Calcio FemminileChampions League

3 PARTITE INDIMENTICABILI DELLA UEFA WOMEN’S CHAMPIONS LEAGUE

Tre storici incontri della Champions League Femminile

Martedì 21 e Mercoledì 22 marzo, la Champions League torna di scena con l’andata dei Quarti di Finale. Le speranze italiane si concentrano sulla partecipazione della Roma, unica sopravvissuta della fase a gironi. L’impresa delle Giallorosse pare decisamente ardua, contando che l’avversaria è il Barcellona, capace, solamente l’anno scorso, di vincere il campionato con 6 giornate di anticipo. A questo, vanno aggiunti i numerosi trofei conquistati dalle Blaugrana, per gioco e stato di forma la migliore formazione del panorama europeo. Per incoraggiare la squadra di Mister Spugna, vogliamo rivivere tre partite indimenticabili della storia della Champions League Femminile, sperando di aggiungerne presto una quarta.

Arsenal-Bardolino: il contesto storico (UEFA Women’s Cup 2007-08)

Melania Gabbiadini in azione contro l’1. FFC Frankfurt. Il Bardolino Verona è l’unica italiana ad aver avuto accesso alle semifinali. [Fonte foto: AterAlbus]

UEFA Women’s Cup 2007-08, settima edizione della massima competizione europea per club femminili. Nata nel 2001-02, l’idea era quella di creare una sorta di Champions League, pur senza denominazione ufficiale, per la crescita del movimento. La manifestazione, all’epoca, era suddivisa in due fasi a gironi. La prima serviva a scremare le formazioni con il ranking più basso. La seconda, con le teste di serie e le qualificate della prima fase, garantiva l’accesso alle gare ad eliminazione diretta. Per motivi economico-organizzativi, le partite dei gironi si svolgevano nella città della squadra ospitante. A differenza della Champions League contemporanea, le fasi a gironi di allora si disputavano in tre giornate di sola andata.

In quella stagione, il Bardolino Verona scriverà la storia del calcio italiano, in quanto unica squadra a qualificarsi alle semifinali, impresa mai più ripetuta. Di partite indimenticabili quell’edizione è piena zeppa, ma una in particolare spicca sulle altre. Si tratta dell’ultima partita del gruppo B1, che mette di fronte Arsenal e Bardolino. Le veronesi avevano superato il Gruppo A5 della prima fase a gironi, eliminando Birkirkara, Krka e Athletic Bilbao. Nel secondo raggruppamento, le vittorie contro Neulengbach e Alma-KTZh avevano già assicurato l’accesso ai Quarti di Finale. La gara con l’Arsenal, dunque, mette in palio il primo posto del girone, che garantisce un piccolo vantaggio. Le Gunners sono campionesse d’Europa in carica, e l’anno prima sono riuscite a conquistare tutti i trofei in patria. La sfida si annuncia decisamente in salita.

Arsenal-Bardolino: la partita

La sensazione si acuisce quando Fleeting, di testa al 27′, e Anderson, di destro al 3′ della ripresa, portano le londinesi sul 2-0, poiché in mezzo vi sono anche due reti divorate dalle veronesi. Le gialloblù però, riescono lo stesso a riequilibrare l’incontro. Al 49′ Gabbiadini accorcia in diagonale, poi Manieri, ad una decina di minuti dal termine, trova il 2-2 con un sinistro preciso e velenoso. Poco dopo, Boni impegna il portiere su servizio di Gabbiadini. Nel concitato finale, le Gunners tornano in vantaggio. Corre il minuto 85, quando una sponda in area favorisce il sinistro di Kelly Smith, che trova così la rete del 3-2, battendo il portiere Picarelli. Quando le Biancorosse padrone di casa centrano la traversa qualche istante più tardi, sembra che il risultato sia ormai acquisito.

Ma negli ultimi minuti di recupero, la squadra di casa compie un’ingenuità colossale. La difesa regala a Boni, che dopo una partita tutto cuore ha ancora le energie per farsi 30 metri di corsa. La centrocampista entra in area e appoggia a Panico, che di piatto destro mette in rete la palla del 3-3. Questa entra di diritto tra le partite più indimenticabili del calcio femminile italiano, alla quale si aggiungeranno poi le gare con il Brøndby, che varranno l’accesso alle semifinali.

