11 FEBBRAIO 2007, QUANDO IL CALCIO MUORE: LA SERIE A SI FERMA PER RICORDARE RACITI
Nel 2007 si verificò la morte di Raciti durante una gara di Serie A, culminata con lo stop di tutti i campionati italiani
A detta di molti, il calcio è lo sport migliore tra quelli praticati sul globo terrestre. Sicuramente, il nobile gioco del pallone è in grado di far provare emozioni difficili da reperire altrove. Le gesta della propria squadra del cuore sanno trovare il modo di far fremere e vibrare i nostri cuori come poche altre cose. Purtroppo, quelle stesse vibrazioni che animano il nostro indefettibile organo si sono spesso rivelate essere un mero pretesto per fare del male. Sono questi i momenti in cui il “calcio muore”. Quei momenti in cui una ludica manifestazione sportiva si tramuta in un teatro dell’orrore. La Serie A si è spesso resa, purtroppo, protagonista di episodi simili. Neanche troppi anni fa, l’ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti ha provato sulla propria pelle quello che l’uomo è in grado di fare. Lo sfortunato poliziotto, infatti, perse la vita in servizio il 2 febbraio 2007 in uno scontro con alcuni ultras del Catania in occasione del derby siciliano contro il Palermo.
Serie A, l’11 febbraio 2007 il calcio italiano si ferma per Raciti
La morte di Filippo Raciti ebbe un riscontro emotivo di grande impatto nel nostro amato Belpaese. Oltre alle varie reazioni di solidarietà da parte del mondo politico ed istituzionale, notevole impatto ebbe la reazione del mondo sportivo. A questo proposito, l’allora commissario straordinario della Federcalcio Luca Pancalli dispose la sospensione a tempo indeterminato di tutti i campionati calcistici nazionali, Serie A compresa. Di conseguenza, gli organi sportivi annullarono l’amichevole tra la nazionale italiana e quella romena prevista per la settimana seguente. Oltre a queste disposizioni, venne conseguentemente rinviata a data da destinarsi la 22ª giornata di campionato, prevista tra il 3 ed il 4 febbraio. Le suddette partite verranno poi recuperate il 18 aprile. Pochi giorni dopo l’accaduto, l’11 febbraio il campionato riprese in un clima di angoscia e desolazione, visto che la FIGC dispose la chiusura di molti stadi italiani.