INTER, BASTA ALIBI O PASSI FALSI: IL CONFRONTO TRA INZAGHI, MAROTTA E ZHANG
Prestazioni altenanti, Zhang non ci sta: l'Inter di Inzaghi mette nel mirino due obiettivi, Marotta e dirigenza a confronto in giornata
Luci e ombre, imprese e disfatte, legami e rotture: l’Inter di Simone Inzaghi, finora, non si è fatta di certo mancare nulla. Dall’impresa di Barcellona alla supercoppa di Ryiad, passando per la debaclè di Monza al pù recente pareggio con la Sampdoria e la lite Barella-Lukaku: un’altelena infinita, sinonimo di una Pazza Inter. Una squadra che si comporta da tale quando il gioco si fa duro ma non riesce a incidere appena cala la pressione. Un atteggiamento discutibile – per usare un eufemismo – che i tifosi nerazzurri e, soprattutto, i piani alti della società, hanno tollerato sinora. Possiamo dire che, in questo scenario incerto e fortemente discontinuo, hanno influito negativamente l’epopea sul rinnovo di Milan Skriniar, destinazione Parigi, e un mercato invernale senza alcun investimento. Nella giornata di oggi, il presidente dell’Inter Steven Zhang, l’AD Marotta e Simone Inzaghi hanno intavolato una discussione che verte sui temi sopracitati.
Dalle parole ai fatti: due obbiettivi nel mirino della dirigenza
Nella speranza di rivedere il suo miglior Lukaku, rimasto fermo diversi mesi per infortunio e alla caccia del suo primo gol del 2023, l’Inter sarà messa a dura prova nelle prossime partite; a partire dalla sfida con l’Udinese, sabato 18 febbraio, seguita dal big match di Champions League contro il Porto, a San Siro. La prima servirà a scacciare le paure e i dubbi di un secondo posto troppo incerto. Sono ben 6 le sconfitte in campionato fin’ora, 26 gol subiti e troppe occasioni da rete gettate al vento. La dirigenza vuole un cambio di rotta e il primo obiettivo dichiarato è il mantenimento del secondo posto in Serie A. Per quanto riguarda la doppia sfida con il Porto, il patron Zhang ha le idee chiare: superare gli ottavi di Champions League e issare la squadra tra le 8 migliori d’Europa. Il diktat della dirigenza è uno solo: testa bassa e pedalare, dalle parole passiamo ai fatti.