VERONA-BOLOGNA: L’ANALISI DEL MATCH
Tanta lotta, ma zero gol. L’analisi del posticipo di ieri sera
La quarta giornata di Serie A si è conclusa ieri sera con il posticipo del Bentegodi tra Verona e Bologna. Il risultato è uno dei più classici 0-0, specchio di una partita combattuta tatticamente, ma povera di emozioni. La squadra di Baroni riesce nel suo intento, sporcando il match e giocando sui nervi dei felsinei.
La partita dell’Hellas
I padroni di casa, al contrario delle aspettative, partono subito forte e per i primi venti minuti adottano un atteggiamento aggressivo nei confronti dei rossoblu, riuscendo in qualche occasione ad arrivare al tiro. Al 28’ arriva persino il gol del vantaggio con Hien, che dopo la respinta di Skorupski realizza il facile tap-in. Il guardalinee è però attento e segnala la posizione irregolare di Bonazzoli al momento del corner. Dopo l’infortunio di Doig, costretto a dare forfait al 36’, l’Hellas accusa il colpo, subendo il tiro di Karlsson deviato in angolo da un attento Montipò. Nel secondo tempo il Verona alza le barricate, rendendo ancora più complicato per gli ospiti costruire occasioni. Alcuni acciacchi fisici condizionano inevitabilmente i cambi di Baroni, esauriti al 70’, ma nonostante ciò i padroni di casa riescono a resistere, guadagnandosi un punto prezioso in vista del match contro il Milan.
Le difficoltà rossoblu
Al contrario del Verona, il match di ieri sera lascia un sapore decisamente amaro ai felsinei. Gli uomini di Thiago Motta non riescono a giocare come sanno, gli scaligeri chiudono gli spazi e limitano Zirkzee. Nonostante ciò è proprio la squadra emiliana ad avere le migliori occasioni, arrivate soprattutto dai piedi di Karlsson, che in due circostanze impegna Montipò. Di fatto però, sono le giocate individuali a cui si affidano gli ospiti per trovare il vantaggio; non c’è traccia del gioco corale visto nella vittoria contro il Cagliari. Il lavoro di Thiago Motta ora sarà trovare la chiave per vincere questo tipo di partite, fondamentali per misurare la maturità della sua squadra.