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SERIE A FEMMINILE 2022-23: LA LOTTA SCUDETTO RIASSUNTA IN CINQUE PUNTI

Cos'ha fatto la differenza per determinare lo scudetto della Roma

La lotta scudetto di questa Serie A Femminile è giunta alla sua conclusione. A trionfare, è stata la Roma, che attualmente si trova in testa con addirittura 13 punti di vantaggio. Seppur il campionato debba ancora terminare ufficialmente, è già arrivato il tempo di analizzare nel dettaglio la lotta per la vittoria. Ecco dunque, i determinanti del successo delle Giallorosse.

1. I punti con le piccole

L’abbraccio delle Bianconere al termine della partita pareggiata con il Sassuolo. [Fonte foto: pagina Instagram Ufficiale Juventus Women]

Una delle principali differenze tra Roma e Juventus, nella lotta scudetto di questa Serie A Femminile, è stata la capacità di vincere le partite contro le cosiddette “piccole”. La Roma, contro le ultime 5 della classifica – ovviamente nella Prima Fase – ha sempre e soltanto vinto. È stata soprattutto in grado di portare a casa i tre punti in quelle gare che, almeno fino all’anno scorso, sarebbero terminate in pareggio. La doppia sfida con Pomigliano e Como, e le trasferte di Sassuolo e Bogliasco, sono state l’esempio perfetto di come si vincono gli scudetti. Sostanzialmente, quello che la Juventus ha fatto nelle stagioni precedenti.

In questa annata però, le Bianconere hanno fatto più fatica del solito. Sia perché le avversarie hanno sempre quel moto di orgoglio per cercare di strappare loro punti pesanti, sia perché la squadra è stata in generale poco brillante. Il Sassuolo è uscito imbattuto nella doppia sfida, e il Como ha strappato un 1-1 con grande carattere. Questi risultati sono stati determinanti per permettere alle Giallorosse di giungere alla Poule con 8 lunghezze di vantaggio. A questo, bisogna aggiungere il 3-3 di inizio stagione con l’Inter (per valore della rosa non considerabile “piccola”).

2. Lo stile di gioco e il peso dell’attacco

Un abbraccio di squadra. [Fonte foto: pagina Instagram Ufficiale Juventus Women]

La lotta scudetto di questa Serie A Femminile, è stata anche determinata dallo stile di gioco delle due squadre. La Roma punta ad un gioco offensivo, fatto di controllo del gioco e alta intensità. La Juventus invece, alterna uno stile più attendista nelle gare contro le piccole, ad una buona intensità nei big match. Il gioco compassato, come visto, ha favorito Sassuolo e Como.

I due reparti d’attacco invece, hanno più o meno compiuto gli stessi errori. Certamente, la Roma ha creato di più, e così ha potuto trovare il gol anche in quelle partite “stregate”, come quella di Bogliasco contro la Sampdoria. Per il resto, il dato recita 62 gol segnati dalle Giallorosse, e 60 dalle Bianconere. E questo è indice del valore sia dell’attacco, sia soprattutto del centrocampo.

3. Gli errori difensivi

Linari e Giugliano esultano dopo il 6-1 rifilato all’Inter. Le due giocatrici sono state determinanti in questo torneo. [Fonte foto: pagina Instagram Ufficiale AS Roma Women]

Un altro determinante è stato rappresentato dagli errori difensivi, dai quali comunque nessuna squadra della Serie A può dirsi esente. La Roma ne ha compiuti di meno, ed è stato per quello che ha vinto. Quelli della Juventus hanno pesato molto, anche nei big match. La difesa, complici gli infortuni (come analizzeremo tra poco), ha subito davvero tanto. Se il 3-3 contro l’Inter di inizio anno sembrava soltanto indice di una giornata no, le altre partite hanno messo in mostra un reparto molto disattento. Il Milan è stato capace di sconfiggere per ben due volte le Bianconere in campionato nella Prima Fase, sfruttando proprio gli spazi concessi. Anche la gara con la Sampdoria è stata indicativa, con le Blucerchiate che hanno avuto quattro palle-gol nette, che poi non hanno sfruttato. Stesso discorso per la gara con la Roma alla 3a (vinta 1-0), o per le recenti giornate della Poule contro Fiorentina e – ancora – Milan. In queste partite la difesa ha regalato 6 gol, alcuni di essi da palla inattiva. Le vittorie hanno cancellato gli errori di alcune gare, ma rispetto agli scorsi anni, il reparto arretrato ha concesso molto di più.

