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A NAPOLI VINCE LO SPETTACOLO: POLITANO E RASPADORI RISPONDONO ALLA DOPPIETTA DI GIROUD

Un tempo a testa per Napoli e Milan. Dopo una prima frazione a tinte rossonere, i partenopei ritrovano il pari nella ripresa grazie a un'ottima reazione

Il big match della decima giornata non ha deluso le aspettative. Allo stadio Diego Armando Maradona è andata in scena una sfida elettrizzante, ricca di intensità e spettacolo, terminata 2-2. Dopo un primo tempo a tinte rossonere, il Napoli è riuscito a rimontare il doppio svantaggio nella ripresa. Tanti rimpianti per il Milan, reo di aver buttato via una vittoria e una prima frazione in controllo. Nei partenopei segnali positivi, a partire dalla reazione e dall’atteggiamento avuti nel secondo tempo, ma molto da migliorare difensivamente.

Lo show di Olivier Giroud

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La partita inizia subito a grandi ritmi. Entrambe le squadre non sembrano aver paura di creare occasioni e questo porta a un grande agonismo in tutte le zone del campo. Dopo una fase di pressing del Napoli, e l’infortunio muscolare di Kalulu, il Milan riesce a trovare il vantaggio grazie al gol di testa di Giroud al 22′. L’ottimo cross di Pulisic da destra è pane per i denti del bomber d’oltralpe, dimenticato in area da un pessimo Rrahmani. Il Napoli sembra in totale confusione, e al 31′ un altro grave errore difensivo partenopeo regala il raddoppio al Milan. Il cross arriva sempre da destra, ma questa volta da Calabria, che pesca in area Giroud, bravo a rubare il tempo a Rrahmani, decisamente in serata no. Al contrario il bomber francese è letale in area e crea più volte grande confusione nella difesa azzurra. La squadra di Pioli prende fiducia e inizia ad attaccare pericolosamente il Napoli. Al tramonto del primo tempo Reijnders e Musah sfiorano il terzo gol, nel momento migliore rossonero. I padroni di casa sembrano in grande difficoltà e, al termine della prima frazione, escono dal campo tra i fischi del Maradona.

La reazione del Napoli

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Al rientro dagli spogliatoi, Garcia si gioca subito tre cambi: dentro Ostigard, a sostituire un pessimo Rrahmani, Oliveira per Mario Rui e Simeone per Elmas, con Raspadori spostato mezzala. Si nota subito il cambiamento: il Napoli attacca e preme sull’acceleratore, e dopo appena 5 minuti trova la rete con Politano. Di Lorenzo con un cucchiaio serve proprio il numero 21, bravo a superare Pellegrino con un sombrero, e a concludere di potenza col sinistro sotto la traversa dopo aver dribblato anche Theo Hernandez. Se la fascia destra rossonera aveva creato non pochi grattacapi alla difesa del Napoli, lo stesso non si può dire della sinistra. Theo e Leao non si rendono quasi mai pericolosi e nella ripresa soffrono l’asse Di Lorenzo-Politano, facendo mancare ancora una volta al Milan la loro qualità.

Il pari del Napoli e l’ultima mezz’ora di fuoco

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Il Maradona si scuote dopo il gol dell’1-2 e la squadra di Garcia attacca con grande intensità. Dopo pochi minuti Maignan neutralizza sul primo palo un tiro di Di Lorenzo, costruito ancora una volta con la partecipazione di Politano. Il gol è nell’aria e, dopo un fallo di Romero su Zielinski al limite dell’area, Raspadori si fa carico della punizione che trasforma in maniera impeccabile: palla calciata di interno destro che accarezza la rete sul secondo palo. Pari. L’ultima mezz’ora è una giostra di emozioni. Leao tenta la sua prima conclusione del match degna di nota, ma Meret risponde presente deviando in corner. Il Napoli continua ad accendersi grazie a un Politano in forma smagliante. Nel finale c’è tempo anche per l’espulsione di Natan, ingenuo nell’intervento in ritardo su Romero che gli costa il secondo giallo. La squadra di Garcia va vicinissima al gol con Kvaratskhelia sulla sirena, ma la conclusione sbatte contro il piede di Maignan.

