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JUVENTUS, TUDOR O PALLADINO IN PANCHINA SE ALLEGRI LASCIA?

Due ex bianconeri i possibili sostituti di Allegri sulla panchina della Juventus

Il futuro della Juventus è incerto e ancora tutto da scrivere. I bianconeri dovranno affrontare una nuova penalizzazione, inferiore ai 15 punti, che con ogni probabilità li escluderà dalla prossima Champions League. Una situazione non facile da affrontare sia per quel che riguarda il presente che sul programmare la prossima stagione, l’esclusione dall’Europa inciderà non poco sul bilancio della Juventus che dovrà operare con budget ridotto. Ragion per cui i bianconeri sono vicinissimi a portare a Torino Cristiano Giuntoli, ds capace di muoversi bene sul mercato anche a budget limitato. Situazione che si ripercuoterebbe anche in caso di eventuale addio a fine stagione di Massimiliano Allegri, corteggiato dal PSG dell’amico Campos. In quel caso la Juventus per sostituire il tecnico livornese in panchina potrebbe puntare su profili low cost come Igor Tudor e Raffaele Palladino. Entrambi ex bianconeri che stanno ben figurando rispettivamente con Olympique Marsiglia e Monza.Rebuilding con Tudor

Rebuilding con Tudor: il Marsiglia ed il calcio militaresco

Credit: Calciomercato.com

Il primo nome di un eventuale sostituto di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus è quello di Igor Tudor. L’ex bianconero ora siede sulla panchina del Marsiglia e avrebbe il gradimento di gran parte della tifoseria bianconera. Arrivato in Francia per sostituire Jorge Sampaoli, Tudor si è ritrovato in un ambiente tutt’altro che semplice, l‘OM veniva da anni catastrofici e i tifosi non hanno gradito il suo approdo sulla panchina. Nonostante tutto, Tudor ha continuato a mantenere dritta la barra del suo lavoro riuscendo a dare al Marsiglia un’identità nuova e fortissima, che mostra la sua impronta ormai consolidata e che pratica alla perfezione un calcio aggressivo, iper verticale e di grande sacrificio ma molto redditizio.

La squadra di Tudor si fonda su un mix tra giovani talenti da valorizzare e calciatori veterani. La spina dorsale dell’OM in campo è composta da Pau Lopez, Chancel Mbemba, Valentin Rongier e Jordan Veretout, a cui vanno aggiunti Matteo Guendouzi e il capocannoniere Alexis Sanchez. Il perno fondamentale però resta Igor Tudor e la sua concezione quasi militaresca del calcio che è riuscito quasi ad azzerare il gap con il Paris Saint-Germain di Messi e Mbappé. Potrebbe essere proprio questa idea di calcio così rigida ciò che serve alla Juventus per poter riaprire un ciclo vincente negli anni a venire?

Juventus, rebuilding con Palladino: calcio coraggioso e il dribbling

Credit to: DAZN
Credit to: DAZN

Credo che nel calcio italiano si debba avere più coraggio, spero che adesso si sia rotto l’argine: mi è sembrato ci fosse un muro, la diffidenza a promuovere allenatori giovani”. Con queste parole Raffaele Palladino si presentava alla Serie A e al calcio italiano, l’ex attaccante bianconero ed attuale allenatore del Monza sarebbe il secondo nome, la seconda idea per sostituire Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus in caso di addio. Palladino sembra incarnare in pieno il profilo dell’allenatore del futuro. Buone capacità comunicative e di gestione tecnica, basa la sua idea di calcio sul dribbling.

Un calcio che ha cambiato le sorti del Monza in campionato e ha permesso ai brianzoli di salvarsi con ampio margine di anticipo. La chiave di volta è stata il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-2-1, modulo tanto caro al suo maestro Gian Piero Gasperini. Ha risollevato la carriera di Carlos Augusto rimesso a macinare chilometri sulla corsia di sinistra e ha stravolto quella di Ciurria reinventandolo esterno destro di centrocampo. Il suo calcio propone una certa tendenza aggressiva soprattutto dei due braccetti di difesa molto orientati sul’uomo, ma anche la capacità di rallentare i ritmi di gioco quando la partita lo richiede. Il perno dello stile di Palladino resta però il possesso palla, la ricerca costante del controllo del pallone. Un’idea totalmente differente da quella di Igor Tudor ma che potrebbe, allo stesso modo, essere il punto di ripartenza per la Juventus del futuro.

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