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Juventus-Torino 2-0, l’analisi tattica del derby

Rivediamo come si è deciso il derby della Mole di ieri, con l’analisi tattica della partita di entrambe le squadre.

Continua il digiuno del Torino, che non riesce a vincere l’ennesimo derby, allungando ancora la striscia negativa senza vittorie nella stracittadina (8 anni). La Juventus di Allegri porta a casa altri 3 punti, questa volta convincendo, cercando di cancellare l’opaca prestazione in terra orobica contro l’Atalanta. Ora i punti di distanza dall’Inter sono solo 2.

Andiamo ora ad analizzare la prestazione di entrambe le squadre, parlando di come si è deciso il match dello Stadium.

L’analisi: Juventus in confusione nel primo tempo ma pigliatutto nel secondo

Madama prepara il derby in piena emergenza: in attacco mancano sia Chiesa, che Vlahovic. Allegri decide quindi di schierare un 3-5-1-1, con un trequartista dietro ad una punta, variando rispetto al classico modulo a due punte. Alle spalle dell’unica punta Kean, quindi, viene messo Miretti.

Nel primo tempo regna l’equilibrio, la Juve troverebbe anche il vantaggio, ma la posizione di Kean è irregolare, ed il gol viene quindi annullato. Da lì, non arrivano occasioni degne di nota, anche se nelle prime battute i bianconeri concedono diverso spazio al Toro, che di fatto sforna la prima occasione del match con il tiro di Lazaro. Bremer, nella prima frazione, soffre un pochino la fisicità di Zapata, l’ariete d’attacco del 3-4-2-1 di Juric, tant’è che il colombiano riesce a svettare più volte nei duelli aerei.

La davanti, invece, Miretti grande nota negativa. Da trequartista fa fatica, ed infatti Tameze, adattato per il secondo match di fila da difensore, riesce ad arginarlo bene. Fabio viene poi sostituito nell’intervallo, con il cambio che deciderà il match: quello con Arkadiusz Milik.

L'analisi tattica di Juventus-Torino. In foto Milik, uno degli uomini chiave
Ph: Depositphotos.com

La presenza del polacco in campo permette di alzare tantissimo il ritmo del match, con la Juve che rientra sul terreno di gioco in maniera completamente diversa rispetto alla prima frazione.

A trovare il gol del vantaggio, questa volta convalidato (anche se con un check al VAR), i bianconeri ci mettono solo 2 minuti, aiutati dall’uscita a vuoto di Vanja sul corner di Kostic, con anche carambola annessa dopo il salvataggio di Rodriguez sul tiro di Kean.

La Juve però non si ferma, e poco dopo trova il raddoppio con un Milik in stato di grazia, che in un primo momento impegna Vanja con un colpo di testa, e che poi anticipa su corner insaccando il 2 a 0.

I bianconeri potrebbero gestire, ma continuano ad attaccare senza concedere un singolo spazio ai granata, che concludono il derby con le ossa rotte.

Torino: male male Vanja, Zapata dov’è?

L'analisi di Juventus-Torino. In foto Millinkovic Savic, messo sotto la lente.
Ph: Afp

Prestazione completamente da dimenticare. Nel primo tempo regna l’equilibrio, e non ci sono emozioni particolari. Zapata, come già sopracitato, riesce a vincere qualche duello aereo con Bremer, ma non riesce a rendersi pericoloso. Il lato positivo dei granata nella prima frazione è Tameze (uno dei migliori in campo), che annulla Miretti, ed anche Bellanova, che nel complesso prova qualche giocata personale.

Nel secondo tempo, però, i granata spariscono: non ci sono. Duvàn viene annullato da Bremer, che gli impedisce di esprimersi e di provare qualche azione individuale. Il retropassaggio di Ilic sull’azione dell’1-0 è calibrato malissimo, ma si potrebbe (tra molte virgolette) ritenere il male minore. Vanja, infatti, sul corner sviluppatosi dal retropassaggio del compagno, va a farfalle senza riuscire a prendere il pallone. Non lo anticipa nessuno, ma la porta è spalancata e Kean cerca di sfruttare l’occasione tirando, ma trovandosi il muro di Rodriguez. Nel secondo corner fa ancora peggio, con Milik che lo uccella segnando il 2 a 0. Lì, un Torino già in evidente difficoltà si arrende, concedendo poi altro campo agli avversari, che sfiorano anche il 3 a 0, con Gatti che per poco non segna sull’ennesima uscita a vuoto di Millinkovic.

Juric nei minuti finali tenta la mossa disperata, buttando dentro anche Pellegri e Sanabria e provando il modulo a 3 punte, ma senza riuscire a riaprire il match. Nonostante tutto arriva un’occasione da gol all’89, con il tiro in acrobazia di Sanabria che finisce a lato. Insomma, una partita da cancellare, con tutto il reparto offensivo che non riesce ad incidere. Vlasic e Seck sono impalpabili, con Demba che non sfrutta la prima occasione da titolare in un derby, venendo poi sostituito. A fine partita, le uniche note positive sono Tameze e Bellanova, con l’esterno soprattutto che non perde un minuto senza correre o provare a dare un suo contributo. Piccola nota di merito anche per Ricardo Rodriguez, che tenta di salvare il Toro dal gol con quel gran colpo di reni sul tiro di Kean, non trovando comunque la riuscita nel suo tentativo.

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