I cambi decisivi

Foto IPA Sport

Ciò che ha stravolto completamente il match è stato non solo l’atteggiamento aggressivo con cui il Napoli è rientrato in campo, ma anche l’ottima scelta dei cambi di Garcia. Il tecnico era stato molte volte accusato proprio per alcune sostituzioni sbagliate, ma contro il Milan si è preso la sua rivincita personale. Simeone è stato fondamentale nella manovra offensiva, lavorando molti palloni sporchi e gestendoli. Raspadori spostato mezzala ha dato qualità e ha reso la squadra più pericolosa in attacco. Tra i rossoneri invece, i cambi non hanno brillato, ma la fortuna non ha certamente aiutato. L’infortunio di Kalulu è l’ennesimo in difesa, che ha costretto Pioli a ripiegare su Pellegrino, giovane esordiente, da cui non ci si poteva logicamente aspettare troppo in un match così complicato. Discutibile la sostituzione a 10 minuti dal termine del match di Giroud, che non ha apprezzato la scelta del suo mister, uscendo deluso e frustrato dal campo. Anche nel secondo tempo, il francese era stato l’unico a creare confusione e difficoltà in difesa e sarebbe potuto essere un punto di riferimento anche nei minuti finali.

I top e i flop nel Napoli

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Il primo tempo del Napoli ha evidenziato ancora una volta le grandi lacune difensive della squadra di Garcia. Rrahmani è stato mandato in confusione da Giroud, che ha dominato sul kosovaro. Natan non ha trovato continuità dopo l’ottima gara contro l’Union Berlin ed è andato diverse volte in difficoltà, lasciando il campo in anticipo dopo un’espulsione del tutto evitabile. L’asse Di LorenzoPolitano, invece, non ha deluso ed è stata una delle chiavi del match. L’esterno d’attacco sembrava in stato di grazia nel secondo tempo, con accelerazioni improvvise che hanno messo in crisi la difesa rossonera. Raspadori, oscurato da Tomori nel primo tempo, si è acceso cambiando posizione con l’ingresso di Simeone. Kvara è in ottima forma, ed è mancato solo il gol nel finale al georgiano per coronare la sua prestazione.

I top e i flop nel Milan

Foto AFP

Nella prima frazione la squadra di Pioli sembrava aver ritrovato il cinismo che tanto era mancato soprattutto nelle notti di Champions League. Giroud non ha deluso le attese ed ha realizzato una doppietta da grande attaccante. Pulisic, fermato da un fastidio, ha giocato un’ottima prima frazione, confezionando l’assist proprio per il centravanti francese. In difesa il Milan, nonostante le assenze, ha retto bene, grazie anche alle ottime prestazioni di Calabria e Tomori. Chi ha deluso è stato sicuramente Theo, ancora sottotono, insieme a Leao, indubbiamente il fuoriclasse di questa squadra, cui però sembrano mancare troppo spesso rabbia e cattiveria. Il pallonetto tentato dal limite dell’area e spedito lontano dalla porta riassume il momento no del portoghese. Se al Milan è mancata e non poco la fascia sinistra, anche il suo miglior centrocampista ha reso meno delle aspettative. Reijnders si è reso più volte pericoloso nel primo tempo, giocando anche una buona partita, ma nella ripresa è crollato insieme a tutta la squadra, sbagliando giocate che solitamente gli riescono ad occhi chiusi. L’olandese ha qualità indiscutibili, ma manca di precisione al momento del tiro. Anche Maignan, sorprendentemente, è sembrato meno sicuro del solito, ma è stata sua la parata che ha salvato il Milan nel finale. Musah, al contrario, ha giocato un’ottima partita, recuperando tantissimi palloni e ribaltando l’azione a più riprese.

Il duello Kvara-Calabria

Il bellissimo abbraccio nel finale tra Kvaratskhelia e Calabria.
Foto DAZN

Un ultimo tema da analizzare, ma non meno importante degli altri, è stata la lotta tra Kvaratskhelia e Calabria. I due si sono sfidati per tutta la partita a suon di dribbling, chiusure difensive e accelerazioni, in un duello dal sapore vintage. Kvara ha tentato spesso di superare il capitano rossonero, riuscendoci in qualche occasione, ma la prestazione di Calabria è stata altrettanto importante, con interventi decisivi e sempre puliti sul georgiano. Lo scontro, giocato ad alti livelli di agonismo e intensità, è terminato con l’abbraccio tra i due, a sottolineare come anche nella sfida ci possa e ci debba essere rispetto e stima reciproca. In una serata che stava per essere sporcata dagli scontri tra curva A e settore ospiti, Kvara e Calabria ci hanno ancora una volta ricordato la bellezza e i veri valori di questo sport.

Come cambia la classifica

Il Napoli aveva bisogno di continuità dopo le due vittorie contro Verona e Union Berlino, e la reazione del secondo tempo è sicuramente un aspetto da cui ripartire. La squadra di Garcia si trova ora a 18 punti, subito dietro a Inter, Juve e Milan. I rossoneri salgono a 22 punti, a meno 3 dai cugini in testa alla classifica. La sfida contro l’Udinese in casa sarà fondamentale per ribaltare la rotta e ritrovare la vittoria che manca da tre partite. I partenopei, invece, sfideranno la Salernitana nel derby campano.

Lorenzo Bilancini

Appassionato di calcio, NBA e musica

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