ESCLUSIVA ZEROAZERO: GIULIA ARCAMONE CI RACCONTA LA PRIMA PARTE DI STAGIONE DEL BOLOGNA
Giulia Arcamone, centrocampista del Bologna, squadra di Serie C girone B, si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni riassumendoci quella che è stata la prima metà di stagione delle rossoblù
Nata sull’isola di Ischia il 13 giugno 1996, Giulia Arcamone veste la maglia del Bologna da otto anni e in questa stagione e ragazze di mister Bragantini stanno vivendo un sogno proiettato verso la salita in B.
Allora Giulia, la prima parte del campionato è finita. Siete prime a più sei dalla seconda, il Meran. Che risultato daresti a te e alla squadra?
“Mi sento di dire che non abbiamo fatto ancora nulla, dobbiamo tenere i piedi per terra e non sottovalutare le avversarie che sono tutte valide. Noi dobbiamo essere le avversarie di noi stesse.
Per quanto riguarda me, mi sento soddisfatta, ma so che posso fare meglio. Il mio carattere competitivo spesso non fa bene alla squadra a volta a causa di sciocchezze che commetto“.
Sui prossimi impegni e sulle avversarie del girone
Siete la miglior squadra della Serie C dopo al Res Roma VIII e, come le capitoline, non avete mai perso. Domenica però affrontate in casa il Centro Storico Lebowski, l’unica con cui non avete vinto. Come scenderete in campo?
“È una partita da prendere con le pinze e dobbiamo sapere che non è una gara scontata. Il pareggio dell’andata ci poteva stare essendo stata la prima del campionato e noi in fase di rodaggio, ma ora non dobbiamo commettere errori. Il Centro Storico Lebowski è una squadra valida e la loro posizione in classifica non dà loro giustizia. Abbiamo visto di che pasta sono fatte, tanto che contro di loro abbiamo pareggiato 0-0“.
A essere onesti però avete perso una partita in questa stagione: l’andata contro il Riccione nel girone di Coppa Italia. Cosa è accaduto quel giorno?
“Col Riccione, gara che sentiamo essere un derby, abbiamo peccato di di superiorità e questo non deve più accadere fino al termine della stagione“.
Dai risultati personali agli insegnamenti di mister Bragantini
Dei 51 gol delle rossoblù, ben 4 sono tuoi. Qual è il più bello per te?
“Direi l’ultimo, contro lo Jesina su punizione. Essendo il mio idolo Alessandro De Piero lo trovo il più bello nonostante non utile al fine del risultato poiché è stato il gol dello 0-5 finale.
La rete della vittoria contro il Meran non lo sento merito mio a causa della deviazione. Il lavoro duro è stato più di Zala Kustrin“.
Su quali aspetti punta di più mister Simone Bragantini in allenamento?
“Sulla mentalità. Puoi lavorare tantissimo sulla tecnica e sulla tattica, ma serve il carattere giusto e la cattiveria. Questo capita anche nel maschile che hanno rose di tutto rispetto ma non rendono quanto potrebbero. Puoi avere la miglior squadra del mondo, ma senza la testa giusta dell’intero gruppo, i risultati saranno magri“.
Il calcio femminile e il Bologna
Che il progetto della società sia di portarvi in B è ben noto ormai. Sarebbe utopico pensare al Bologna in A tra un paio d’anni?
“L’obiettivo è sicuramente arrivare ai massimi livelli. Mi è piaciuto tanto il lavoro del nostro direttore che vuole conquistare le promozioni sul campo e le basi ci sono. Inoltre mi piace che spesso le ragazze delle juniores si allenano già con noi. Il Bologna è una piazza che deve ambire ad alti livelli“.
Il calcio femminile sta vivendo un periodo di svolta, vedi la A che è professionistica. A Bologna invece che aria si respira intorno alla squadra?
“Il seguito intorno a noi è aumentato, soprattutto sui social. Durante le partite i tifosi sono ancora pochi, ma con l’aumentare dei risultati utili, anche allo stadio il numero dei tifosi può sicuramente aumentare.
Inizialmente a Bologna il femminile non vedeva la competizione che vediamo oggi, posso dirlo visto che sono qui da otto anni. Dobbiamo solo meritarci sul campo l’affetto dei tifosi“.
Giulia Arcamone tra passato, presente e futuro
Parliamo un po’ di te: da dove è nata la passione per il calcio?
“Dal voler imitare i fratelli e i gli amici dell’asilo e dal non voler ascoltare le voci esterne. Mi sembra di aver fatto la scelta giusta. Venendo dal sud ciò che ho notato non è una chiusura mentale, bensì una mancanza di risorse, infatti la mia prima squadra con cui ho giocato ad Ischia è stata molto felice nell’accogliermi. All’epoca nell’isola non c’era nemmeno una squadra femminile, ora invece sì“.
Sei ancora giovane, ma dove ti vedi dopo la carriera di calciatrice?
“Bella domanda. Non lo so, vivo di giorno in giorno e non ho mai pensato a cosa fare dopo la carriera da calciatrice, che spero duri almeno altri dieci anni. Spero in qualcosa sempre legato al mondo del pallone per migliorare lo sviluppo del movimento“.
La redazione di Zeroazero ringrazia di cuore Giulia Arcamone, la società del Bologna e l’addetto stampa Sebastiano Moretto per il tempo messoci a disposizione con l’augurio di un ottimo proseguimento di stagione.
[Credits: Schicci-Bologna FC]