SERIE A, LECCE-TORINO: L’ANALISI TATTICA DELLA PARTITA
Analizziamo nel dettaglio lo svolgimento e i momenti salienti di Lecce-Torino
Il match di sabato sera andato in scena al Via del mare ha visto trionfare il Torino di Ivan Juric in una partita con rarissimi spunti tecnici di rilievo, ma ricca di duelli fisici e di intensità agonistica.
Juric riesce a vincere la partita a scacchi messa in atto contro D’Aversa. Il 3-5-2 inedito schierato dal tecnico croato costringe i padroni di casa a saltare sempre il centrocampo alla ricerca delle punte con lanci lunghi che però sono sempre preda di un ottimo Buongiorno vero e proprio MVP della partita.
SPONDA LECCE
D’aversa si trova a dover affrontare un Toro differente dalle scorse partite. Il 3-5-2 messo in campo da Juric è una trappola perfetta che non consente ai leccesi di costruire le azioni manovrate costringendoli quasi sempre al lancio lungo dalla difesa nella speranza di qualche sponda di Krstovic.
Se in fase difensiva i padroni di casa riescono a contenere quasi sempre bene le azioni avversarie, imprecisione e lentezza di pensiero sono le protagoniste in fase offensiva. Va sottolineato che sono poche le situazioni di superiorità create dai padroni di casa. Nonostante l’ingresso in campo nella ripresa di Strefezza e Oudin la situazione non cambia. La gabbia che Juric gli costruisce attorno non permette loro di esprimersi ai livelli a cui normalmente siamo abituati.
A mancare sono soprattutto la fluidità e la rapidità di manovra. In troppe poche occasioni Banda riesce a sfruttare la propria velocità cercando di impensierire la difesa granata. Solamente nel primo tempo riesce in un’occasione a costruirsi lo spazio per poi andare al tiro.
Nonostante la sconfitta di misura, comunque, questo Lecce potrà certamente togliersi molte soddisfazioni in quanto ha mostrato carattere e qualità per poter lasciare il segno in questo campionato.
SPONDA TORINO
Juric aveva raccontato già nella conferenza stampa pre Toro-Inter di aver intrapreso un lavoro volto a cambiare l’assetto tattico della squadra. Erano ormai settimane che il 3-4-2-1 classico non dava più i frutti sperati. Le colpe possono essere ricercate negli interpreti messi a disposizione del mister, dall’ormai prevedibilità dell’assetto di gioco ormai perfettamente letto dalle squadre avversarie o la bocciatura definitiva di alcune pedine chiave per quel tipo di gioco (su tutti Radonjic e Ilic).
Juric ha saputo mantenere fede alle parole dette in conferenza. Ecco finalmente schierate le due punte contemporaneamente in un 3-5-2 solido ma ancora da perfezionare. È chiaro, una squadra abituata a giocare con un modulo differente, con schemi e compiti diversi, ha bisogno di tempo per trovare la quadra giusta. Ma la strada è quella giusta. Sabato sera si sono intravisti i primi passi avanti anche a livello di schemi offensivi. Il gol dello 0-1 è un limpido esempio di azione costruita su un 3-5-2 con Ricci che dopo essersi inserito coi tempi corretti mette sul secondo palo il pallone raccolto dall’onnipresente Buongiorno che insacca con una sassata che non permette a Falcone di intervenire.
Anche a livello difensivo, nonostante la pesantissima assenza di Schuurs, i granata tengono molto bene botta anche con un Vojvoda schierato fuori ruolo come braccetto di destra. I granata concedono poco o niente agli attaccanti avversari. Buongiorno ingaggia duelli a tutto campo prima con Krstovic e poi con Piccoli. Banda viene tenuto sempre a bada da Vojvoda e Bellanova che sta crescendo di partita in partita.
Insomma, di lavoro da fare ce n’è molto, ma sicuramente è iniziato il nuovo campionato del Torino.
CONCLUSIONI
Quella andata in scena sabato sera tra Lecce e Torino non può essere certamente annoverata tra quelle partite ricche di tecnica e dall’alto tasso tecnico. Si è trattato di una partita fisica, ricca di scontri di gioco, falli tattici e con molti errori in fase di impostazione da una parte e dall’altra.
Una piccola nota a margine, ma doverosa, è per l’arbitro Aureliano che con i suoi continui fischi non aiuta certo lo spettacolo. Il continuo spezzettamento del gioco e le diverse occasioni in cui si trova ad intralciare i giocatori in fase di costruzioni rendono la partita ancora meno avvincente.