Calcio Femminile

ALICE PIGNAGNOLI: QUANDO IL PROFESSIONISMO E’ UNA RINUNCIA PIU’ CHE UNA CONQUISTA

Una donna, un'atleta professionista e una madre: Volevo solo fare la calciatrice, il libro di Alice Pignagnoli

Giovedì 11 Maggio, presso la sede dell’ASD Femminile Juventus, la calciatrice Alice Pignagnoli ha tenuto, con l’ausilio della casa editrice Minerva e la moderazione di Davide De Masi, intermediario della Mapa Sports Agency, un incontro ai fini di presentare il suo libro appena lanciato: “Volevo solo fare la calciatrice”.  

La carriera di Alice Pignagnoli

Da dove arriva la passione per il calcio? “È una domanda che mi fanno sempre, ma non so mai rispondere: credo di essere nata così”.  Così si presenta Alice Pignagnoli, portiere di calcio, con oltre 250 presenze tra Serie A, Serie B e Champions League. La sua carriera annovera la vittoria dello scudetto con la Torres, vestendo la maglia di società quali: Milan, Como, Napoli, Genoa, Cesena e Lucchese.  

Credit to: Corriere di Bologna

Volevo solo fare la calciatrice: la prima gravidanza e il Cesena

“Volevo solo fare la calciatrice” è il suo primo libro, in cui si racconta, narrando un’esperienza esistenziale e professionale che pur avendole regalato successi e gioie, non si può di certo definire lineare.  

Credit to: Lavinia Quagliotti

Sposata dal 2016 con Luca Lionetti e mamma di Eva da 3 anni, Alice ha deciso di scrivere questo libro sotto consiglio del dottore che l’ha seguita nel percorso di ripresa, per raccontare la sua vicenda, consegnando pagine significative non solo per sé stessa, ma soprattutto per il calcio femminile. La calciatrice, infatti, compie una grande impresa tornando in campo a soli 100 giorni dal parto, e, soprattutto grazie al rinnovo del contratto offertole dal Cesena, la sua storia conosce particolare rilievo mediatico. 

“Tutti mi dicevano che era quello che avevo fatto era molto difficile: la verità è che per me è stato molto più difficile rimanere fuori dal campo”. 

La seconda gravidanza e il caso Lucchese

Se questa è l’esperienza avuta con la prima gravidanza, purtroppo non si può parlare di una situazione analoga riferendosi alla seconda. Alice, infatti, a ottobre 2022 è rimasta incinta e i rapporti con la società in cui gioca, la Lucchese, nonostante premesse che facevano ben sperare, si sono incrinati. “Quando hanno saputo che ero rimasta incinta, hanno smesso di pagarmi, rifiutandosi di corrispondermi anche le retribuzioni relative agli ultimi mesi di gioco. Hanno poi cominciato ad allontanarmi piano piano” Inutile dire che l’attenzione mediatica si fa risentire, questa volta però in negativo, una scossa che ha portato al mondo del pallone femminile niente più che brutta pubblicità.  

Credit to: Luce

Alice Pignagnoli: un esempio per il calcio femminile

È la stessa Alice, parlando di sé come donna, professionista e madre a sottolineare il grande dispiacere per quella che definisce “una triste pagina del calcio femminile”. La storia di Alice è un esempio di come una scelta intima e famigliare sia vista in ambito professionale come uno ostacolo ed è una dinamica che sappiamo bene si riproponga non solo nel contesto calcistico. La denuncia della calciatrice, accompagnata da parole di incoraggiamento rivolte alle giovani ragazze calciatrici presenti, si rivolge ad uno sport che sembra rimanere aggrappato a pregiudizi e stereotipi ormai superati, mal favorendo un’integrazione di genere. Durante l’incontro Alice e la Mapa Sports Agency hanno mostrato un video in cui molte alcune delle ragazze si fanno da portavoce per abbattere quelle convinzioni per cui una ragazza debba sempre sentirsi dire di non poter giocare a calcio, ecco che loro ripetono più volte “voglio fare la calciatrice”

Credit to: Lavinia Quagliotti

A questo proposito, Davide Catalano, ex direttore sportivo del Pinerolo, è intervenuto sostenendo Alice e polemizzando contro l’arretratezza ancora presente all’interno delle società sportive e dichiarando come non possano ancora definirsi tutte pronte a fare calcio femminile, soprattutto finché sarà concepito solamente come sottogruppo del calcio maschile.  

“Fino a quando non ci si renderà conto che si tratta di due sport separati, non potrà esserci un avanzamento della situazione” 

Credit to: Lavinia Quagliotti

L’augurio per Alice

Ad Alice auguriamo di trovare una società che creda in lei e che sia disposta a riconoscere il suo valore come professionista, valutandola per le sue prestazioni in campo. Il nostro auspicio come donne è che le nostre parole, quanto quelle di Alice, siano terreno fertile da cui prendere le mosse per costruire un calcio nuovo, ma anche rinnovate consapevolezze.  

[Fonte foto: Lavinia Quagliotti]

Redattori: Giorgia Piazza – Roberta Mauti

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