La Juve resta comunque la seconda miglior difesa, seppur con 27 gol subiti. In una sola stagione, le Bianconere hanno incassato più delle ultime due annate messe insieme. Quello che sorprende, è che la squadra di Montemurro ha incassato solo 3 gol in meno rispetto al Sassuolo, terza miglior difesa del torneo.

4. Gli infortuni

Un abbraccio tra Gunnarsdóttir e Bonansea, con Gama sullo sfondo. Tre giocatrici che sono state indisponibili ad intermittenza, e certamente questo ha influito sulle prestazioni della Juventus. [Fonte foto: pagina Instagram Ufficiale Juventus Women]

Un altro dato che ha deciso questa lotta scudetto della Serie A Femminile, è quello inerente gli infortuni. Per la Roma si segnalano alcuni guai fisici, che però non l’hanno privata delle migliori giocatrici nella fase più importante della stagione. La Juventus invece, causa infortuni, non ha potuto disporre appieno di calciatrici come Gunnarsdóttir, fondamentale per il centrocampo. Anche Bonansea ha avuto le proprie difficoltà, e nella prima parte di stagione non ha potuto dare il meglio di sé. Infine, le indisponibilità di Gama e Sembrant, hanno costretto Montemurro a dover utilizzare Martina Rosucci come centrale difensivo. Purtroppo, anche lei si è dovuta arrendere, infortunatasi al legamento crociato proprio al termine della Prima Fase.

5. I progressi in Champions League e la stabilità societaria

Girelli esulta dopo un gol allo Zurigo nella quinta giornata della fase a gironi della Champions League. Le vittorie con lo Zurigo sono state le uniche vittorie bianconere nel Gruppo C. [Fonte foto: pagina Instagram Ufficiale Juventus Women]

L’ultimo punto di questa lunga analisi, riguarda i progressi in Champions League e la stabilità societaria. La società Giallorossa, pur dovendo concretizzare gli investimenti il prima possibile, non ha mai fatto avvertire la pressione. Tutti i membri hanno lavorato coordinati per dare sempre supporto, specie nei momenti di difficoltà. Dall’altro lato, le improvvise dimissioni del CDA bianconero, unite ad una situazione non serena, specie per i risultati, ha invece tolto un po’ di tranquillità alla Juve.

Questo periodo, nel quale si è aggiunta anche l’eliminazione dalla Champions League, sia per il girone difficile, sia perché la squadra non ha conquistato risultati alla portata, ha reso tesi e aspri i rapporti tra alcune calciatrici e lo staff. Non a caso, calciatrici come Bonfantini e Zamanian, hanno avuto bisogno del prestito in altre squadre per doversi rilanciare, cercando di attirare le attenzioni della Nazionale in vista del futuro Mondiale. L’eliminazione dalla competizione europea, non ha poi permesso di attirare nomi importanti per rinforzare la rosa. La Roma invece ha potuto far approdare nella sua rosa Vicky Losada, che è stata decisiva per l’accesso alla finale di Coppa Italia.

Conclusione

Abbiamo dunque analizzato cos’ha determinato il successo della Roma nella lotta scudetto della Serie A Femminile 2022-23. Le Giallorosse sono state dominanti, e l’aver finalmente capito come superare le avversarie, sbloccherà ulteriormente le calciatrici. Sul fronte Bianconero, Braghin si è già espresso con un mea culpa che dimostra onestà intellettuale, ed è già al lavoro per allestire una rosa più competitiva. Il prossimo anno, la lotta scudetto sarà sicuramente più tirata, e dunque, più emozionante. La sfida tra Roma e Juventus, per la stagione 2023-24, è appena iniziata.

Sebastiano Moretta

Appassionato di calcio femminile, F1 e ciclismo. Amante della storia dello sport, specialmente quella del calcio femminile.

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