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SERIE A, TORINO-SASSUOLO: L’ANALISI TATTICA DELLA PARTITA

Analizziamo nel dettaglio lo svolgimento e i momenti salienti di Torino-Sassuolo

Vince e convince il Torino di Ivan Juric nella sfida di lunedì sera andata in scena all’Olimpico Grande Torino contro gli ospiti del Sassuolo.

Un Torino gagliardo, arrembante e, come ormai d’abitudine, anche sprecone vista l’enorme mole di potenziali azioni offensive e palle gol sciupate. Ma andiamo con ordine.

Bastano pochi minuti e il Toro trova la rete del vantaggio. È il 5′ minuto di gioco e Sanabria colpisce col piattone spiazzando Consigli (uno dei migliori in campo dei suoi) portando il risultato e la partita nella giusta direzione per i padroni di casa. Alla prima disattenzione, e all’unico tiro in porta del primo tempo del Sassuolo, arriva il pareggio nero-verde. È Berardi che al 18′ minuto, lascia sul posto un disattento Rodriguez, serve l’assist che Thorstved sfrutta per andare in rete. Il primo tempo termina tra i mugugni di uno stadio che vede riaffiorare i fantasmi dei mesi scorsi.

Ma il Toro che scende in campo nella ripresa è decisamente più combattivo e fin da subito fa capire agli avversari che il risultato finale non potrà che essere a favore dei padroni di casa. Ci pensa Vlasic al 68′ minuto a segnare il 2-1 definitivo che regalerà i tre punti ai granata.

Sponda Torino

Finalmente il Torino mette in mostra quella grinta, quell’agonismo e quella cattiveria che da troppo tempo non si vedeva. Il nuovo 3-5-2 rappresenta il modulo ideale per i giocatori e per poter esprimere quel calcio asfissiante al quale Juric aveva abituato i propri tifosi.

Molto bene il reparto difensivo che, nonostante la prematura uscita dal campo per infortunio di Rodriguez (forse il peggiore dei suoi), non si scompone e con l’ingresso di Zima trova sin da subito il giusto equilibrio impedendo qualsivoglia pericolo offensivo al Sassuolo.

Il centrocampo, anche questo orfano di Ricci obbligato a dare forfait dopo pochi minuti dall’inizio del match, sembra essere solido e ben affiatato. Il trio Ilic, Linetty e il subentrato Vlasic mettono in mostra una gara dall’alto tasso agonistico, con pressing alto e recupero palla rapido. È il serbo il giocatore a mettere più qualità nelle azioni offensive, servendo un assist al bacio per Zapata che inspiegabilmente cicca un pallone che era sarebbe stato solo da spingere in porta.

Bene anche le fasce, con Bellanova che di partita in partita sta ritrovando il ritmo e le falcate che aveva fatto ammirare a Cagliari. Il laterale destro offre una prestazione di alta intensità, con molti recuperi difensivi e arricchita da numerosi cross messi in area per i compagni. Vojvoda, dal canto suo, pecca ancora per lentezza di pensiero, ma al contrario di altre partite in questa ha pochi demeriti.

Infine il reparto d’attacco. La coppia Zapata-Sanabria è sempre più amalgamata. I due si cercano, si trovano e si muovono in modo corretto permettendo l’inserimento delle mezze ali e degli esterni. Ottimo Sanabria che ritrova il gol su azione e più in generale una prestazione preziosa per i compagni. Zapata non trova il gol, ma offre una prestazione di enorme sacrificio ricca di sponde per i compagni condite da alcune sgroppate in solitaria che lasciano presagire un imminente ritorno in piena condizione del colombiano.

Sponda Sassuolo

Risulta difficile commentare la prestazione messa in campo lunedì sera dagli uomini di Dionisi. I nero-verdi non entrano mai in partita, annichiliti dal pressing dei padroni di casa, faticano a trovare linee di passaggio pulite o spazi per mettere in condizione i propri uomini con maggiori qualità di scatenare il loro potenziale offensivo.

Berardi ci prova, ma per avere palloni giocabili è costretto spesso a tornare nella propria metà campo, perdendo così lucidità negli ultimi metri. Pinamonti non riesce a vincere nemmeno uno dei numerosi duelli messi in scena con Buongiorno. Laurentié viene ottimamente arginato da Tameze (il migliore dei suoi), ancora una volta adattato da braccetto di destra.

Viña mostra tutti i suoi limiti e patisce costantemente le sgroppate di Bellanova, risultando inefficace in fase offensiva e deleterio in fase difensiva.

Disastroso, poi, l’ingresso in campo di Racic che sembra sempre spaesato, risultando dannoso in più occasioni per i compagni.

Il gol trovato nel primo tempo è qualcosa di estemporaneo legato più ad una disattenzione dei granata che ad una vera e propria costruzione offensiva del Sassuolo. Va dato atto, però, che la rete segnata da Thorstved è frutto di un’esecuzione perfetta che lascia sul posto Vanja.

Conclusioni

Il risultato finale di Torino-Sassuolo dice 2-1 per i padroni di casa ma, con una maggiore lucidità e una minor frenesia, sicuramente il risultato sarebbe potuto essere ampiamente più largo. Se guardiamo ai dati, i granata hanno tirato 21 volte, 9 nello specchio della porta avversaria con un xG (goal attesi) pari a 3.49. Numeri da capogiro se rapportati al Torino degli scorsi mesi, famoso per essere una delle squadre che tira meno verso la porta avversaria.

Juric dovrà proseguire su questa linea perchè potrà levarsi ancora molte soddisfazioni nonostante le frizioni con la tifoseria.

Dionisi dovrà rimboccarsi le maniche e cercare una quadra per risalire la china, anche perchè le qualità e i giocatori per poterlo fare ci sono.

(Fonte immagine: Calciomercato.com)

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