gestionali a quelli della rosa. Ecco l’analisi consueta.
La sfida più rilevante della 7a giornata della Serie A Femminile è certamente stata quella tra Como e Juventus. Agile il 3-0 con cui le Bianconere regolano le avversarie nella notte di Seregno. Apre Salvai di testa al 17′, raddoppia Caruso al 63′ (50 gol per lei con la maglia della sua squadra) ed infine chiude Thomas nel recupero dopo la traversa di Gama. Buon segnale dopo aver perso lo scontro diretto settimana scorsa.
Il Como regge sino al raddoppio di Caruso, sfiorando anche la rete grazie alle buone prestazioni di Monnecchi, Sevenius e della neo-entrata Bergersen che va vicinissima al pareggio l’attimo prima del raddoppio che chiude la gara. Impareggiabile la differenza tra le due formazioni, e ad un certo punto la squadra ha un po’ mollato caratterialmente, con qualche errore dettato dalla paura. Ma d’altronde, le due squadre hanno obiettivi differenti. E la classifica per le Lombarde resta comunque positiva in vista dei prossimi impegni.
Fiorentina ed Inter faticano, ma alla fine riescono ad aver ragione delle rispettive avversarie. La Viola supera un’arcigna Sampdoria con Lundin all’86’, abile a svettare di testa sul cross della neo-entrata Georgieva. La rete però, ha l’aria di essere un gol fantasma. Gigliate un po’ spente, come spesso avviene con squadre organizzate che lasciamo pochi spazi e soffocano la manovra. E anche la difesa non è esente da colpe, avendo rischiato più volte, soprattutto con quel retropassaggio di Agard che ha lanciato Giordano verso il gol, con gran chiusura di Tortelli.
Se poi l’attacco come al solito spreca, rischia di diventare difficile decidere queste partite. Tatiely Sena troppo morbida ad inizio ripresa, ad esempio. Alla fine, la vittoria arriva per la qualità superiore. Mango si conferma un buon allenatore, anche se paiono eccessivi i suoi gesti affettuosi verso le calciatrici, come il bacio sulla testa poco prima dell’ingresso di Bragonzi al 73′.
Le Nerazzurre di Guarino vanno addirittura sotto con il gol di Ippólito, la migliore sin qui della complicata stagione del Pomigliano. Peccato solo rovini una buonissima prestazione servendo involontariamente a Csiszár (buonissimo il ritorno dell’ungherese, mancava nella manovra milanese) la palla del pareggio. Bugeja poco dopo trova il 2-1 decisivo. Buon carattere delle Campane, a cui serve solo sistemare i movimenti difensivi.
L’Inter è viva grazie a una Bonfantini che fa tutto da sola (compreso fallire un rigore per gran parata dell’ottima Buhigas), e ad una Karchouni molto attiva, e bene anche Cambiaghi che aiuta a svoltare una gara complicata. Restano gravi le disattenzioni difensive e un attacco molto sprecone. E manca cura sulle seconde palle come dimostrato dal gol incassato.
Comodo 6-0 per le Giallorosse sul Napoli, semplicemente perfette in questa sfida. L’unica critica sono un paio di opportunità concesse alle avversarie, che però le Partenopee non hanno sfruttato. Korpela neutralizza Del Estal, Friedrichs sollecita la respinta del portiere e poi divora sulla ribattuta. Ci sono poche critiche da fare comunque al Napoli, purtroppo sempre inconsistente a centrocampo, e chiamato alla prestazione della vita nel derby con il Pomigliano di settimana prossima, uno dei quattro che verosimilmente deciderà le sorti relative alla salvezza. Romaniste come detto perfette, mercoledì c’è la Champions League. Aggiungiamo la splendida rete di Zara Kramžar del 6-0, dopo esser stata insignita del Trofeo Promessa da Mundo Deportivo in settimana.
Milan e Sassuolo non vanno oltre l’1-1 dopo un avvio al fulmicotone. Per il resto, Neroverdi che sembrano aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori, e hanno fronteggiato una Giuliani che sta disputando una buonissima stagione. Le Rossonere invece, hanno cestinato quel poco che sono riuscite a creare, ed è soprattutto Stašková a mangiarsi il gol decisivo nel recupero. Insomma, questo Milan sembra più una squadra da Poule Salvezza. Parte delle colpe sono da imputare all’allenatore, ma sott’occhio va anche un mercato che non ha colmato le lacune della rosa (l’anno scorso il problema era la difesa, quest’anno l’attacco) e una squadra che gioca con il freno a mano tirato.
Roma 21, Juventus 18, Fiorentina 16, Como ed Inter 13, Milan 8, Sampdoria 6, Sassuolo 5, Pomigliano 1, Napoli 0.
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