I 10 MIGLIORI ACQUISTI DEL MILAN DI SILVIO BERLUSCONI
Ecco una classifica basata sul rapporto qualità/prezzo dei migliori colpi del Milan durante l'era Berlusconi, una top 10 da Champions
Silvio Berlusconi ci ha lasciati oggi, lunedì 12 giugno 2023. Una perdita enorme per il mondo intero, che ha portato ad un’ondata di cordoglio e ringraziamenti verso uno dei presidenti più iconici e vincenti della storia del calcio. Il 20 febbraio 1986 il Cavaliere diventa proprietario del Milan, vince 29 titoli in 31 anni (8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppa Italiane, 5 Coppe dei Campioni/Champions League, 5 Supercoppe Europee e 3 Coppe Intercontinentali/Mondiale per Club) e il 13 aprile 2017 vende il club rossonero all’imprenditore Yonghong Li.
Successivamente, torna e il 28 settembre 2018 compra il Monza, portandolo alla promozione prima dalla Serie C alla Serie B e questa stagione in Serie A per la prima volta nella sua storia. Per quanto ne potremmo inserire almeno 50, abbiamo scelto di stilare la lista dei 10 migliori acquisti della sua epopea al Diavolo. Non sono stati inseriti i colpi a zero, come per esempio Beckham nel 2009, Cafù nel 2003 o Rivaldo nel 2002, oppure giovani del vivaio del Milan come Paolo Maldini o Gianluigi Donnarumma.
I 10 migliori acquisti del Milan di Berlusconi
10 – Roberto Donadoni, costo: 8 milioni di euro. Il primo acquisto dell’era Berlusconi, gestito proprio dal nuovo presidente. Il centrocampista fu un’intuizione di Italo Galbiati, che l’aveva segnalato al club rossonero nel novembre precedente dopo averlo seguito all’Atalanta. Alla fine il palmarès dell’esterno bergamasco conta 18 trofei vinti in dodici anni di Milan.
9 – Zvonimir Boban nel 1992, costo 1,5 milioni di euro. L’illuminante tocco del talento scuola Dinamo Zagabria non passa inosservato agli occhi Silvio Berlusconi. “Zvone” torna alla base dopo il prestito al Bari e si rivela un trequartista esaltante, dotato di classe pura. Un altro emblema del Milan anni Novanta: indossa la maglia rossonera più di 200 volta e fino all’arrivederci del 2001, per poi tornare nelle vesti di dirigente.
Il tridente tricolore del Milan di Berlusconi
8 – Gennaro Gattuso nel 1999, costo: 8 milioni di euro. Otto, come il numero che aveva sulla maglia del Milan e come la posizione che si prende “Ringhio” in questa speciale classifica. Simbolo di grinta e attaccamento alla maglia rossonera (indossata ben 468 volte) , l’ex Rangers viene consigliato a Berlusconi da Rubiani. Come altri, tra cui Filippo Inzaghi e Clarence Seedorf, ricopre sia il ruolo di giocatore che quello di allenatore del Diavolo.
7 – Dejan Savicevic nel 1992, costo: 4,6 milioni di euro. Entra di diritto in questa classifica il Gioiello dei Balcani, jolly montenegrino già campione d’Europa con la Stella Rossa. In rossonero per sei stagioni, fino al 1998, il “Genio” regala spettacolo, gol e assist. Impossibile dimenticare il gol meraviglioso nella finale di Champions ad Atene, nel 4-0 inflitto al Barcellona.
6 – Massimo Ambrosini nel 1995, costo: 1,91 milioni di euro. Arriva giovanissimo al Milan dal Cesena e lo lascia a 36 anni, nel 2013, dopo aver vinto tutto. Quasi 500 partite totali col Milan per un centrocampista che ha sempre unito qualità a disponibilità e duttilità. Da sempre appassionato di basket, ha regalato ai tifosi rossoneri terzi tempi e gol di testa che hanno rappresentato la sua personale ciliegina sulla torta. Un altro simbolo dedizione alla filosofia berlusconiana e della storia rossonera.
Palloni d’oro ai piedi del podio
5 – George Weah nel 1995, costo: 6,9 milioni di euro. Una visione del duo Berlusconi–Galliani, a metà degli anni Novanta. Il liberiano è stato infatti il primo non europeo a vincere il Pallone d’Oro, nel 1995. Il centravanti ha trascorso cinque anni al Milan, segnando 58 gol tra cui l’iconico ‘coast to coast’ al Verona nel 1996. Due scudetti vinti e una carriera politica dopo il ritiro, forse ispirata proprio dal Cavaliere.
4 – Ruud Gullit nel 1987, costo: 6,75 milioni di euro. Notato nella sfida tra PSV e Milan, valida per il Trofeo Gamper del 1986, arriva in rossonero per una cifra mai spesa in precedenza dal Diavolo e vicina a quella investita per Weah quasi una decade più tardi. Solo per questo resta fuori dal podio. Guardando i risultati raggiunti in campo infatti, Ruud vince il Pallone d’Oro nel 1987 e trascina il club fino al 1993 (con un breve ritorno l’anno seguente): treccine, titoli e gol a non finire. Semplicemente un’icona.
Un podio Champions a tinte olandesi
3 – Dida nel 2000, costo: 1,39 milioni di euro. Rapporto qualità/prezzo impressionante per un altro portiere, stavolta brasiliano. L’eroe di Manchester, che grazie ai rigori parati alla Juventus ha regalato la sesta Coppa dalle grandi orecchie al Milan nel 2003. Desiderava ardentemente vestire rossonero, ci riesce e poi dal 2002 supera Abbiati nelle gerarchie tra i pali. Vince una seconda Champions League nel 2007 e, complessivamente, ben nove titoli col Diavolo.
2 – Frank Rijkaard nel 1988, costo: 3 milioni di euro. Un altro colpo da maestro di Adriano Galliani, che con lui completa la personale tripletta di acquisti olandesi. Nell’estate seguente agli arrivi di Gullit e van Basten il Milan preleva dall’Ajax anche il difensore, reduce dal prestito al Real Saragozza. Voluto fortemente da Sacchi, tanto da convincere Berlusconi a rinunciare a Claudio Borghi pur di assicurarsi quello che diventa una colonna, simbolo e motore di quella macchina praticamente perfetta.
1 – Marco van Basten nel 1987, costo: 1,13 milioni di euro. Insieme a Gullit, quella estate dorata porta al Milan anche “Il cigno di Utrecht“, ingaggiato dall’Ajax a parametro Uefa (2 milioni di franchi svizzeri). L’olandese vince tre volte il Pallone d’Oro (1988, 1989 e 1992) e segna 125 reti in rossonero, dove solo gli infortuni frenano la sua clamorosa parabola. Si arrenderà a 30 anni, nel 1995, ma non è questo a togliergli lo scettro di miglior acquisto dell’epopea Berlusconi.