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Serie A | L’analisi tattica di Verona-Atalanta

L’Atalanta è riuscita a conquistare la prima vittoria fuori dalle mura di Bergamo con l’1 a 0 di Verona. Andiamo ad analizzare il comportamento in campo di entrambe le squadre nella sfida di ieri.

La squadra condotta da Gasperini ritrova la luce anche in trasferta, dopo la sconfitta di Firenze. Basta un gol al quarto d’ora di gioco di Koopmeiners per portare a casa i 3 punti in quel di Verona. L’allenatore dei nerazzurri ha proposto anche un attacco fantasioso, con Pasalic ad agire da punta davanti a Lookman ed il marcatore dell’incontro Teun Koopmeiners. Andiamo però ad analizzare nel dettaglio la prestazione di entrambe le squadre.

Verona: Ngonge e Bonazzoli ingabbiati

L’Hellas di ieri non ha di certo brillato. Ogni pericolo è stato ben arginato dalla difesa della dea sempre ben posizionata, che non ha permesso agli arieti principali della squadra di Baroni (Ngonge e Bonazzoli) di esprimersi. Entrambi gli attaccanti del 3-4-1-2 proposto dall’allenatore degli scaligeri sono stati letteralmente “ingabbiati” da Djimsiti e soprattutto Kolasinac, il migliore dei 3 di difesa nella sfida di ieri al Bentegodi.

Bonazzoli, che non è riuscito ad esprimersi al meglio. Lui e Ngonge presi sotto la lente in quest'analisi
Bonazzoli e Djimsiti in un duello
Ph: Ansa

In una prestazione corale da dimenticare, ci sono però anche dei lati positivi. Uno di questi è Filippo Terracciano, il migliore in campo dei gialloblu. Il duello sulla fascia con Holm prima, ed Hateboer poi, viene gestito molto bene dall’esterno del Verona, che è uno dei pochi che prova a rendersi pericoloso. Filippo, infatti, è l’unico giocatore assieme a Suslov, subentrato a partita in corso, a tentare un tiro diretto verso lo specchio della porta difeso da Carnesecchi.

C’è poi anche il ritorno in campo di Thomas Henry, reduce dal calvario portato dalla rottura del crociato. Per lui dei colpi di tacco con cui prova ad essere utile alla causa, senza però riuscirci.

Atalanta: Koopmeiners illumina, ma manca cattiveria

L'analisi di Verona-Atalanta. In foto la chiave del match Teun Koopmeiners

La chiave della partita è sicuramente Teun Koopmeiners. L’olandese trova la marcatura che deciderà poi il match, ed illumina il Bentegodi con diverse giocate e passaggi chiave per l’attacco atalantino. Per lui 27 passaggi riusciti, tra cui 12 nella trequarti avversaria e ben 3 passaggi chiave. In impostazione non sbaglia nulla, e propizia anche l’assist per il gol sbagliato da De Ketelaere (di cui, tra poco, andremo a parlare).

Bene la difesa, Kolasinac soprattutto. Il bosniaco ex Arsenal gestisce bene ogni spauracchio creato dalle azioni del Verona, che non riesce a sfondare la “Linea Maginot” posizionata dalla difesa nerazzurra. Buon esordio da titolare anche per Holm. Nell’azione del gol di Koopmeiners è protagonista, con un velo sul passaggio di De Roon che porta poi, appunto, alla marcatura del compagno di squadra olandese. Il duello con Terracciano è ben gestito anche dallo svedese ex Spezia, che avrà sicuramente altre chance dal primo minuto dopo questi primi 45 minuti come titolare.

L’attacco fantasia con Pasalic punta, sinora, non ha funzionato. Mario è poco propositivo, quasi non si vede, e non convince in questo esperimento provato da Mister Gasperini.

Ora arriviamo al punto nevralgico: la mancata cattiveria sotto porta. L’Atalanta è sprecona, non capitalizza. Prima con il gol sbagliato a pochi passi dalla porta di Pasalic (salvato poi dalla bandierina del guardialinee alzata) e poi dalle occasioni di De Ketelaere prima, ed Ederson poi. Quella sprecata dal belga è la più nitida, infatti Charles, a 2 passi dalla porta, manda alto un pallone che non poteva (e non doveva) sbagliare. Per lui errore da matita rossa. Nonostante tutto, qualche sprazzo positivo del CDK visto nelle prime partite come giocatore della Dea si vede, tra cui alcune giocate da prima punta pura. Dopo l’errore di Charles, mettiamo sotto la lente anche l’errore di Ederson, che non è grave (ma quasi) quanto quello del suo compagno di squadra. Il gol sbagliato non era tra i più difficili, ma l’aver angolato troppo il pallone è stato fatale. Nota di merito anche per Carnesecchi, che nei minuti finali salva la dea dal pareggio dell’Hellas.

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