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Serie A | L’analisi tattica di Roma-Monza

Analizziamo gli episodi salienti della sfida Roma-Monza, nell’analisi tattica del match giocatosi all’Olimpico.

Il Monza di Palladino collassa all’Olimpico. El Shaarawy spegne le speranze del Monza di ottenere il sesto risultato utile consecutivo, con un gol al 90°. La Roma invece ottiene la terza vittoria consecutiva in campionato, salendo al 6° posto in classifica.

Analizziamo quindi la prestazione di entrambe le squadre.

L’analisi, Roma: l’attacco non incide, i subentrati si

Zalewski ed El Shaarawy, i protagonisti del gol dell’1 a 0.
Ph: Ansa

La Roma di Mourinho è una buona Roma, con una prestazione complessiva assolutamente non da buttare.

Nei primi 35 minuti i ritmi della squadra giallorossa sono molto bassi, in un’apertura di partita abbastanza equilibrata. Viene concesso del campo al Monza, ma i biancorossi non si rivelano veramente pericolosi durante tutti i 48 minuti di gioco. Al 37° Aouar impegna Di Gregorio, e da li fino al duplice fischio di Ayroldi è un completo assedio giallorosso. Il portiere del Monza viene impegnato altre 2 volte, rivelandosi decisivo con una parata con i piedi sul quasi autogol di Kyriakopoulos.

Molto spento l’attacco Belotti-Lukaku, che non sarà mai troppo incisivo, con Lukaku che ha tra i piedi la sua occasione più ghiotta della coppia, stampatasi poi sul palo. Nella ripresa il Monza crea più e più volte spauracchi impegnando Rui Patricio, ma la Roma risponde senza paura. Con il palo di Lukaku appunto prima e con il secondo legno colpito dal subentrato Azmoun poi.

Sono proprio i subentrati a decidere la partita, in particolare il sopracitato Azmoun, Zalewski ed El Shaarawy. L’iraniano si rivela più volte pericoloso, e partecipa al gol dell’1 a 0 con un tiro murato dalla difesa del Monza. Il rimpallo è poi favorevole ad El Shaarawy, che insacca senza paura l’1 a 0. Sempre sull’azione del vantaggio giallorosso, è Zalewski che fa partire il tutto. Con una finta manda in controtempo Birindelli e poi crossa dalla sinistra verso Kristensen, che funge da sponda per il tiro di Azmoun che verrà murato, andando ad offrire il lieto fine alla Roma di Mou.

L’analisi, Monza: l’inferiorità numerica l’arma letale

Ph: Ansa

Anche la squadra di Palladino offre una buona prestazione, in un primo tempo che è appunto equilibrato per gran parte dei minuti giocati, ed in cui le parate di Di Gregorio risultano decisive. “L’uomo Digre” una certezza dei biancorossi, confermandosi un vero e proprio muro. In più, al momento l’ex scuola Inter è il secondo portiere con più parate di tutto il campionato (33), solo alle spalle di Turati con 36. L’espulsione di D’Ambrosio per doppio giallo unica nota negativa della prima frazione, in cui sia Caldirola che Pablo Marì riescono a contenere bene sia Belotti, che Lukaku.

Nella ripresa tante idee e tante occasioni per i biancorossi, che impegnano Rui Patricio prima con Colpani (l’uomo su cui si sono appoggiate tante azioni del Monza in questo inizio di campionato) e poi con i subentrati Birindelli e Vignato. L’asse tra questi due sarà il pericolo più grande per la difesa giallorossa, che però si può affidare alle parate del suo estremo difensore portoghese. Sull’occasione del gol nulla può Di Gregorio, magistrale per tutti i 99 minuti di gioco. Al 90° però la beffa per Palladino, che a fine partita sarà comunque contento della prestazione dei suoi.

Galeotta per i lombardi l’inferiorità numerica, che sarà decisiva per l’epilogo del match.

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