Tyresö-Wolfsburg (UEFA Women’s Champions League 2013-14)

Veronica Boquete, all’epoca al Tyresö. La spagnola è stata tra le protagoniste della finale. [Fonte foto: Marca]

Edizione 2013-14: da cinque stagioni (questa compresa), il format e il nome della competizione sono cambiati. Ora la UEFA Women’s Cup si chiama UEFA Women’s Champions League, e segue il format della vecchia Coppa dei Campioni maschile, ovvero gare ad eliminazione diretta (andata e ritorno) a partire dai Sedicesimi di Finale. La sfida decisiva invece è in partita secca.

La finale è contesa tra le svedesi del Tyresö, che chiuderanno poi seconde in Damallsvenskan, e le tedesche del Wolfsburg, fresche del secondo Meisterschale e campionesse d’Europa in carica. Il Tyresö aveva raggiunto la finale estromettendo subito il PSG, poi eliminando nell’ordine Fortuna Hjørring, Neulengbach e Birmingham. Il Wolfsburg invece aveva prima demolito le estoni del Pärnu, poi aveva sconfitto Malmö (che diventerà poi FC Rosengård), Torres e Turbine Potsdam.

La finale è accesa, equilibrata, e molto divertente. La situazione di parità si sblocca al 28′. Marta, l’asso brasiliano, apre in diagonale, e poco dopo raddoppia Boquete, stavolta in spaccata. Il Tyresö va così al riposo sul 2-0. Il Wolfsburg pareggia nei primi 15 minuti del secondo tempo. Popp al 47′ accorcia su cross di Blässe, Müller fissa il 2-2 al 53′, dopo un regalo della difesa, mal piazzata. Marta al 56′ riporta il Tyresö in vantaggio, con un gran tiro sul palo più lontano. Il Wolfsburg non ci sta, e riporta la situazione in parità al 67′, con un bel diagonale di Faißt. All’80’, su cross di Keßler, Müller si eleva colpendo di testa, battendo nuovamente il portiere timbrando il 4-3 finale, regalando così la seconda Champions League alle Wolfinnen. Una finale di Champions League così combattuta entra di diritto tra le partite indimenticabili.

BIIK-Kazygurt-Barcellona (UEFA Women’s Champions League 2018-19)

La formazione del Barcellona scesa in campo per l’andata dei Sedicesimi di Finale. [Fonte foto: sito ufficiale FC Barcelona]

Sedicesimi di finale 2018-19. Inizia la fase ad eliminazione diretta, e il sorteggio mette di fronte le kazake del BIIK-Kazygurt e le catalane del Barcellona. Sembra il classico incontro che sarà dominato dalla squadra più quotata. Ma quel giorno, il 12 settembre del 2018, una squadra in particolare si presenta motivata come non mai. Le Blaugrana, in maglia giallorossa, cominciano all’attacco, ma il reparto offensivo non trova la via del gol con la consueta abitudine. La storia del calcio femminile ci insegna che queste partite possono sbloccarsi e chiudersi anche nella ripresa, ma qualcosa si rompe all’ultimo secondo del primo tempo. Su un calcio d’angolo per le locali da sinistra, Putellas devia involontariamente nella propria porta. Il gol subito gela letteralmente le catalane, che nella ripresa incassano altre due reti.

Al 49′ Ikwaput raddoppia con un tiro-cross che va direttamente in porta, insaccandosi dopo l’impatto con il palo interno. Poi, al 60′, Gabelia recupera in scivolata, triangola con Ikwaput, e segna in diagonale con il sinistro. BIIK-Kazygurt-Barcellona 3-0 dopo un’ora di gioco, un risultato pazzesco, sensazionale, incredibile. Le speranze ospiti sono rinfocolate da un gol di Duggan al 66′. La britannica va a segno con un tocco sul secondo palo che il portiere kazako non riesce a togliere dalla porta in tempo, ma sarà l’unico gol del Barcellona in quella gara di andata. Le giocatrici del BIIK-Kazygurt, purtroppo per loro, portano a casa solo metà dell’impresa. Al ritorno in Spagna, infatti, il Barcellona si imporrà per 3-0, seppur il gol decisivo arrivi solo al 90′, con Lieke Martens. Le Blaugrana si arrenderanno al Lione in finale, sconfitte per 4-1. Ma per il valore delle due formazioni, quella parziale vittoria del BIIK-Kazygurt resterà comunque una delle partite più indimenticabili della storia della Champions League Femminile.

Sebastiano Moretta

Appassionato di calcio femminile, F1 e ciclismo. Amante della storia dello sport, specialmente quella del calcio femminile.

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