Serie A

FIORENTINA, LO STRANO CASO DEGLI ATTACCANTI CARICATI A SALVE

C'è un dato tanto curioso quanto preoccupante che aleggia intorno alla Fiorentina allenata da Vincenzo Italiano

La Fiorentina è partita a razzo in questa edizione della Serie A. Dopo cinque gare di campionato, sono ben 10 punti conquistati dai toscani, i quali risultano aver messo a segno la loro terza miglior partenza nell’era dei tre punti. Nel 1998/1999 e nel 2015/2016, infatti, i gigliati conseguirono 12 punti dopo i primi cinque turni, due in più di quelli attuali. Il grande lavoro di Vincenzo Italiano è fruttifero e tangibile e, sebbene la squadra Viola palesi ancora dei limiti, la crescita dell’organico e delle sue prestazioni è sotto l’occhio di tutti. Al momento, la compagine dell’Arno è ferma ad una sola lunghezza dalla prestigiosa zona Champions League, frutto di 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta (rovinosissima). Questi risultati sono la diretta conseguenza di 11 reti segnate e 9 subite. Tralasciando il fatto che, vista la forte propensione offensiva del tecnico, la difesa risulta spesso in difficoltà, c’è un dato curioso e preoccupante riguardante le reti messe a segno: nemmeno una di queste è frutto della giocata di un attaccante.

Un clima di profonda rinnovazione

Se pensiamo a come era composto l’organico fiorentino nel neanche troppo remoto mese di giugno, la squadra è attuale è da ritenersi come radicalmente cambiata. In particolare, i membri del reparto offensivo sono tutti volti nuovi per la piazza Viola. Salutati entrambi gli attaccanti cardine delle scorsa stagione – Luka Jovic e Arthur Cabral – la Fiorentina ha virato sul promettente Lucas Beltran del River Plate e su M’Bala Nzola, uomo rivelazione dello Spezia. Entrambe le punte hanno sin da subito potuto giocarsi le proprie carte in quel di Firenze, senza però riuscire ad iscrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori. In particolare, l’angolano ha palesato un evidente ritardo di condizione fisica, il quale lo ha spesso limitato a dover svolgere un lavoro più sporco che qualitativo. D’altro canto, l’argentino, il cui ruolo sarebbe più quello di seconda punta o esterno, starebbe cercando la sua collocazione tattica all’interno degli schemi gigliati. A questo punto, non resta che aspettare e concedere loro il tempo di adeguarsi alle esigenze del tecnico siciliano.

Carlo Alberto Gamba

Classe 2000, dopo la maturità classica mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano. Amo il calcio, la MotoGP, il cinema e la musica rock.

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