Serie A

MILAN, LA PRIMA STAGIONE POST-SCUDETTO: GRANDE ANNATA O STAGIONE FALLIMENTARE?

Si appresta a concludersi la prima stagione vissuta dal Milan di Stefano Pioli come campione d'Italia uscente

Man mano che la vita passa, man mano che il tempo scorre, ci si accorge di come in un lampo tutto possa cambiare. Un anno, un mese, una settimana, un giorno, un’ora e così via. Passare dalla stalle alle stelle e viceversa può essere questione di attimi. Un passato potenzialmente glorioso potrebbe lasciare lo spazio ad un presente nefasto e ben lontano da quello sfarzo e quella bellezza che contraddistingueva un’epoca che ci si accinge a rimpiangere nostalgicamente. Con le dovute e accurate proporzioni, i tifosi del Milan potrebbero, e sottolineiamo “potrebbero”, ritrovarsi in questa dimensione paradossale. La stagione corrente, in procinto di concludersi, sembrerebbe aver lasciato l’amaro in bocca a moltissimi sostenitori rossoneri, i quali, dopo aver strappato lo Scudetto ai cugini dell’Inter nella scorsa annata, speravano di poter guardare a questa vittoria come la possibile apertura di un ciclo vincente che riportasse il Diavolo agli antichi fasti. Tuttavia, le previsioni sono state velocemente ridimensionate.

Il cammino in Serie A…

Giroud, Milan (Credits: Calciomercato.com)
Giroud, Milan (Credits: Calciomercato.com)

Solitamente, quando una squadra chiude la stagione precedente da vincitore del titolo, il primo obbiettivo dell’annata successiva è quello di riconfermarsi campioni. In questo senso, il percorso del Milan all’inizio dell’estate lasciava presagire la possibilità di ricandidarsi per la vittoria dello Scudetto. Al contrario, i rossoneri hanno dovuto affrontare due particolari imprevisti: in primo luogo, un Napoli versione schiacciasassi che ha progressivamente dominato la Serie A; in secondo luogo, una pesantissima flessione a livello di risultati trasformatisi col tempo in una vera e propria crisi. Il mese cruciale e determinante è stato gennaio, durante il quale i rossoneri si sono fatti sopraffare praticamente da chiunque: alla netta batosta subita in Supercoppa Italiana contro l’Inter è seguito un sonoro tonfo casalingo per 2-5 contro un Sassuolo che non vinceva da mesi. In men che non si dica, il Diavolo è fuori dalla lotta per il primo posto prima ancora di quanto fosse accettabile. Senza nulla togliere al cammino eccezionale dei campani, i meneghini in tutti i modi hanno cercato di scavarsi la fossa da soli: tra scellerati turnover orditi dal tecnico Stefano Pioli, scelte discutibili dello stesso e poca qualità nelle seconde linee della compagine campione uscente, Calabria e compagnia si sono dovuti accontentare di un quarto posto utile alla qualificazione in Champions League (anche grazie alla penalizzazione della Juventus), obbiettivo minimo della stagione. Basandosi unicamente su fatti statistici, il Milan ha sfornato una tra le peggiori stagioni offerte da una società campione in carica. Percorsi simili, nei quali i vincitori dell’annata precedente sono usciti anzitempo dalla lotta per il titolo, si sono verificati nel 1996-1997 sempre con i rossoneri (arrivati addirittura undicesimi da campioni in carica) e nel 2020-2021 con la Juventus (sebbene questo stop si fosse verificato dopo 9 anni di assoluto dominio). In tutti gli altri casi più o meno recenti, la vincitrice della precedente stagione, seppur sconfitta, ha sempre lottato fino all’ultimo.

…e il percorso nelle coppe

Theo Hernandez, Milan-Napoli Champions League (credits to: Tuttosport)
Theo Hernandez, Milan-Napoli Champions League (credits to: Tuttosport)

A fare da contraltare ad una stagione semplicemente orripilante per quanto riguarda il campionato è il percorso in Champions League. Superata senza eccessivi patemi la fase a gironi, il Milan si vede opposto al Tottenham negli ottavi di finale. A spuntarla sono proprio i rossoneri che, forti di una determinazione maggiore rispetto ai londinesi, apparsi sfilacciati e poco amalgamati, hanno conquistato i quarti di finale. In questa sede, il fato ha voluto regalare agli appassionati una sfida tutta italiana: i rossoneri, infatti, se la vedono contro i futuri campioni d’Italia del Napoli. Le due sfide, combattute in un clima di tensione altissimo, hanno nuovamente premiato i meneghini, arrivati a sorpresa fino alle semifinali. Come nei migliori film, il penultimo atto della massima competizione europea per club vede il Diavolo opposto ai rivali di sempre: l’Inter. Questo sarà l’ultimo passo del percorso europeo della squadra milanista, sconfitta dai nerazzurri nel doppio confronto. Nonostante questo, il rendimento europeo è stato ben superiore alle aspettative.

Come definire il percorso del Milan?

Stefano Pioli, tecnico del Milan (Credits: Calciomercato.com)
Stefano Pioli, tecnico del Milan (Credits: Calciomercato.com)

Cercare di valutare la stagione del Milan è tutto fuorché semplice. In questo senso, il tifo rossonero sembra essere spaccato in due: da una parte, l’annata viene considerata ottima visto il grande cammino europeo; dall’altra, il completo fiasco conseguito in campionato risulta talmente amaro da non poter essere addolcito nemmeno dalle gesta in Champions League. Ciò che potrebbe aiutare a sciogliere il groviglio è la valutazione complessiva della passata stagione: in un senso, il successo dello scorso anno potrebbe essere stato il frutto di un fortunato traguardo inaspettato, non preventivato e difficilmente ripetibile in tempi brevi; dall’altro, lo Scudetto dell’edizione 2021-2022 è da ritenersi come un risultato solido, studiato e adeguatamente costruito che, tuttavia, non ha ricevuto il prosieguo che meritava. In sintesi: la vittoria della scorsa edizione della Serie A è stato un miracolo sportivo frutto di prestazioni oltre le normali possibilità dei rossoneri e i risultati attuali sono in linea con le reali capacità degli uomini di Pioli oppure il tricolore è stato un risultato meritatamente conquistato e le prestazioni odierne non rendono minimamente giustizia alle qualità dei meneghini? Rispondendo a questa domanda, l’arcano potrebbe essere risolto. A voi la scelta.

Carlo Alberto Gamba

Classe 2000, dopo la maturità classica mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano. Amo il calcio, la MotoGP, il cinema e la musica rock.

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