JUVE-INTER: LA PAURA DI OSARE
La Juve di Max Allegri e l'Inter di Simone Inzaghi non si fanno male. Dopo un primo tempo intenso e deliziato dalle coppie d'attacco di entrambe le squadre, la ripresa si gioca all'insegna della paura e dell'equilibrio. Il pareggio finale è il risultato più giusto, specchio del match.
All’Allianz Stadium il Derby d’Italia termina 1-1, grazie alle reti di Vlahovic e Lautaro. Succede tutto nel primo tempo, giocato ad alta intensità e con grande agonismo, in cui rubano la scena le coppie d’attacco. Nella ripresa il ritmo cala così come lo spettacolo. Le due compagini sembrano volersi accontentare del pari, senza mai rischiare per provare a conquistare i 3 punti. Il pareggio finale riavvicina ai primi due posti Milan e Napoli, reduci da due importanti vittorie su Fiorentina e Atalanta. Juve e Inter muovono poco la classifica, restando rispettivamente seconda e prima.
Juve: il ritorno di Chiesa-Vlahovic
La Juventus inizia il match con grande ritmo, pressando l’Inter nel tentativo di recuperare palla. La Vecchia Signora dimostra voglia di conquistare il vantaggio, anche se in alcune occasioni alcuni passaggi sbagliati rischiano di compromettere i piani di Max Allegri. Dopo alcune occasioni, su tutte il sinistro in area di Chiesa terminato alto sopra la traversa, al 27′ la Juventus passa in vantaggio. Vlahovic ruba molto bene il pallone a Dumfries spalle alla porta e serve con una diagonale Chiesa. Il numero 7, dopo essersi inserito sulla sinistra, serve di nuovo il serbo al centro dell’area, che con il destro batte Sommer. Da sottolineare la grande combinazione Chiesa-Vlahovic, che non si passavano la palla per un gol da Udinese-Juventus nella prima giornata. Pochi minuti dopo però, il trio difensivo bianconero subisce ingenuamente il pareggio di Lautaro Martinez. A sottolineare i singoli errori ci ha pensato direttamente Max Allegri al termine della gara. Il primo è di Rugani, colpevole di non aver speso un fallo su Barella. Il secondo è di Bremer, reo di non essere intervenuto su Thuram, che l’ha conseguentemente bruciato in velocità. L’ultimo, il più grave, l’ha commesso Gatti, persosi Lautaro in area di rigore. Dopo il pareggio nerazzurro, poche emozioni. Nella ripresa l’unico tiro in porta è di Thuram, facile preda di Szczesny. La seconda frazione, povera di emozioni e ritmo, è di fatto una formalità. Max Allegri era ancora una volta riuscito a sabotare il piano di gioco avversario, ma, conoscendo la sua ideologia, difficilmente perdonerà le ingenuità sul gol subito.
Inter: Thuram-Lautaro rispondono, ma nella ripresa manca il coraggio
L’Inter di Simone Inzaghi parte con intensità, cercando con il possesso di far uscire la squadra bianconera. Le occasioni migliori sono i colpi di testa di Thuram e Lautaro, terminati fra le braccia di Szczesny, e la conclusione di destro di Calhanoglu, fuori di poco dallo specchio della porta. Al 27′ un errore di Dumfries favorisce la ripartenza bianconera guidata dalla coppia Chiesa-Vlahovic. De Vrij lascia libero il serbo, che in area di rigore non sbaglia e trova il vantaggio. Pochi minuti dopo è l’altro duo offensivo a rispondere. Barella apre a destra per Thuram, che brucia in velocità Bremer e serve in area Lautaro, bravo a smarcarsi da Gatti e a trovare un bel gol di destro a incrociare. Al tramonto del primo tempo è ancora l’argentino a tentare la conclusione. Dimarco lavora di sponda per il numero 10, che viene però ostacolato da Dumfries. La ripresa regala il solo tiro di Thuram di testa neutralizzato da Szczesny, dopo il buon cross di Mkhitaryan. Anche ai nerazzurri nella seconda frazione sembra essere mancato il coraggio di osare per trovare i tre punti: la sensazione emersa da entrambe le parti è stata di fatto la paura di perdere. L’unica nota di interesse del secondo tempo è stato il ritorno allo Stadium di Cuadrado, accompagnato da copiosi fischi durante ogni suo possesso di palla. Per Inzaghi buoni segnali nella voglia di riprendersi il pareggio, ma qualche rammarico per non aver espresso appieno il proprio calcio. Voti alti in pagella per entrambe le coppie d’attacco. Meno brillanti i difensori, salvo qualche eccezione, come Acerbi. Tra i migliori in campo anche l’arbitro Guida, con un’ottima gestione in una gara così intensa. Il pareggio resta un buon risultato per entrambe le squadre, ferme a 2 punti di distanza in cima alla classifica.