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MARTINA ROSUCCI E QUEL MALEDETTO INFORTUNIO CHE SI RIPETE

Martina Rosucci e il legamento crociato anteriore: storia di un infortunio che da anni tormenta la numero 8 bianconera.

E per la terza volta il ginocchio fa “crack”. È l’81’ di Juventus-Parma quando Martina Rosucci si accascia sul terreno di gioco. Non sembra grave e forse nessuno lì per lì si accorge davvero della severità di quell’infortunio. Anche perché Martina è una guerriera: si rialza ed esce dal campo sulle sue gambe.

La numero 8 è così: guai a focalizzare l’attenzione su di sè, al primo posto per lei c’è sempre la squadra. La sua squadra del cuore. Così si dirige fuori dal terreno di gioco. Eppure, da quel volto sempre concentrato, questa volta traspare qualcosa di diverso: un’ ombra di preoccupazione. Forse “Rosu”, come la chiamano le sue compagne, ha già capito. Quel dolore dietro al ginocchio, quella sensazione di instabilità dell’articolazione: purtroppo è come un dejavù, perché quelle sensazioni le ha già provate due volte.

La mattina dopo, accompagnata dall’inseparabile amica Bonansea, si dirige al J Medical e gli esami confermano i timori: “rottura parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro”. Quel “parziale” è un barlume di speranza, ma si sa che con quel maledetto legamento non si può mai star davvero tranquilli. “Lungo in media 30 millimetri circa e largo in media 11 millimetri” dice la definizione di legamento crociato anteriore: tanto piccolo quanto tremendo.

Allora i pensieri volano subito a quei dejavù, quei momenti in cui quel piccolo cordoncino fibroso aveva già spezzato momentaneamente i sogni della numero 8.

Il primo infortunio di Martina: Brescia, 2016

Era il 22 ottobre 2016 quando, durante un san Zaccaria – Brescia, Martina aveva per la prima volta provato quel dolore.

“Il mio crociato mi ha salutato, ma non c’è tempo da perdere e quello per disperarsi è già terminato: domani mi opero e poi ricomincerà uno specialissimo capitolo della mia vita che mi farà e vi farà vedere di che pasta sono fatta.” Ecco, nel messaggio scritto il giorno dopo l’infortunio, c’è l’essenza di questa ragazza con quel pallone a scacchi nel cuore. Mai piangersi addosso, ma rimboccarsi le maniche e lavorare.

E così Martina lo ha fatto proprio vedere di che pasta è fatta. Sì, perché esattamente 7 mesi dopo, il 23 aprile 2017, è tornata in campo per riuscire a giocare le ultime importanti partite della stagione. “Il più grande sorriso che posso avere è quello aldilà della rete, coi piedi sul campo!!!”.

Il secondo infortunio: Juventus, 2018

La cattiva sorte, però, è tornata presto a farsi viva. Sedici mesi dopo, durante un’amichevole tra Juventus ed Orobica, il copione si ripete e Martina è costretta a tornare sotto i ferri per quel maledetto cordoncino fibroso. Ancora. Questa volta con un Mondiale di mezzo e il forte timore di doverlo saltare.

“Ragazzi mi faccio un pisolo di qualche mese e poi torno, va bene?”. È sempre la solita Martina: la definizione di positività, anche nei momenti che di positivo non hanno un bel nulla. Così inizia un altro percorso di recupero, un altro “capitolo di vita”.

Questa volta lo condivide, in particolare, con una giovanissima Sofia Cantore, anche lei alle prese con lo stesso infortunio. Sofia torna in campo e Martina di nuovo lascia che le parole esprimano appieno la sua essenza: “la forza che hai dentro ora, dopo questo difficile viaggio, ti permetterà di correre molto più forte di prima!”. È sempre lì Martina ad incoraggiare una compagna, anche quando sarebbe lei la prima ad averne bisogno.

È ormai marzo quando torna, finalmente, ad allenarsi con la sua squadra. La numero 8 si dimostra ancora una volta fondamentale tra le bianconere e poche settimane dopo si guadagna quella che era diventata ormai una chiamata quasi impossibile: la convocazione per i Mondiali in Francia.

Il terzo infortunio: Juventus, 2023

C’è un Mondiale di mezzo anche questa volta, nel 2023: un po’ più lontano, in Australia e Nuova Zelanda. Il tempo sembra troppo poco, eppure quella rottura “parziale” accende un barlume di speranza. Quella speranza di poter vedere “Rosu” ancora con quella maglia azzurra, magari a salvare gol e a farne come nell’ultima partita che ha disputato in Nazionale. Se c’è qualcuno che può farcela quella è sicuramente Martina: ormai ce ne ha dato prova fin troppe volte.

Intanto la Juventus ha deciso di restituirle un po’ di tutto quell’ “infinito amore” che la centrocampista ha donato alla sua squadra negli ultimi 6 anni. La società bianconera ha scelto di rinnovarle il contratto fino al 2025. È questa la mentalità della squadra femminile più vincente d’Italia: le bandiere non si toccano. Anche chi non tifa Juventus non può che applaudire il gesto della società verso una calciatrice che ha sempre dimostrato di mettere la sua squadra prima di ogni cosa.

Ringrazio tutti di cuore per l’affetto ricevuto ieri e per tutti i messaggi ricevuti in questi giorni. Ora però vi chiedo di concentrare tutte le vostre energie solo ed esclusivamente sulla SQUADRA che ha bisogno di tutti noi

[fonte delle foto: Instagram martinarosucci]

giadagorlato

Studentessa di medicina, innamorata da sempre del calcio in tutte le sue forme, gioca a futsal nel suo tempo libero. Ama poter scrivere di calcio femminile per far conoscere questo mondo a sempre più persone.

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