Ex arbitro di calcio condannato a 2 anni di carcere: filmava le colleghe sotto la doccia
A 5 anni dalla denuncia, sporta nel 2018, arriva la sentenza con rito abbreviato: l’arbitro andrà incontro a 2 anni di reclusione
La denuncia nel 2018
Nel 2018, il 44enne originario di Castellammare di Stabia era stato denunciato da alcune giovani ragazze iscritte all’Aia, poiché era stato scoperto a riprenderle in momenti privati. L’allarme era partito da una di loro, poco più che maggiorenne, e poi era stato accolto dalle compagne che avevano poi proceduto all’accusa collettivamente.
Il motivo della denuncia contro l’arbitro
Al tempo erano state 5 le ragazze che si erano fatte avanti e avevano sporto denuncia, tutte tra i 18 e i 20 anni. L’uomo chiedeva di poter usufruire dello spogliatoio femminile con lo scopo di ricaricare il telefono e, in questo modo, riusciva a filmare le giovani mentre si cambiavano e facevano la doccia. L’arbitro aveva rischiato l’incriminazione per violenza sessuale. Soprattutto, si era tentato di indagare per comprendere se l’uomo avesse diffuso in rete il materiale raccolto.
La reazione dell’Aia
G.S. era stato così radiato nell’immediato dall’Aia con l’apertura di un’inchiesta penale a suo carico da parte della procura di Torre Annunziata. L’associazione di Castellammare, fortunatamente, aveva reagito con prontezza per tutelare il più possibile le giovani arbitre e costituendosi parte civile nel processo.
Ecco che, a 5 anni dalla denuncia dell’episodio, è stata emessa la sentenza: 2 anni di reclusione (con pena sospesa).
A tutela dell’immagine di tutte le ragazze e i ragazzi dell’Associazione e per la vicinanza alle ragazze, l’Aia si era subito costituita parte civile. Il Tribunale ha condannato l’autore della condotta al risarcimento dei danni anche nei confronti dell’Aia. Le ragazze non sono mai state sole ed hanno avuto il pieno appoggio della Sezione di appartenenza e di tutte le strutture regionali e nazionali.
Citazione dell’Associazione arbitri di Castellammare di Stabia