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CHAMPIONS LEAGUE, MANCHESTER CITY-INTER: DUE FILOSOFIE SOCIETARIE OPPOSTE IN FINALE

Champions League, sarà una finale tra due società completamente differenti. Manchester City e Inter, strategie diverse ma risultati fruttuosi per entrambe.

Ormai lo sappiamo, in finale di Champions League sarà sfida tra Manchester City ed Inter, un colosso del calcio europeo contro la vera outsider di questa edizione. La squadra inglese si presenta in finale forte dell’eliminazione netta rifilata al Real Madrid, che contribuisce a concederle ancor di più tutti i favori dei pronostici. Dall’altra parte la squadra milanese ha eliminato i rivali storici del Milan, ma ora si troverà di fronte l’avversario più ostico incontrato nel percorso ad eliminazione diretta in questa Champions League. Si sfideranno due squadra con scelte societarie opposte: il Manchester City ha alle spalle lo sceicco Mansour, uno degli uomini più ricchi del pianeta con un patrimonio di 38 miliardi di dollari. Dall’altra parte, l’Inter ha alle spalle il Gruppo Suning, con Steven Zhang al comando della società, il quale però ha dovuto adottare nelle ultime stagioni una filosofia piuttosto prudente economicamente parlando, evitando grossi investimenti e vendendo costantemente pezzi pregiati della squadra nerazzurra.

Steven Zhang
Steven Zhang

Manchester City, le sessioni di mercato faraoniche

Negli ultimi anni, il Manchester City si è affermato come uno dei club più costosi del mondo del calcio, spendendo cifre altissime per acquistare alcuni dei migliori calciatori del pianeta. Infatti dalla stagione 2015/16 in poi, sono arrivati a ripetizione colpi di mercato assolutamente di primissimo piano: con Kevin De Bruyne, pagato 76 milioni di euro, ha avuto il via la grande spesa del club inglese. Nel calciomercato del 2017/18, la società guidata dallo sceicco Mansour ha speso la folle cifra di 317.5 milioni di euro, acquistando gente del calibro di Laporte, Bernardo Silva, Kyle Walker, Ederson, tutti pezzi importanti dello scacchiere di Pep Guardiola.

Il punto più alto delle spese del club inglese è stato toccato però nell’estate 2021, quando in quel di Manchester arrivò Jack Grealish, esterno offensivo pagato l’incredibile cifra di 117.5 milioni di euro, accompagnato da critiche per la spesa ritenuta eccessiva dai supporters inglesi, ma che è oggi una delle pedine intoccabili di Guardiola. Ma a detta di molti mancava ancora qualcosa: per rendere il Manchester City veramente la squadra più forte al mondo, c’era bisogno di un centravanti, un bomber che segni a ripetizione. Ed allora, ecco che lo sceicco Mansour ha regalato al proprio allenatore uno dei migliori attaccanti al mondo, Erling Haaland, pagato 60 milioni di euro.

In generale, il valore della squadra inglese ammonta a circa un miliardo di euro, con la società che ha sempre confermato la volontà di spendere per migliorare ulteriormente la propria rosa, cercando di portare i migliori calciatori al mondo in quel di Manchester.

Jack Grealish Manchester City
Jack Grealish Manchester City

Inter, in finale di Champions League con una squadra low cost

L’Inter adotta invece una filosofia totalmente differente rispetto a quella del Manchester City: negli ultimi anni Steven Zhang ha adottato la strategia di affidarsi ai parametri zero per attuare un piano economico sostenibile e senza spese folli. Basti pensare che, nella squadra che ha conquistato la finale di Champions League in questa stagione, sono presenti ben cinque giocatori arrivati a parametro zero. Infatti soltanto nella sessione estiva dell’ultima estate di mercato, sono arrivati Onana e Mkhitaryan a parametro zero, oltre ad Acerbi in prestito con diritto di riscatto fissato a 4 milioni di euro. A loro si aggiungono i giocatori low cost come Edin Dzeko, pagato 2.8 milioni di euro, Matteo Darmian, arrivato per 3.3 milioni di euro e Dimarco, costato appena 5 milioni di euro. Senza dimenticare un altro grande acquisto a costo zero come Hakan Calhanoglu, il quale si è letteralmente preso in mano il centrocampo dell’Inter sotto l’aspetto della gestione del pallone.

Sono presenti in rosa poi altri giocatori che hanno aumentato notevolmente il costo del proprio cartellino: Lautaro Martinez, ad esempio, è arrivato all’Inter per 25 milioni di euro, mentre oggi il suo costo è di 80 milioni. A lui si aggiunge Barella, acquistato dal Cagliari per 32 milioni di euro ed oggi ha più che doppiato il costo del suo cartellino, o anche Bastoni, Dumfries e gli altri. Il costo della rosa dell’Inter ammonta a 534 milioni di euro, circa la metà dunque del costo di quella del Manchester City.

Tutto questo grazie anche al lavoro di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, che con pochissime disponibilità economiche sono riusciti a costruire una squadra che, il 10 giugno, potrà tentare l’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie.

kevinmartorano

Sono un aspirante giornalista di 24 anni, seguo in particolare la pallacanestro ed il calcio e vivo a Roma. Sono attualmente anche il caporedattore di nbapassion.com e redattore di realolimpiamilano.com

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